Cento figli dei dipendenti a scuola nell’aula del Padiglione delle Meraviglie

Uno spazio per i figli dei dipendenti. Un centro di aggregazione dove poter lasciare i figli durante il lavoro, anche per seguire la didattica a distanza. È il Padiglione delle Meraviglie aperto dalla Fondazione Sant’Orsola che al Policlinico ogni giorno accoglie, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e distanziamento, 99 bambini tra i 3 e i 10 anni.

 

Tutti i giorni educatori professionali coordinati da una pedagogista della cooperativa Open Group propongono giochi, attività, laboratori e nuove esperienze ai bimbi dai 3 ai 10 anni, suddivisi in due gruppi, dai 3 ai 5 e dai 6 ai 10 anni. Per questi ultimi è stata allestita anche una sala dove poter svolgere, seguiti da operatrici e volontari, la didattica a distanza.

 

“Il Padiglione delle Meraviglie – spiega il presidente Giacomo Faldella – è un’iniziativa che la Fondazione Sant’Orsola propone, d’intesa con il Policlinico che ha concesso gratuitamente gli spazi, per dare una mano a conciliare vita e lavoro, una sfida sempre complessa e in questi tempi di pandemia ancora di più. Continuiamo, anche così, a sostenere i nostri ospedali e quindi tutta la comunità! Se 100 operatori dovessero rimanere a casa per seguire, giustamente, i propri figli per l’ospedale in questo momento sarebbe un ulteriore colpo durissimo da assorbire”.

 

Il servizio totalmente gratuito e sostenuto dalle donazioni raccolte con la campagna “Più forti insieme”, è partito in uno spazio a fianco della chiesa di San Gregorio (ingresso da via Pizzardi 1) ed è aperto dalle 8 alle 18 dal lunedì al venerdì e il sabato mattina. Ognuno può scegliere quando usufruirne, in base alle proprie esigenze.

 

Nel Padiglione delle Meraviglie ci sono ‘tane’ dove potersi prendere un momento per sé, una zona rilassamento con tappetoni e cuscini, una zona motoria con materassini, ma anche un angolo grafico-pittorico con l’uso di diverse tecniche (disegno, creta, pittura) e laboratori con materiali naturali quali legno, sassi, ciottoli, conchiglie e bambù, letture animate e utilizzo di dispositivi digitali.

 

Con la chiusura delle scuole la richiesta si è impennata, per cui il Padiglione delle Meraviglie è raddoppiato, occupando anche tre aule del padiglione 32, solitamente occupate dal corso di laurea in scienze infermieristiche e in queste settimane vuote e dalla prossima settimana si estenderà anche alle aule 1 e 2, solitamente dedicate alla formazione dei dipendenti – ora sospesa – al padiglione 3.

 

Attualmente gli iscritti sono 73 bambini tra i 3 e i 5-6 anni e 26 bambini che frequentano le elementari e che accedono anche al supporto per la didattica a distanza. Grazie all’entrata in funzione delle aule 1 e 2 potranno essere accolti altri 20 bambini. La richiesta sarebbe ancora più ampia ma la necessità di garantire gli spazi necessari e il rispetto delle norme di sicurezza non rende possibile accogliere un maggior numero di bambini.

 

Le educatrici e assistenti si sottopongono periodicamente al tampone e indossano FFP2. All’ingresso ci si devono igienizzare le mani. I bambini che hanno più di 5 anni devono tenere sempre la mascherina. Ogni gruppo di bimbi ha i propri colori e giochi; tutti gli ambienti e le attrezzature vengono sanificati quotidianamente. Oggi è stato distribuito a tutti i genitori un kit per il tampone rapido per il bambino, in modo da essere ulteriormente sicuri che frequenti lo spazio solo chi è negativo.

 

Per iscriversi o per avere ulteriori informazioni: spaziobimbi@fondazionesantorsola.it

 

In 15 giorni dal grande cuore di Bologna 54mila euro per il piccolo Habibou

Obiettivo raggiunto, anzi superato! La campagna lanciata da Fondazione Sant’Orsola e associazione Piccoli Grandi Cuori, in partnership con Il Resto del Carlino, per raccogliere in un mese i 30.000 euro che servivano per far arrivare a Bologna il piccolo Habibou e garantirgli l’intervento salvavita, in poco più di 15 giorni ha raggiunto ben 54.964 euro! Una grande prova di generosità che ha permesso di acquistare subito i biglietti aerei. Il bimbo di 5 anni con la sua mamma arriveranno così dal Niger sotto le Due Torri il prossimo 30 marzo.

