Il primo settembre porta un amico!

Si avvicina la prima edizione di “Volontari insieme”: il primo settembre ci troveremo per conoscerci e per scoprire i nuovi servizi che potremo vivere dopo l’emergenza. Se non l’hai già fatto, facci sapere che ci sarai compilando il modulo che trovi a questo indirizzo https://forms.gle/JE1twRvGLG7vyihU9. Ma invita anche un’amica o un amico che possano essere interessati a iniziare un’esperienza di volontariato insieme!

Puoi segnalarci la sua presenza mandandoci nome, cognome e indirizzo mail o telefono nel campo note del modulo (se non l’hai già compilato) o all’indirizzo volontari@fondazionesantorsola.it se lo hai già compilato, dove puoi scriverci anche per ogni chiarimento o informazione in più. Ricordati: segnalare la propria presenza è indispensabile per permetterci di rispettare tutte le norme di sicurezza! In allegato il promemoria per il primo settembre, nei prossimi giorni arriverà anche il programma dettagliato.

Volontari insieme – save the date

Grazie alle firme del 5xmille parte il progetto “Al Sant’Orsola come a casa”

Grazie al 5xmille prende il via “Al Sant’Orsola come a casa”, il progetto per realizzare un Centro per il benessere dei pazienti del padiglione 2. Un luogo dove trovare le vasche per il bagno assistito e le docce di cui i reparti sono privi ma anche barbiere, parrucchiere e podologo, a beneficio soprattutto di chi resta ricoverato a lungo.

 

La Fondazione Sant’Orsola ha deciso, infatti, di destinare alla realizzazione di questo progetto i 29.174 euro in arrivo dalla campagna 5xmille dell’anno scorso. Una somma che, unita ad una donazione di Cna Bologna, permette di avere a disposizione le risorse per realizzare la progettazione e far partire i lavori.

 

“L’anno scorso siamo nati – racconta il presidente Giacomo Faldella – quando la campagna del 5xmille era già iniziata da un paio di mesi. La Fondazione muoveva i primi passi ma centinaia di persone ci hanno comunque dato fiducia, destinandoci il 5xmille, che non è solo una firma, ma un aiuto concreto. Grazie a loro, così, oggi possiamo dare il via a questo progetto, nato dalla sensibilità di infermieri e operatori socio sanitari che in quel padiglione sono tutti i giorni a contatto con i pazienti”.

 

Al padiglione 2, il cosiddetto Albertoni, i bagni delle stanze sono infatti tutte prive di docce. “Al Sant’Orsola come a casa” rimedierà a questa mancanza, ristrutturando uno spazio con docce e vasca per bagno assistito a disposizione di tutti i reparti e arricchendolo con servizi come podologo, barbiere e parrucchiere, che potranno essere attivati sempre grazie alla collaborazione con Cna Bologna, partner del progetto.

 

“Nelle prossime settimane – spiega il presidente Faldella – assegneremo l’incarico per la progettazione e, d’intesa con l’Ufficio Tecnico del Policlinico, individueremo chi potrà eseguire i lavori per avere il nuovo Centro a disposizione dei pazienti il più presto possibile”.

 

Per saperne di più sul progetto clicca qui

Per sostenere anche tu “Al Sant’Orsola come a casa” clicca qui

Per domande o approfondimenti: info@fondazionesantorsola.it

Già 148 risposte per il sondaggio su “Foresteria Sant’Orsola”

Sono già 148 le risposte arrivate dal personale del Policlinico al sondaggio per il servizio “Foresteria Sant’Orsola” che la Fondazione si appresta a lanciare per dare una mano a chi abita molto lontano da Bologna e in certe circostanze fatica a rientrare a casa (vicinanza dei turni, scioperi dei mezzi pubblici, imprevisti). Le risposte saranno fondamentali per calibrare al meglio il servizio che partirà già in settembre. Per dare il proprio contributo c’è tempo fino a lunedì 17 agosto. Per saperne di più clicca qui

