‘Guarda come cresco’, ancora 7 giorni per la fascia 4-6 anni

È stata prorogata di sette giorni la call per partecipare al progetto “Guarda come cresco” per tutti i bambini della fascia 4-6 anni. Mentre le richieste arrivate per i servizi previsti nella fascia 0-3 anni hanno già saturato le possibilità, c’è infatti ancora qualche posto disponibile per i più grandi. Fino al 18 novembre le famiglie che si sono già candidate avranno tempo per presentare l’ISEE in corso di validità, se ancora non sono riuscite a farlo.

 

Grazie alle donazioni arrivate, alla passione dei professionisti e alle disponibilità raccolte il progetto elaborato dalla Fondazione Sant’Orsola insieme al Comitato Amici di Lejeune, e con la partecipazione delle associazioni CEPS e GRD Bologna, dopo appena tre mesi dal lancio è pronto per partire.

 

Come già illustrato, si inizierà in novembre con incontri individuali di logopedia per la fascia 4-6 anni per poi partire in marzo con un progetto di stimolazione della comunicazione e del linguaggio in piccoli gruppi per la fascia 0-4 anni. Tra dicembre e febbraio si svolgeranno tre incontri di formazione per i logopedisti a cui potranno partecipare anche i genitori ed eventualmente insegnanti e maestri interessati. Non appena stabilite comunicheremo su questo sito le date.

 

Per accedere al percorso occorrerà partecipare alla call pubblicata su questo sito (vedi link a fondo pagina). Alla domanda occorrerà allegare l’ISEE famigliare: la graduatoria conseguente servirà, se le domande saranno superiori alle ore inizialmente disponibili, a stabilire chi avrà la priorità ma sarà impegno dei proponenti dare comunque risposta a tutte le esigenze. Per dubbi, chiarimenti o necessità di approfondimento è possibile scrivere a info@fondazionesantorsola.it.

 

Guarda come cresco – Call

Volontari, primo incontro lunedì 4 novembre alle 18

Si parte tutti insieme! Lunedì 4 novembre alle 18 ci incontreremo con tutti coloro che hanno aderito alla call della Fondazione per regalare un po’ del proprio tempo ai pazienti e ai famigliari del Sant’Orsola. L’appuntamento è alle ore 18 nell’aula magna del padiglione 10, il cosiddetto Gozzadini, il primo che si incontra entrando da via Massarenti 11 (l’ingresso è sul retro).

 

Ci conosceremo e passeremo un po’ di tempo insime con il presidente della Fondazione Giacomo Faldella e la responsabile dei volontari Primavera Leggio per scoprire come saranno articolati i servizi per l’accoglienza e per portare i libri in corsia e quando partirà e come sarà articolata la formazione.

 

Se hai scoperto tardi la possibilità di diventare volontario e non hai ancora aderito, puoi comunque venire per saperne di più o puoi salire a bordo, in qualsiasi momento, scrivendo una mail a volontari@fondazionesantorsola.it oppure un sms o un messaggio whatsapp al numero della Fondazione 366.2027289.

 

 

 

Al Sant’Orsola risuona “Il battito di ciò che siamo”

“Ho sentito un abbraccio forte. Così forte che in certi momenti dovevo uscire e poi rientrare, per poter continuare. Questi ragazzi si sono messi nella nostra pelle e hanno portato nelle loro opere la paura e la voglia di vivere”. Lo hanno portato Elena e Gianluca nella danza, Sara nelle sue foto, Greta e Filomena tra dipinti e installazioni, Luca e Jacopo nel loro teatro.

 

Così Maria, che al Sant’Orsola è stata a lungo come paziente, raccontava ieri sera, uscendo dal padiglione 7, che cosa è stato per lei “Il battito di ciò che siamo”, evento conclusivo – sold out da un paio di giorni – del progetto della Fondazione Sant’Orsola “Degenze Artistiche” che per un mese ha portato sette giovani artisti a lavorare all’interno dell’ospedale, captandone la vita per restituirla nelle loro opere.

