Una donazione in busta paga per continuare ad essere Più forti insieme

Una donazione in busta paga, deducibile dalle tasse, di 1 euro, 5 euro o 10 euro al mese. La somma raccolta si tradurrà in nuovi servizi, che saranno decisi insieme, per sé e per i colleghi. È la campagna “1 per tutti, tutti per uno” che Fondazione Sant’Orsola lancia in questi giorni tra il personale di Policlinico e Ausl Bologna. L’adesione è volontaria e la Fondazione, grazie alla solidarietà della città, raddoppierà durante il primo anno quanto raccolto.

 

“Durante l’emergenza tanti professionisti dei nostri ospedali – spiega il presidente Giacomo Faldella – hanno usufruito dei servizi che abbiamo messo in campo e hanno deciso di sostenere la Fondazione. Con questa campagna diamo la possibilità di farlo in modo continuativo. Chi fa parte di questa grande comunità sarà così il primo a dare una mano per continuare a realizzare servizi che possono servire a sé o ai propri colleghi, partecipando anche alla scelta delle attività e alla verifica dei risultati”.

 

Per partecipare alla raccolta tutti i dipendenti delle due Aziende sanitarie bolognesi possono compilare il modulo che trovano all’interno della sezione dedicata sul sito della Fondazione. La donazione dà diritto a un beneficio fiscale: l’Azienda riconoscerà direttamente l’importo donato quale onere deducibile e lo certificherà nella CU. La donazione potrà essere interrotta in qualsiasi momento, con una semplice comunicazione via mail.

 

Tutti coloro che aderiranno potranno inviare suggerimenti sui servizi da attivare o sulle modalità di realizzare meglio servizi già in campo scrivendo a insieme@fondazionesantorsola.it, indirizzo sempre a disposizione anche per domande, dubbi o chiarimenti. A tutti i partecipanti ogni tre mesi sarà inviato un report sintetico con le donazioni arrivate, i servizi attivati e i risultati ottenuti.

 

In queste settimane sono già stati avviati servizi pensati per continuare ben oltre la pandemia. Sono nati così la Foresteria e il taxi navetta a 1 euro per i pendolari, sia al Sant’Orsola sia all’Ausl, e lo Spazio bimbi, avviato per ora al Policlinico. “Per far crescere ed estendere questi servizi – spiega Faldella – continueremo a coinvolgere la città e, grazie alla generosità di tanti, riusciremo a raddoppiare quanto raccolto dal personale per continuare ad essere, anche dopo la pandemia, più forti insieme”.

Pediatria, al Sant’Orsola un giardino per guarire nel verde

Un giardino per guarire nel verde. Fanep e Fondazione Sant’Orsola lanciano insieme il progetto per creare a fianco del padiglione 13 uno spazio per le medicine integrate. Incontri di pet therapy, yoga, shiatsu, orticultura e passeggiate nel giardino sensoriale. Una possibilità che sarà a disposizione di tutti i pazienti pediatrici e delle loro famiglie, che contribuiranno a progettarlo insieme alle altre associazioni e al personale.

Il giardino terapeutico sorgerà nell’area tra il piccolo parco giochi a fianco del Gozzadini e il viale centrale del Policlinico. Un’area di oltre 120 metri quadrati, che sarà delimitata da una recinzione ecologica e che sarà realizzata nel pieno rispetto degli alberi esistenti, senza pavimentazioni che limitino la permeabilità del terreno, in collaborazione con i giardinieri del Policlinico.

All’interno dell’area potranno trovare posto un giardino sensoriale con arbusti, fiori ed essenze, ma anche un vero e proprio orto terapeutico, dove bambini e ragazze potranno coltivare erbe aromatiche e piccoli ortaggi. Sarà possibile ricavare uno spazio adeguato per la pet therapy e piccole piattaforme per attività come yoga e shiatsu, che potranno essere aperte anche alle mamme, ai famigliari e ai sanitari.