“Bologna cena per il Sant’Orsola” sostiene una ricerca sul Covid19 tra i giovani

Mappare la diffusione del Covid-19 tra studenti universitari, e in prospettiva anche delle scuole superiori, conoscere la percentuale di asintomatici, scoprire la correlazione con le precauzioni adottate, indagare il loro potenziale ruolo nella diffusione dell’infezione. Sono questi gli obiettivi della ricerca che il Policlinico realizzerà in settembre in collaborazione con l’Assessorato Regionale alle politiche Sanitarie, grazie anche al sostegno dei fondi raccolti dalla Fondazione Sant’Orsola tra i ristoratori di Confcommercio Ascom Bologna che hanno aderito alla prima edizione dell’iniziativa “Bologna cena per il Sant’Orsola”.

 

“Tutti gli studi epidemiologici finora compiuti – spiega il professor Pierluigi Viale, promoter della ricerca – confermano una minor aggressività di COVID-19 nella popolazione giovanile.  Se da un lato sappiamo se questa minore aggressività determina una minima incidenza di malattia, dall’altro ancora non conosciamo l’impatto del virus in termini di infezioni asintomatiche. E acquisire questa conoscenza è importante perché, pur essendo acclarato che un paziente asintomatico è molto meno contagioso di un sintomatico, nondimeno è altrettanto dimostrato che nei mesi precedenti la pandemia la circolazione del virus tra gli asintomatici ha creato le basi della successiva esplosione epidemica. Quindi è molto razionale valutare sia il tasso di contagio tra i giovani, anche se asintomatici, sia il loro ruolo potenziale nella diffusione dell’epidemia. Queste conoscenze sono uno dei tasselli indispensabili per la prevenzione della seconda ondata ed altresì potrebbero aiutarci a prendere decisioni corrette rispetto alla gestione del prossimo anno scolastico”.

 

Con questo studio, che sarà realizzato nel mese di settembre, il Sant’Orsola e la Regione si propongono quindi di descrivere:

  • la prevalenza di COVID-19 nella popolazione adolescenziale e di giovani adulti dell’area metropolitana di Bologna;
  • l’associazione tra adesione alle norme di distanziamento sociale e la diffusione del contagio nella popolazione adolescenziale e di giovani adulti;

 

Lo studio “Prevalenza di Covid-19 nella popolazione giovanile” che avrà l’acronicmo SPRING  (SARS-CoV-2 infection PRevalence among adolescents and YouNG adult) sarà realizzato su base volontaria sottoponendo gli studenti dell’Università di Bologna al tampone per valutare eventuale positività, e ad un questionario, per verificare il  rischio di esposizione  ed il livello di adesione alle norme di prevenzione e sicurezza.

 

La ricerca sarà sostenuta dalle Regione Emilia Romagna e dalla raccolta fondi realizzata dai ristoratori di Confcommercio Ascom Bologna che hanno aderito alla cena solidale organizzata dalla Fondazione Sant’Orsola nel giugno scorso. Le donazioni consentiranno, tra l’altro, di attivare un contratto ad un giovane ricercatore che seguirà lo studio e contribuiranno a coprire parte delle spese vive per tamponi necessari.

 

“Siamo tutti impegnati per ripartire in sicurezza – spiega il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – e comprendere la reale prevalenza di infezione nella popolazione giovanile sarà uno strumento utile per ottimizzare le misure di prevenzione e garantire il più possibile un ritorno in sicurezza alle comuni attività sociali e alla riapertura delle attività didattiche”.

 

“Siamo lieti che, anche con il supporto dato dai nostri ristoratori tramite la Fondazione Sant’Orsola, il Policlinico avvierà questa ricerca, molto approfondita, rivolta ai giovani – conclude Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna – e, fin d’ora, rinnoviamo il nostro impegno nel sostenere i prossimi progetti che ci verranno proposti. Confcommercio Ascom Bologna fin da subito, già durante il primo mese di lockdown, ha creduto nella prevenzione come uno degli strumenti indispensabili per affrontare l’emergenza sanitaria Covid-19 e offrire ai propri associati un ritorno nei luoghi di lavoro e una permanenza in sicurezza, sia per loro sia per i loro i clienti”.

 

(foto: Paolo Righi per Policlinico di Sant’Orsola)