 

Il direttore dell’Accademia di Belle Arti Enrico Fornaroli, il pittore Andrea Chiesi, il direttore di Bologna Musei Roberto Grandi, don Giovanni Nicolini e don Francesco Scimè, la curatrice artistica Elena Di Gioia, medici, giovani, pazienti ed ex pazienti: sono davvero tante le persone che sono venute a vivere con noi una serata che nessuno di noi dimenticherà, frutto di un’esperienza che proseguirà e darà presto notizie di sè.

 

Nei prossimi giorni su questo sito pubblicheremo i video con cui i giovani artisti raccontano l’esperienza vissuta insieme. Sempre in queste pagine potete leggere già ora il diario di questo mese oppure la notizia che racconta il progetto Degenze Artistiche. Per informazioni e approfondimenti potete scrivere a degenze@fondazionesantorsola.it

 

 

 

“Guarda come cresco”, il 26 ottobre primo incontro per le famiglie

“Guarda come cresco”, si parte! Grazie alle tante donazioni arrivate il progetto per garantire ai bambini con Trisomia 21 servizi precoci e alle loro famiglie il supporto necessario potrà iniziare già nel prossimo mese di novembre. E per partire sabato 26 ottobre alle ore 11 è fissato un incontro con tutte le famiglie interessate, per raccontare le attività previste e le modalità di accesso e rispondere a tutte le eventuali domande.

 

In novembre si partirà con servizi di logopedia individuale, due volte alla settimana per ogni bambino, per la fascia 4-6 anni. In dicembre partirà la formazione specialistica per le logopediste, a cui potranno partecipare anche le famiglie interessate, per poter avviare da marzo attività di logopedia in piccoli gruppi – al massimo 4 bambini ognuno – nella fascia di età 0-4 anni.

 

Per partecipare da lunedì 28 sarà aperto un bando pubblico, pubblicato su questo sito. Le attività saranno accessibili per tutti i bambini 0-6 anni residenti in provincia di Bologna. Insieme alla domanda dovrà essere presentato l’ISEE, in base al quale sarà stilata una graduatoria. Tutte i servizi saranno gratuiti a condizione che la famiglia si impegni a parteciparvi in modo assiduo e convinto.

 

L’incontro di sabato 26 ottobre si svolgerà tra le ore 11 e le ore 13 nella saletta al seminterrato del padiglione 13 (Pediatria) del Policlinico di Sant’Orsola. Saranno presenti le logopediste con cui si avvierà l’attività. Saranno presentati sia i servizi sia le modalità per accedervi e ci sarà spazio per fare tutte le domande e ricevere tutti i chiarimenti necessari.

 

Per conoscere meglio e sostenere con una donazione il progetto è possibile visitare la pagina dedicata su questo sito.

Cercasi volontari per portare in corsia i libri e la lettura

Ami i libri e la lettura? Con la Fondazione Sant’Orsola puoi mettere la tua passione a disposizione di tutti. Insieme a quelli per l’accoglienza, cerchiamo infatti alcuni volontari che insieme a noi diffondano la lettura lungo le corsie dell’ospedale. Per essere, anche così, a fianco di malati e famigliari.

 

Quest’attività viene già svolta in modo eccezionale in pediatria dall’associazione Bibli-os’. Poco più di un anno fa, grazie al progetto Smart Hospital, in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e Libreriecoop al Sant’Orsola sono poi arrivati 10 totem per il bookcrossing, ovvero la distribuzione di libri per l’attesa o la degenza nei reparti per adulti. I libri vengono donati dai cittadini in alcune librerie e portati al Sant’Orsola.

 

Di che cosa si occuperanno i volontari che cerchiamo? Dividendosi i compiti in base alle attitudini e disponibilità servirà catalogare i libri arrivati e selezionarli, decidendo quali libri mandare nei diversi reparti dove si trovano i totem, portarli nei totem e magari fermarsi per consigliare ai pazienti un libro piuttosto che un altro oppure per leggere qualche pagina a chi da solo non potrebbe.

 

Per chi ha aderito alla prima call della Fondazione, l’appuntamento è lunedì 4 novembre alle ore 18 nell’aula magna del padiglione 10 (il cosiddetto Gozzadini – via Massarenti 11) per continuare a conoscersi, imparare qualcosa in più sul progetto e sulla formazione. Tutti gli altri possono comunque candidarsi scrivendo una mail a volontari@fondazionesantorsola.it oppure un sms o un messaggio whatsapp al numero della Fondazione 366.2027289.

