“LA CURA”, 5 VOCI PER IL SECONDO CAPITOLO

Due infermieri e un medico. E tra di loro Francesca Serragnoli, poetessa, e Angelo Marchi, volontario che vendeva le uova e per una vita ha sognato di portarle al Sant’Orsola e oggi in pensione da cinque anni tutte le mattine è al padiglione 5, nell’atrio, a dare una mano a pazienti e famigliari alle prese con le macchinette per pagare il ticket o fare l’accettazione prima di una visita.

 

Sono le voci del capitolo 2 de “La cura”, un lavoro realizzato da Stefano Massari e Carlotta Cicci per ascoltare insieme le parole di chi ha fatto della cura il proprio lavoro quotidiano o di chi ha, sulla cura, qualcosa da dire che può aiutare tutti noi a viverla con maggiore intensità. Qualsiasi sia il mestiere che facciamo o la nostra attuale condizione di vita.

 

Per vedere il primo capitolo e conoscere meglio il progetto: La cura – capitolo 1

 




 

“PARLAMI ANCORA”, INSIEME PER AIUTARE I RAGAZZI con disabilità A SUPERARE LE CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA

Bambini e bambine che non vogliono più uscire di casa, che cadono preda di paure e fobie che avevano faticosamente superato, che arrivano a gesti di autolesionismo. Sono alcune delle conseguenze che il distanziamento sociale e l’isolamento – necessari per contenere la pandemia – hanno creato in tanti ragazzi e ragazze, ancora più forti in presenza di disabilità intellettive che rendono anche più complesso ogni tentativo di aiuto.

 

Per le loro famiglie Fondazione Sant’Orsola, grazie al sostegno di Banca di Bologna, ha deciso di mettere a disposizione un servizio di consulenza psicologica specialistico, proprio per fornire un supporto nella gestione di eventuali problematiche che il particolare periodo che stiamo vivendo può avere acuito, dando attraverso la consultazione psicologica più consapevolezza e maggiori strumenti per affrontarle.

 

“Un anno di emergenza ha creato nuove difficoltà e lasciato segni pesanti su tutti noi e ancora di più – spiega il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – su chi già viveva una situazione di fragilità. In tutti questi mesi siamo stati impegnati a sostenere gli ospedali nel contrasto al Covid. Ora, proseguendo questo aiuto, crediamo sia venuto il momento di iniziare a sostenere anche chi sta pagando un prezzo alto per le conseguenze della pandemia e farà più fatica nella ripartenza”.

 

“Fin dall’inizio del lockdown 2020 – sottolinea Alberto Ferrari, Direttore Generale Banca di Bologna – abbiamo sentito il dovere di affiancare e sostenere l’ospedale Sant’Orsola con un nostro contributo diretto e immediato. Questa scelta ha segnato l’inizio di una più estesa, concreta e specifica attività con la Fondazione Sant’Orsola. Anche in questa delicata fase della pandemia siamo vicini alle famiglie e ai loro ragazzi. Vogliamo continuare a sviluppare la collaborazione con la Fondazione a sostegno dei progetti attuali e futuri per il territorio”.

 

“L’idea di questo intervento – spiega Chiara Locatelli, neonatologa del Policlinico di Sant’Orsola, responsabile dell’ambulatorio specialistico malattie rare di Neonatologia, a cui fanno riferimento oltre 500 famiglie con bambini con malattie rare – è nata dai racconti da parte dei genitori che incontriamo delle fatiche emerse in questo periodo di pandemia legate all’isolamento. E davanti ai propri figli spesso i genitori non sanno che cosa fare, come aiutarli. Nessuno ha la bacchetta magica ma quel che sappiamo bene è che insieme, con un aiuto competente, si può provare ad affrontare anche questa difficoltà”.

 

Le domande di partecipazione potranno essere inoltrate tra il 22 aprile e il 10 maggio, per poter avviare il servizio subito dopo, scrivendo a parlamiancora@fondazionesantorsola.it. Per selezionare chi avrà accesso al servizio saranno presi in considerazione la data di invio della domanda e il colloquio con la psicologa. Le sedute di consulenza psicologica specialistica saranno rivolte ai genitori e, in una prima fase, si svolgeranno online. Il numero e la cadenza degli incontri verranno stabiliti sulla base delle necessità delle singole famiglie e dei motivi della consultazione.

 

In questa fase di avvio saranno ammesse al servizio, completamente gratuito grazie al sostegno di Banca di Bologna, 20 famiglie e sarà realizzato un sondaggio tra tutte le famiglie con bimbi e ragazzi con Trisomia 21 e disabilità intellettive che gravitano attorno all’ambulatorio del Sant’Orsola per rilevare le problematiche che la pandemia ha portato con sé, che consentirà di mirare meglio il servizio e di indirizzarne lo sviluppo. Il servizio sarà avviato dalla dottoressa Francesca Pulina, psicologa dell’età evolutiva che svolge attività clinica e collabora in attività di ricerca sulla sindrome di Down. Autrice e co-autrice di studi e ricerche pubblicati su riviste nazionali e internazionali, fa parte dell’equipe di Renzo Vianello, professore emerito di Psicologia dello sviluppo tipico e atipico presso l’Università degli Studi di Padova.

“La cura”, 12 cortometraggi per dare voce a chi lavora in ospedale




Iniziamo un nuovo viaggio insieme. Il progetto si chiama “La cura” e si propone di raccogliere in una serie di 12 cortometraggi d’autore le storie, le testimonianze, il punto di vista di medici e infermieri e di chi con loro condivide l’esperienza umana della cura all’interno del Policlinico di Sant’Orsola a Bologna. Le persone che lavorano nell’ospedale sono, infatti, i protagonisti e i primi destinatari del progetto.