“I bambini e le famiglie sono da sempre al centro della nostra mission – dichiara il Presidente di Fanep Valentino di Pisa. Sappiamo quanto sia importante costruire nuovi spazi di benessere, soprattutto in un momento così complesso come quello che stiamo attraversando, per questo siamo orgogliosi di questa iniziativa che abbiamo ideato insieme alla Fondazione. Questo giardino, oltre ad essere pensato come un vero e proprio strumento terapeutico, vuol essere soprattutto un luogo meraviglioso ove i bambini i genitori i medici e gli infermieri possono trovare un angolo di tranquillità a contatto con la natura in cui possono essere sviluppate attività di orticoltura, di educazione alimentare sostenibile nonché interventi psicocorporei”

“Poter stare a contatto con la natura – racconta il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – è un elemento importante nel percorso di cura. Siamo molto contenti di questa collaborazione con Fanep, che ha sviluppato una grande competenza sul tema delle terapie integrative, e ancor più del percorso a cui insieme daremo vita per coinvolgere tutte le altre associazioni, i reparti, i pazienti e le famiglie nella progettazione”.

Il giardino nasce in particolare all’interno dell’approccio integrato del Centro Regionale per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) in età evolutiva e per i piccoli pazienti di Neuropsichiatria Infantile (NPI), ma come accennato sarà aperto a tutti i pazienti pediatrici ricoverati nel padiglione. L’idea è di far vivere questo spazio tutto l’anno: quando il maltempo impedirà di frequentare il giardino, ad esempio si potranno organizzare incontri sulle piante officinali nelle sale dei reparti oppure laboratori utilizzando foglie e fiori.

Nelle prossime settimane partirà, infatti, un percorso di consultazione di tutti coloro che operano nei reparti pediatrici e di pazienti e famigliari. Con un concorso di idee, che coinvolgerà anche la scuola in ospedale, saranno i bambini a scegliere il nome del giardino. Con questionari e focus group si coinvolgeranno medici e infermieri, volontari delle altre associazioni e genitori per disegnare lo spazio e immaginare tutte le attività che potrà accogliere.

Fondazione Sant’Orsola, buona pratica per il 6° Italy Giving Report

L’esperienza della Fondazione Policlinico Sant’Orsola è fra quelle presentate nel 6° Italy Giving Report, realizzato dal settimanale Vita, scaricabile online a questo link e in distribuzione da lunedì 11 gennaio. L’articolo che racconta tutto quel che insieme abbiamo fatto nel 2020 è stato pubblicato oggi in anteprima sul sito del settimanale e potete leggerlo qui

“La Fondazione Policlinico Sant’Orsola – inizia così l’articolo – è una realtà bolognese che ha visto letteralmente esplodere la sua raccolta fondi: dai 350mila euro del 2019 a 4,744 milioni nel 2020. Il cuore dei loro progetti? Stare vicini al personale sanitario, con spesa a domicilio e accoglienza in albergo per i neoassunti o per chi non voleva rischiare di contagiare i propri cari. Grazie a 136 volontari incredibili”.

Ultimo dell’anno, una super-donazione conduce al traguardo il progetto Seguimi

Seguimi, obiettivo raggiunto!

Volevamo riuscire – nonostante la pandemia – a raccogliere i 250.000 euro necessari per il lettino digitale entro la fine dell’anno e grazie alla grande generosità di Bologna ci siamo riusciti! Il traguardo è stato tagliato grazie alla donazione di 70.000 euro arrivata l’ultimo giorno dell’anno appena concluso da Carl Gherardi ed Eugenia Cenacchi.

Entro poche settimane potrà così entrare in funzione al Sant’Orsola, a fianco di un acceleratore di ultima generazione, il lettino digitale prodotto da una multinazionale canadese che permette di rendere più sicura ed efficace la radioterapia.

Il Policlinico sarà così il primo centro al mondo a disporre di questa combinazione, importante soprattutto per i piccoli pazienti pediatrici e per quelli affetti da leucemie acute.

La campagna di raccolta fondi era partita nel gennaio scorso e in poche settimane, grazie anche al sostegno del Resto del Carlino e ad una donazione anonima, aveva sfiorato i 50mila euro. La pandemia e la necessità di concentrarsi sull’emergenza aveva bloccato tutto, ma la campagna era ripresa in autunno sulle ali della donazione di Angela e Inaldo in memoria del marito e padre Adolfo Lammioni.

La solidarietà si è intensificata nelle settimane, coinvolgendo tanti cittadini e imprese, come la Neri Motori di San Giovanni, ma anche una classe delle elementari, con i bimbi che hanno rinunciato a dolci e caramelle per donare l’importo corrispondente. Fino alla telefonata di Carl ed Eugenia, che con un gesto di grande generosità hanno permesso alla campagna di raggiungere l’obiettivo.