Oncologia, con Banca di Bologna per realizzare due stanze di degenza tutte nuove

Quarantamila euro per l’Oncologia del Sant’Orsola. È questo l’obiettivo della campagna di raccolta fondi che Banca di Bologna lancia mettendo in campo tutti gli strumenti che ha a disposizione: gli sportelli bancomat, il sito di home banking, le newsletter per i soci e le proprie stesse filiali. Obiettivo: quasi raddoppiare la donazione già fatta dall’istituto di piazza Galvani e riuscire così a ristrutturare due stanze di degenza con un costo di € 40.000 ognuna, che complessivamente potranno accogliere ogni anno circa 270 pazienti.

 

Banca di Bologna aderisce così al progetto di Fondazione Sant’Orsola “Lo spazio che cura”, per donare ai pazienti oncologici un reparto dove vivere al meglio il proprio percorso. Un obiettivo fondamentale: come dimostrano studi di recente pubblicazione, se un paziente oncologico è accolto in un ambiente migliore, le terapie sono più tollerabili e i risultati migliori. Lo spazio in cui avviene la cura fa dunque parte della cura.

 

Il progetto “Lo spazio che cura”

 

Il progetto di Fondazione Sant’Orsola prevede una completa trasformazione dei locali di degenza al quinto piano del padiglione 2, costruiti negli anni Sessanta, affidata all’architetto Simone Gheduzzi di Diverserighestudio. “Il nostro obiettivo – spiega – è stato creare uno spazio nel quale il paziente potesse sentirsi il più possibile a casa. Ci siamo immaginati che quella casa potesse essere aperta e potesse portare il paziente fuori dalle mura dell’ospedale. Ci siamo immaginati che l’esterno potesse entrare nell’interno”.

 

Il corridoio centrale diventerà così un lungo portico, per creare un collegamento visivo tra la città e l’ospedale. La guardiola di medici e infermieri non sarà più chiusa ma attraverso un bancone in legno si aprirà al contatto con pazienti e familiari. La sala d’attesa sarà completamente rinnovata, per diventare un salotto dove passare un po’ di tempo anche per leggere o chiacchierare. Sarà creato un nuovo ambiente per i colloqui con medici e psicologi. Saranno completamente rinnovate le 8 stanze di degenza. Un progetto complesso per realizzare il quale, entro la fine dell’anno, servono almeno 530.000 euro.

 

Banca di Bologna ‘adotta’ due stanze

 

Banca di Bologna, che sostiene i progetti di Fondazione Sant’Orsola fin dalla sua nascita, ha donato 50.000 euro per “Lo spazio che cura” ed ora punta a coinvolgere i propri soci e clienti. La campagna utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione della banca, con banner sugli schermi dei bancomat e sul sito di home banking, appelli sulle newsletter per i soci, materiale in distribuzione nelle filiali. Obiettivo: raggiungere complessivamente 90.000 euro per ‘adottare’ due stanze, sostenendo tutti gli interventi che saranno realizzati per rinnovarle.

 

“Dopo l’importante donazione destinata agli ospedali bolognesi effettuata all’inizio della pandemia e per il secondo anno sostenitori di Parlami Ancora, lo sportello di ascolto per famiglie con ragazzi fragili, continua il nostro percorso di affiancamento ai progetti della Fondazione Sant’Orsola”– dice  Enzo Mengoli, Presidente di Banca di Bologna –  “Abbiamo voluto infatti contribuire a questa iniziativa con una donazione di 50.000 nonché lanciare una raccolta fondi rivolta alla città, ai nostri clienti e soci con l’obiettivo complessivo di realizzare due stanze di degenza accoglienti ed efficienti per quelle persone che stanno attraversando un difficile momento della loro vita. Contribuire a dare nuova vita al Padiglione di Oncologia del Sant’Orsola, eccellenza del panorama ospedaliero e sanitario, è per noi motivo di orgoglio a conferma dell’impegno verso il nostro territorio e la nostra comunità”.

 

In ogni stanza, infatti, saranno realizzati nuovi pavimenti e una nuova illuminazione; verranno introdotti letti elettrici di ultima generazione; saranno rinnovati completamente i servizi igienici; i terrazzi, oggi vuoti, si trasformeranno in giardini con fioriere alte, visibili anche per chi deve rimanere a letto; verrà portata la musica in ogni stanza tramite la filodiffusione e saranno inserite tende fonoassorbenti tra un letto e l’altro per garantire una maggior privacy; in ogni stanza sarà creato un salottino per mangiare o chiacchierare con i propri cari.