 

 

Ecco le mostre e le performance nate da Degenze Artistiche

Mostre e performance aperte a tutti, realizzate negli spazi dell’ospedale. È l”Il battito di ciò che siamo”, ’evento conclusivo di Degenze Artistiche, progetto della Fondazione Policlinico Sant’Orsola, in programma venerdì 18 ottobre al padiglione 7, al centro del viale interno, dalle ore 18 alle 23.

 

Sette artisti under 30 tra settembre e ottobre hanno frequentato quotidianamente i reparti del policlinico, mettendosi in ascolto dei luoghi, dei pazienti, prendendo parte insieme a medici e infermieri alla vita dell’ospedale. Ne sono nate una mostra fotografica, due installazioni di arti visive, una performance di danza ed una di teatro: risultati che venerdì 18 saranno presentate alla città.

 

“La vita quando è in pericolo o è fragile perché appena nata – racconta il direttore artistico di Degenze Artistiche Valerio Grutt – batte più forte. L’arte può mettersi in ascolto di questo battito. Può captare, trasmettere e condividere ciò che spesso non si riesce a dire e rimane nascosto. Può accendere una luce, aprire uno spazio dove comprendere qualcosa in più del mondo e di se stessi”.

 

Alle 18 è prevista l’apertura di una mostra fotografica e delle installazioni che resteranno visitabili liberamente fino alle 23. Sono previste anche due visite guidate, insieme alle artiste, alle 18.30 e alle 19.30 per le quali è necessario prenotarsi scrivendo a degenze@fondazionesantorsola.it

 

Il progetto fotografico “Invisibile” propone le immagini realizzate da Sara Savini, che durante la degenza artistica ha frequentato il reparto di Oftalmologia, ottenute tramite sofisticati apparecchi che hanno fotografato il fondo oculare dove il mondo si rispecchia in forme e linee astratte ed eteree, lasciandoci immaginare paesaggi e visioni.

 

In una serie di stanze del padiglione 7, alternando pittura ad elementi multimediali, Greta Di Poce e Filomena Maietta hanno realizzato invece un’installazione ispirata agli incontri con i pazienti del reparto di Geratria, alle storie e alle emozioni che sono emerse, ai segni che lascia la vita che hanno trovato – anche così – una strada per emergere.

 

Alle 20 – con replica alle 22 e prenotazione necessaria a degenze@fondazionesantorsola.it – Elena Biagini e Gianluca Pavone proporranno una performance nata lavorando nel reparto di Fisioterapia e riabilitazione, dove hanno tradotto in danza la fatica del corpo che riparte dopo un ictus o un evento che ha causato una disabilità momentanea o permanente.

 

Alle 21 Luca Oldani e Jacopo Bottani utilizzeranno il teatro per dire il dolore, cercare le parole, i gesti, raccontare l’esperienza lacerante della perdita di una persona cara, dopo aver frequentato in queste settimane il reparto di Terapia intensiva. Anche in questo caso l’ingresso è libero ma la prenotazione necessaria a degenze@fondazionesantorsola.it

 

Trattieni tutto e poi rilascia

11 ottobre 2019

Anche un secondo, un frammento che solo in pochi percepiscono e anche fraitendono.

Un grazie ha mille petali di significati, quattromila solitudini, due occhi e una schiena per appoggiarsi al muro, solo per un sollievo, un attimo di aria nuova. Ne serve negativa, allora la porta sta chiusa, e si salva, si protegge l’ossigeno. Ne serve positiva, allora si tende ad aprirla, e si ricambia, si pompa il cuore.

È un macchinario sofisticato, ci spiega l’infermiere; ti tiene in vita.

Jacopo è stupito, dalla tecnologia, dalla luce,  dalla stanchezza. Sosta davanti alle porte, ascolta, poi dopo, appena uscito, non vuole sentire nessuno.

Parla così,  ci spiega lui, perché  non vuole addentrarsi in cose troppo scientifiche.