 

Habibou ha 5 anni ed è nato con la Tetralogia di Fallot, una cardiopatia congenita che limita l’afflusso sanguigno ai polmoni. A causa di questa malformazione non ha potuto imparare a camminare e ora l’intervento al cuore è diventato indispensabile. L’operazione però non può essere eseguita in Niger né negli altri Paesi africani sia per la carenza di strutture sanitarie adeguate sia perché, a causa della pandemia, la maggior parte dei medici occidentali presenti è rientrata da mesi negli Stati Uniti e in Europa.

 

“Conosciamo la generosità di Bologna – commenta il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – ma questa volta ci ha lasciato davvero senza parole. Stiamo attraversando un periodo difficile per tutti, nel quale le preoccupazioni per l’emergenza sanitaria si uniscono a quelle per la crisi economica, che picchia soprattutto su alcune categorie ma che appesantisce la vita di tutti. Che in questa situazione così tante persone, in così poco tempo, decidano di donare per aiutare un bimbo che vive a 3mila chilometri da qui è davvero una buona notizia per tutti noi. Vuole dire che c’è qualcosa di più forte di tutto quel che c’è caduto addosso, c’è qualcosa che resiste e continua a darci la forza di allargare le braccia. Grazie davvero, di cuore, a tutti”.

 

“Questo risultato è straordinario – sostiene Paola M ontanari, presidente di Piccolo Grandi Cuori Onlus – e noi non vediamo l’ora di abbracciare Habibou e la sua mamma, qui, al Polo dei Cuori nella nostra casa. Bologna è da sempre una città dal cuore grande e noi lo sappiamo bene, perché da più di ventitré anni accoglie i nostri bambini cardiopatici congeniti che arrivano da tutto il mondo Il Covid non ci ha portato via l’idea che dobbiamo continuare ad essere solidali e ci ha insegnato quanto sia importante la collaborazione attiva tra volontariato, istituzioni e sistema sanitario, per garantire ai cittadini eccellenze come il Policlinico di Sant’Orsola e la Fondazione, che è stata il motore di questa bellissima iniziativa.”

 

Il viaggio di Habibou

La mamma è maestra elementare, il papà fa l’autista per una organizzazione non governativa italiana. Vivono nella capitale Niamey, in Niger insieme ad Habibou e ai suoi tre fratelli. La malattia di Habibou l’hanno scoperta quando aveva sei mesi e da subito hanno fatto tutto il possibile per affrontarla e risolverla; l’ospedale pubblico di Niamey ha preparato i documenti e li ha inviati presso l’ospedale Mon Plaisir di Tunisi quando il bambino aveva 3 anni, ma qui li hanno informati che non avevano le capacità per fare questo intervento e così sono rientrati a Niamey.

 

Che cos’è la Tetralogia di Fallot

La funzione del cuore è quella di pompare il sangue prima nei polmoni dove si ossigena e poi di inviare il sangue così ossigenato in tutto il corpo. Le vere e proprie pompe muscolari si chiamano ventricoli. Il ventricolo destro pompa il sangue poco ossigenato nei polmoni, mentre il sinistro pompa il sangue ben ossigenato (di ritorno dai polmoni) in aorta che lo distribuisce a tutto l’organismo. I ventricoli sono separati da una parete muscolare chiamata setto interventricolare. Nella Tetralogia di Fallot è presente un ampio difetto del setto interventricolare associato a un’ostruzione del flusso sanguigno verso i polmoni.

 

 

Più forti insieme – 24mila pernottamenti per medici, infermieri e oss

Il 9 marzo 2020 la Fondazione Sant’Orsola ha lanciato la campagna di raccolta fondi Più forti insieme, per sostenere gli ospedali di Bologna impegnati nell’emergenza Coronavirus e, soprattutto, il personale sanitario in prima linea. Sono stati realizzati così tanti servizi, ma il primo a partire e sicuramente il più rilevante è stata l’accoglienza gratuita in albergo o in alloggi dedicati che ha interessato il personale sia di Policlinico di Sant’Orsola sia di Ausl di Bologna.