 

Con l’adozione di due stanze si rafforza ulteriormente il rapporto tra Fondazione Sant’Orsola e Banca di Bologna. L’istituto di piazza Galvani aveva già donato 250.000 euro nella prima fase della pandemia, il 24 marzo 2020, per sostenere i progetti per gli ospedali e il personale sanitario di Bologna realizzati dalla Fondazione con la campagna “Più forti insieme”. Non solo: nel 2021 ha finanziato completamente il progetto “Parlami ancora” tramite il quale la Fondazione Sant’Orsola ha garantito 117 sedute di supporto psicologico per 20 famiglie con bambini con disabilità intellettive, che hanno risentito in modo particolarmente forte dell’emergenza sanitaria e del lockdown in particolare.

 

 

Per partecipare alla campagna di Banca di Bologna è possibile donare

  • Con bonifico sul conto corrente bancario intestato a Fondazione Sant’Orsola – presso Banca di Bologna – Iban IT75W0888302401016000162246 – Causale: Bologna per l’Oncologia

 

 

Conad Nord Ovest dona 118 mila euro per i piccoli pazienti del Sant’Orsola

Grazie al prezioso contributo dei clienti e alla loro generosità, l’iniziativa natalizia “Con tutto il cuore per un grande progetto di solidarietà” lanciata da Conad Nord Ovest ha permesso di donare 118.000 euro alla Fondazione Sant’Orsola per tre progetti pediatrici. Ieri si è svolta la cerimonia di consegna, a cui hanno partecipato il presidente della Fondazione Giacomo Faldella, il direttore generale del Policlinico Chiara Gibertoni, il direttore rete Emilia di Conad Nord Ovest Michele Orlandi ed alcuni soci Conad.

 

L’importo raccolto è stato donato alla Fondazione Sant’Orsola e si trasformerà in tre aiuti importanti per i piccoli pazienti dell’ospedale. Verrà innanzitutto acquistato un ecografo di ultima generazione per gli esami cardiologici eseguiti ogni giorno nel reparto di Pediatria d’urgenza e negli ambulatori e nei reparti di tutto il padiglione 13. Dal mese di marzo potrà inoltre ripartire la musicoterapia che porterà 2 ore di musica tutte le settimane in tutti i reparti pediatrici, grazie al progetto Tamino che Fondazione Sant’Orsola ha predisposto in collaborazione con l’associazione Mozart 14 e con Fondazione Abbado.

 

Verrà infine realizzata una sala per la risonanza magnetica a misura di bambino, dove i piccoli pazienti potranno vivere il momento della terapia nella maniera meno traumatica possibile creando attorno al loro un ambiente familiare e accogliente.  Grazie alla donazione di Conad, la macchina e la sala stessa saranno adattate per consentire al bambino di ascoltare la sua musica o guardare il proprio cartone animato preferito durante tutto il tempo delle terapie. Un progetto che ci impegnerà insieme nei prossimi mesi e che prende avvio grazie a Conad.

 

“Per il secondo anno ci troviamo qui al Sant’Orsola orgogliosi di poter dare il nostro contributo ad un centro di eccellenza e poter contribuire a migliorare la vita di molti bambini. – dichiarano Michele Orlandi , direttore rete Emilia di Conad Nord Ovest ed i Soci presenti  – Anche quest’anno abbiamo raggiunto un ottimo risultato: la donazione è il segno della partecipazione e della generosità dei nostri Soci e Clienti, un gesto di solidarietà che ci auguriamo possa rendere il più normale possibile la vita di tanti piccoli pazienti. Crediamo molto in questo progetto, che ci vede impegnati già da tempo al fianco di importanti ospedali pediatrici italiani. Un’iniziativa che riafferma la nostra volontà di sostenere e creare valore condiviso per le Comunità che ci ospitano, accompagnarle verso il futuro nel segno di quella cultura solidale che da sempre contraddistingue Conad. Il nostro doveroso ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile questo importante risultato e a tutto il personale sanitario che lavora e continua a lavorare senza sosta nei reparti di pediatria”.

 

Quello di Conad è un dono due volte prezioso – commenta Chiara Gibertoni, direttore generale del Policlinico di Sant’Orsola – perché certamente ci aiuterà a curare ancora meglio i nostri bambini ma anche perché a donare è stato un territorio intero che conosce e riconosce le sue eccellenze e che ha deciso di sostenere il proprio ospedale. Conad, una volta di più, è riuscita a innescare quel circolo virtuoso tra istituzioni, aziende, Fondazione e persone che operando assieme, uniti, fanno di un territorio una comunità”.