Luca Oldani

L’odore dell’ascensore

11 ottobre 2019

Non riesco a non pensare che sono le 9 di mattina. E che magari c’è qualcuno che tutti i giorni si alza con questo pensiero, il pensiero che anche oggi – prima di tutto –  si va in ospedale, perché anche oggi ho bisogno di sapere come sta, come è andata la notte, anche oggi mi manchi, ho dormito da solo nel letto anche stanotte, anche oggi ho bevuto il caffè da solo e allora sì, vengo anche oggi mamma, sì nonno, anche oggi che è festa, sì c’è traffico ma arrivo amore, giuro arrivo, lo so sono in ritardo, sempre il solito, sì, anche oggi in ritardo, ma arrivo, amore, davvero, arrivo, lo giuro.

Jacopo Bottani

in reparto

9 ottobre 2019

 

Come entrare in chiesa: ci si toglie il cappello, si inizia a parlare sottovoce, si immergono le mani in uno strano liquido per purificarsi.

E niente, succede che io, che ero fino a ieri quella cosa che non c’entrava niente con tutto il resto dello sfondo, succede che mi rendo conto che c’entro pure io con quello sfondo lì, che lo conoscevo già, solo che non me lo ricordavo (o forse non me lo volevo ricordare).

Tutte le mie memorie di malattia, già dall’ascensore.

Jacopo Bottani

Erano pieni di speranza

7 ottobre 2019

 

L’infermiera porge le sue mani al paziente, lui prova a toccarla con la sua mano destra in maniera elegante.

03/10/19

 

Gli occhi della signora G. erano pieni di speranza e quanta forza che ho percepito in lei.

02/10/19

 

La paziente di colore camminando si è infilata in un passaggio stretto, cioè tra il tavolo e le carrozzine, secondo l’infermiera è una cosa positiva, un grande traguardo perché significa che la paziente ha più stabilità.

01/10/19

 

La paziente G. se tocca quello che osserva si rende conto che ha il senso del tatto ma se distoglie lo sguardo da quello che sta osservando si disconnette e perde il controllo del suo corpo.

30/09/19

 

Gianluca Pavone

Sant’Orsola, la Fondazione cerca volontari per l’accoglienza

Ogni giorno al Sant’Orsola ci sono persone che hanno bisogno di un aiuto per trovare un ambulatorio, pagare il ticket, raggiungere un reparto. Per ognuno di loro cerchiamo volontari felici di farlo.

Il Sant’Orsola conta oltre 30 padiglioni, dislocati lungo un’area lunga oltre un chilometro, attraversata da due strade (via Albertoni che separa il padiglione 2 dall’area storica del Sant’Orsola e via Palagi che separa il padiglione 1 dal 2) e con oltre 18 punti di accesso.

Per orientarsi ci sono mappe e segnaletica, ma quando si entra in ospedale spesso si è preoccupati, a volte non si sta bene, si ha paura. E affidarsi a una mappa non basta: quel che serve è qualcuno che faccia la strada con noi.

Sarà un servizio fatto di gesti semplici: dare informazioni, accompagnare chi è disabile o semplicemente debilitato, aiutare chi deve pagare il ticket o fare l’accettazione con la macchinetta automatica.

Per chi ha aderito alla prima call della Fondazione, l’appuntamento è lunedì 4 novembre alle ore 18 nell’aula magna del padiglione 10 (il cosiddetto Gozzadini – via Massarenti 11) per continuare a conoscersi, imparare qualcosa in più sul progetto e sulla formazione. Tutti gli altri possono comunque candidarsi scrivendo una mail a volontari@fondazionesantorsola.it oppure un sms o un messaggio whatsapp al numero della Fondazione 366.2027289.

Il servizio si svolgerà dal lunedì al venerdì, nella fascia compresa tra le 8 e le 14, quella in cui più intenso è l’afflusso di pazienti e familiari. Agli aspiranti volontari viene chiesta la presenza per almeno un turno di 2 ore alla settimana, ma ben venga – ovviamente – una disponibilità maggiore.

 

 

Volontà di essere umani

6 ottobre 2019

Sospensione,

Danza,

Ritmo,

Attesa,

Storie,

Gioco,

Tatto,

Vita,

Rapporto,

Peso.

Provare, provare, ed ancora provare; il corpo in ascolto, il corpo che vince,

il corpo che pretende.

La volontà che supera, la volontà che cresce, la

volontà di essere umani.

E la forza di migliorare insieme.

Elena Biagini