 

“Insieme abbiamo vissuto – spiega il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – un’esperienza di solidarietà che ha reso più forte l’intera comunità. Nei momenti di difficoltà ognuno deve essere disposto a dare qualcosa per il bene di tutti ed è quello che è successo: i cittadini hanno donato per chi restava in prima linea per curare chi si ammalava; gli alberghi hanno concesso tariffe convenzionate ma sono riusciti a lavorare in un momento in cui tutto era fermo; il personale sanitario ha affrontato i sacrifici che la propria professione chiedeva traendo forza dall’abbraccio concreto della città. Mettere in comunicazione tutto questo, per essere un elemento di coesione, è il motivo per cui la nostra fondazione è nata”.

 

 

L’accoglienza in albergo

 

La Fondazione Sant’Orsola ha sottoscritto una convenzione con Federalberghi Bologna che ha messo a disposizione le strutture dei propri associati ad una tariffa convenzionata. Il Comune di Bologna ha contestualmente rinunciato alla tassa di soggiorno dovuta per ogni pernottamento, per contenere anche così il costo. Durante tutta la durata del servizio sono stati complessivamente 15 gli alberghi coinvolti.

 

È stato possibile così dare un aiuto concreto a

  • i neoassunti arrivati per dare una mano nella gestione dell’emergenza in una città chiusa per il lockdown;
  • i dipendenti dei reparti più a rischio che volevano continuare a lavorare senza rischiare, rincasando la sera, di contagiare i propri famigliari o quelli che, da pendolari, per i problemi legati alla carenza di trasporto pubblico non potevano proprio rientrare.

 

Il servizio si è articolato in due momenti:

  1. dal 16 marzo al 6 giugno, durante la prima fase dell’emergenza;
  2. dal 9 novembre a tutt’oggi, in concomitanza con la seconda fase dell’emergenza.

Complessivamente sono stati 193 giorni i giorni coperti.

 

Tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari questi i numeri del servizio

  • 608 le persone accolte (442 nella prima fase e 166 nella seconda);
  • di questi il 50,6%, pari a 308, erano neoassunti;
  • complessivamente i pernottamenti sono stati 23.276.

In media in ogni giorno in cui il servizio è stato attivo ci sono stati 120 medici, infermieri e oss ospitati negli alberghi di Bologna.

 

 

Gli alloggi dedicati per i positivi

 

Durante la prima fase dell’emergenza – quando ancora non erano attivi i cosiddetti Alberghi Covid attivati dall’Ausl di Bologna – a questo servizio se n’era affiancato un secondo, dedicato al personale sanitario che contagiandosi doveva vivere la quarantena ma non poteva farlo a casa per mancanza degli spazi necessari.

 

La Fondazione Sant’Orsola ha individuato così 15 bilocali con angolo cottura, autonomi e isolati, dove poter ospitare chi essendo asintomatico aveva questa necessità. I volontari della Fondazione erano a disposizione per andare a fare la spesa o per portare una valigia con il cambio da casa. In questo modo sono state ospitate 28 persone per complessive 609 notti (21,7 notti in media a testa).

 

 

L’abbraccio di oltre 9mila bolognesi

 

Tra ospitalità per neoassunti e operatori dei reparti più a rischio da una parte e alloggio in isolamento per personale sanitario positivo dall’altra, sono state così accolte 636 persone per complessivi 23.885 pernottamenti, pari ad una spesa di 955.400 euro. Questi servizi sono stati resi possibili grazie alle donazioni di oltre 9.200 bolognesi.

 

 

Prolungato il servizio navetta taxi a 1 €

Sarà attivo fino al 31 marzo il servizio navetta taxi a 1 € grazie al quale tutto il personale del Policlinico di Sant’Orsola e di Ausl Bologna può viaggiare in taxi – al costo simbolico di 1 euro – nella tratta Stazione centrale FFSS – Ospedale.

Il servizio, realizzato in collaborazione con Cotabo, risponde alle necessità dei dipendenti pendolari in prima linea nella lotta contro il Covid-19 che, in questo modo, possono recarsi al lavoro con maggiore tranquillità e riducendo il rischio di contagio.

La navetta taxi, attivata dal 1 dicembre 2020, aveva fatto più di 2.318 corse – di cui ben 1.018 in febbraio – che la Fondazione Sant’Orsola ha potuto garantire grazie alle donazioni ricevute per Più forti insieme.