“La cura – racconta l’ideatore e regista Stefano Massari – è un atto di fede tra esseri umani. È una zona empatica dove accade il riconoscimento, l’accettazione e l’accoglimento di una fragilità, di una necessità, che non è solo propria dell’oggetto della cura, ma anche del soggetto che consapevolmente vi si dedica. Prendersi cura, curare, significa una serie complessa di attività che coinvolgono ininterrottamente anima e pratica, sentimento e azione, desiderio e volontà. Il pensiero e l’esercizio della cura è un elemento imprescindibile per la costruzione di quei valori e principi intorno ai quali la vita di una comunità umana può raccogliersi e progredire”.

Così pur dando voce al personale sanitario e rivolgendosi prioritariamente a loro, “La cura” parla a ognuno di noi, riguarda tutti. Così come l’Ospedale guarda la Città, la sorveglia, la accoglie, e le offre un contraltare, un’ipotesi di confronto diretto e incessante con i temi grandi dell’esistenza, il senso del nascere e del morire, il significato della sofferenza, ne misura i sentimenti, i problemi, le speranze.

Ogni capitolo racchiude alcune voci raccolte in lunghissime chiacchierate che sono iniziate in queste settimane e che proseguiranno ancora. Nel primo capitolo i frammenti sono di Riccardo Masetti, medico in Oncoematologia pediatrica (“porte”), Sabrina Gherardi, operatrice socio-sanitaria che ricorda il lavoro al Centro bagni (“bagno”) e Raffaele Longo, infermiere della dialisi (“accogliere”). Su questo sito svilupperemo una sezione dove trovare tutti i capitoli e i materiali. Il prossimo capitolo uscirà mercoledì 21 aprile. Per ulteriori informazioni: info@fondazionesantorsola.it

Salute insieme

Due incontri online. Due occasioni per raccontare il progetto “Mi batte forte il tuo cuore e per approfondire alcune tematiche legate ai trapianti di cuore e alla prevenzione delle malattie cardiache. “Salute insieme” sono i primi webinar della Fondazione Sant’Orsola, realizzati in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 che con l’iniziativa “Per tutti per per te” contribuisce alla realizzazione del progetto.

I webinar – su prenotazione – si terranno sulla piattaforma Zoom. Per partecipare è necessario compilare il modulo di iscrizione e si riceverà il link e le istruzioni per collegarsi all’incontro.

Mercoledì 21 aprile
Ore 18.00 – 19.30
La frontiera dei trapianti
Quando si parla di trapianti le domande si moltiplicano e i dubbi pure: che cos’è un trapianto? Perché alcuni organi donati non possono essere utilizzati? Perché si parla di morte cerebrale? Un incontro per approfondire il tema dei trapianti, soprattutto quelli di cuore, e scoprire come una macchina, l’Organ Care System, può spostare più avanti la frontiera dei trapianti, grazie al progetto “Mi batte forte il tuo cuore”.

Intervengono: prof. Davide Pacini, direttore Cardiochirurgia Policlinico di Sant’Orsola e dott. Luca Botta, cardiochirurgo Policlinico di Sant’Orsola.

Introduce Simone Fabbri, consigliere di amministrazione di Coop Alleanza 3.0

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Mercoledì 5 maggio
Ore 18.00 – 19.30
Prendersi cura del cuore
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi una delle cause principali di morte nel nostro Paese. Quali sono i fattori di rischio delle malattie cardiache? Come prevenirli con uno stile di vita sano, e come monitorare la salute del proprio cuore con gli esami e gli approfondimenti corretti? Un incontro di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione di queste malattie.

Intervengono: dott.ssa Sofia Martin Suarez, dirigente medico di Cardiochirurgia Policlinico di Sant’Orsola e dott. Giacomo Murana, cardiochirurgo Policlinico di Sant’Orsola

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I nostri volontari per i tre punti vaccinali del Sant’Orsola

Undici ore al giorno, sette giorni su sette: dall’8 marzo i volontari della Fondazione Sant’Orsola sono in campo per dare una mano nei padiglioni 11 e 16 alla vaccinazione delle persone particolarmente fragili, in quanto affette da patologie croniche. L’attività sta cominciando a crescere ogni giorno di più e prossimamente ai due punti vaccinali aperti all’interno del Policlinico se ne aggiungerà un terzo.
I volontari della Fondazione Sant’Orsola danno una mano prima e dopo la vaccinazione, da una parte accogliendo le persone che arrivano, fornendo mascherine a chi ne è sprovvisto, distribuendo i moduli che devono compilare, igienizzando loro le mani e misurandone la temperatura. Ma non finisce qui: i volontari gestiscono anche la sala dove per precauzione chi è stato vaccinato, sempre mantenendo il distanziamento di sicurezza, rimane per 15 minuti, per monitorare e scongiurare l’eventuale insorgere di effetti collaterali.
“Come sanno benissimo i nostri volontari – spiega Giacomo Faldella, presidente della Fondazione – il valore principale è la loro presenza a fianco delle persone: danno una mano, certo, ma soprattutto accolgono. Ed è molto bello che il lavoro imprescindibile di medici e infermieri sia sostenuto dai cittadini che scelgono di donare agli altri alcune ore della propria giornata. È un elemento di coesione che aiuterà tutta la nostra comunità”.
Per saperne di più o per dare la propria disponibilità scrivi a volontari@fondazionesantorsola.it.