 

La campagna “Con tutto il Cuore” vede da anni impegnata Conad Nord Ovest a fianco di importanti ospedali pediatrici delle regioni in cui opera. Grazie alla generosità dei numerosi clienti in otto edizioni la campagna ha permesso di donare complessivamente ben oltre 3,3 milioni di euro a favore di: Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Ospedale pediatrico Microcitemico e Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, Azienda ospedaliero universitaria Meyer di Firenze, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio di Pisa e Fondazione Santa Maria Nuova di Firenze, a cui si sono aggiunti l’Istituto Giannina Gaslini di Genova (dal 2019), il Policlinico Sant’Orsola di Bologna e la Fondazione Ospedale Regina Margherita di Torino (dal 2020).

 

Conad Nord Ovest è una delle maggiori imprese italiane della distribuzione associata, con un giro di affari di oltre 4 miliardi di euro. I territori in cui opera con 381 soci imprenditori e oltre 18 mila addetti sono Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma, Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna. Conad Nord Ovest conta 600 punti di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format distributivi.

 

Insieme alla Fondazione Face3D per ridare il sorriso alla piccola Nour

Insieme per ridare il sorriso alla piccola Nour, una bimba libica affetta dalla nascita dalla paralisi facciale al volto, operata e guarita al Sant’Orsola grazie alla competenza dei chirurghi del reparto Maxillo-facciale. Un intervento reso possibile dalla collaborazione tra Fondazione Face3D, che ha sostenuto il costo dell’operazione, e Fondazione Sant’Orsola, che l’ha ospitata per due mesi insieme alla mamma e al papà.

 

Nour è stata indirizzata a Bologna da un chirurgo del suo Paese che in India aveva conosciuto tre anni fa un giovane chirurgo dell’equipe di Marchetti. L’equipe del Sant’Orsola ha ricostruito collegamenti nervosi sul volto della piccola paziente utilizzando nervi funzionanti ed è stato simmetrizzato il viso. Tra qualche mese, ripresa la funzionalità dei nervi, Nour per la prima volta potrà così sorridere.

 

Non essendoci una convenzione tra Emilia-Romagna e Libia, i costi dell’intervento dovevano essere coperti da qualcuno e la famiglia doveva essere accolta a Bologna, per le visite e gli esami pre-operatori e la convalescenza post operatoria, per quasi due mesi. Della prima spesa – come accennato – si è fatta carico la Fondazione Face3D, nata per sostenere la ricerca e la cura in ambito maxillo-facciale, della seconda la Fondazione Sant’Orsola.

 

“Fondazione Sant’Orsola – spiega Andrea Rizzoli, presidente BCC Felsinea e consigliere di amministrazione di Fondazione Sant’Orsola – ha aperto una piccola struttura per accogliere chi viene a curarsi a Bologna e per noi è un po’ il cuore di tutta la nostra attività. Poter mettere a disposizione questa opportunità anche di Nour è stato naturale.  In questi mesi difficili, poi, poter aiutare una bimba a ritrovare la possibilità di sorridere è forse una piccola cosa, ma ha un significato e un valore grande, che coinvolge ognuno di noi. Averlo fatto insieme ad un altro ente non profit è per noi un motivo ulteriore di soddisfazione: è bello vedere come soggetti privati sappiano unirsi per un bene comune, per una buona causa che li accomuna. È un elemento di speranza per tutta la nostra comunità”.

 

Geriatria, nuovo servizio per i nostri volontari nell’ambulatorio per le demenze

I nostri volontari stanno finendo la formazione sul campo per iniziare, in questi giorni, un nuovo servizio. Tutte le mattine e per due pomeriggi alla settimana saranno negli ambulatori del Centro disturbi cognitivi e demenze, per essere accanto a familiari ed anziani, qui per le visite diagnostiche. Un momento delicato, dove è ancor più importante non essere soli, trovarsi in un ambiente accogliente
Grazie di cuore al primario Maria Lia Lunardelli, ai medici, alle infermiere, alle operatrici socio-sanitarie e soprattutto ad Anna, infermiera da pochi giorni in pensione, ma che torna ogni giorno in reparto per formarci ed accompagnarci in questa nuova attività.