Corsa delle città: il 19 novembre torna la corsa contro il tumore al pancreas

Promossa da Fondazione Sant’Orsola con il supporto organizzativo di Polisportiva Sanrafel, torna domenica 19 novembre la Corsa delle città, manifestazione podistica contro il tumore al pancreas. La corsa a Bologna sosterrà il progetto di Fondazione Sant’Orsola per migliorare la cura e la ricerca portata avanti dall’equipe del prof. Casadei del Policlinico Sant’Orsola e l’attività di AISP.

Il ritrovo è fissato alle ore 8.00 presso circolo ARCI Benassi, viale Cavina 4, Bologna. Per i singoli è possibile iscriversi tramite la piattaforma online e la mattina stessa, fino a 30 minuti prima della partenza, fissata alle 9. Per le iscrizioni dei gruppi è invece possibile scrivere mail a fperri50@gmail.com o telefonare al 335 68 90 187 entro le ore 20 di venerdì 17 novembre.

Modulo di iscrizione singoli: https://dona.fondazionesantorsola.it/corsa-delle-citta/~mia-donazione

La quota prevede una donazione di 2,50 euro. Per avere la maglietta della corsa la donazione minima è invece di 10 euro e sarà direttamente prenotabile tramite la piattaforma online, ritirandola successivamente la domenica al banchetto di Fondazione Sant’Orsola.

La corsa non competitiva prevede un percorso lungo di km 10,000 e alternativi di km 6,000 e 2,000. Sono assicurati il ristoro e l’assistenza fino all’arrivo dell’ultimo partecipante.

Casa Emilia, tre appartamenti per accogliere le coppie con gravidanze a rischio

In due anni ha accolto 479 pazienti che devono rimanere a Bologna per ricevere al Sant’Orsola le cure di cui hanno bisogno. E ora, spenta la seconda candelina, Casa Emilia ha inaugurato una seconda sede – in piazza Malpighi – e ha aperto le porte anche alle famiglie che hanno bisogno del Policlinico per far fronte ad una gravidanza a rischio. Sono già tre le coppie ospitate, e la settimana scorsa è arrivato il primo fiocco azzurro, con la nascita di Emanuele.

“È stato naturale per noi  – spiega il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – allargare l’accoglienza a queste famiglie. La nostra casa cresce, infatti, grazie alla generosità di chi la sostiene e ci mette in condizione di rispondere al bisogno delle persone che incontriamo. Qui vive il cuore della nostra città, che ritrova e fa esperienza dei propri valori più veri. A chi vive con preoccupazione un momento così importante e delicato come la nascita di un figlio o di una figlia vogliamo dare una sicurezza e un aiuto in più”.

Così ora l’accoglienza si allarga. Due sono i fattori che possono rendere una gravidanza a rischio: un problema del nascituro, che dovrà essere affrontato subito dopo il parto in un ospedale d’eccellenza come il Sant’Orsola, oppure la necessità di un’assistenza particolare per la mamma, già seguita dai medici del Policlinico per patologie pregresse.

Cristiana è una di loro. Era arrivata da Napoli il 26 settembre con suo marito Giuseppe, tre settimane prima della data del parto, perché negli anni scorsi aveva subito tre interventi chirurgici importanti, proprio qui al Sant’Orsola con l’equipe del professor Poggioli che – per garantire che tutto vada per il meglio – ha assistito al parto insieme ai ginecologi. Oggi mamma e neonato, il piccolo Emanuele, stanno bene e con Giuseppe possono iniziare il proprio cammino insieme.

“Qui a Casa Emilia ci siamo sentiti subito come a casa – racconta Cristiana – Anche il fatto di essere in centro è molto bello: non potendo camminare tanto, quando stavo bene potevo comunque uscire e fare una passeggiata”. Non succedeva sempre, perché a volte i dolori delle coliche nei giorni prima del parto erano molto forti. “Quando non ero incinta per stare meglio potevo fare ginnastica o una corsa sul posto, muovermi, e questo aiutava. Nelle settimane scorse invece non era possibile. A volte sono rimasta a letto a piangere dal dolore, ma con la tranquillità, sia per me che per il mio bambino, di avere l’ospedale Sant’Orsola vicino a me”.

Un aiuto di cui tanti hanno bisogno. “Sono circa 50 le famiglie che da fuori provincia si rivolgono ogni anno al Sant’Orsola – racconta Gianluigi Pilu, direttore del reparto di Ostetricia e Medicina dell’età prenatale del Policlinico – per una malformazione del nascituro che spesso richiede un immediato intervento da parte dei chirurghi e la presenza di una terapia intensiva e rianimazione pediatrica, presenti al Sant’Orsola”. Queste famiglie se la gestazione è regolare, hanno bisogno di accoglienza almeno una settimana prima del parto e poi nelle settimane successive, fino a quando il neonato non avrà più bisogno dell’ospedale.

Poi ci sono le mamme, come Cristiana, la cui gravidanza è delicata per propri problemi di salute. “Il Sant’Orsola è un centro di riferimento nazionale – prosegue il professor Pilu – per le malattie croniche intestinali e la chirurgia addominale. Quando una di queste pazienti rimane incinta è bene che a seguirla siano, oltre a ginecologi ed ostetrici, anche i medici che l’hanno in cura e che bene conoscono tutte le problematiche legate al suo stato. Sono circa 40-50 le gravidanze di questo tipo ogni anno e quasi tutte provengono da fuori regione”.

Vuoi aiutarci a dare una risposta a tutte queste famiglie? Accoglile insieme a noi: partecipa anche tu alla campagna di raccolta fondi sostenuta da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI.

Vai sulla piattaforma e dona anche tu: https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/casa-emilia-bologna

Il Parco della luna, una casa nel parco per i piccoli pazienti del Sant’Orsola

Sorgerà tra il padiglione 13 e il viale centrale del Sant’Orsola, nel prato sotto un cedro centenario. Sarà uno spazio immerso nel verde, grazie alle ampie vetrate, dove i piccoli pazienti ricoverati in ospedale potranno giocare, suonare, far correre la propria creatività. È il Parco della Luna, il nuovo progetto di Fondazione Sant’Orsola, che prende in prestito il nome dal titolo di una canzone di Lucio Dalla.

Il progetto architettonico è già stato selezionato per la V edizione della Biennale di Architettura di Pisa all’interno della manifestazione ‘La Città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale’, per la sezione ‘La cura’, il percorso espositivo ospitato in diversi padiglioni disseminati nel centro storico della città dal 13 al 29 ottobre.

Il Parco della Luna sorgerà a fianco del giardino terapeutico per la pediatria e occuperà 40 metri quadrati, suddivisi in due locali, che potranno anche diventare un unico grande spazio, più i servizi igienici. Sarà realizzato con soluzioni sostenibili: per tutelare il verde e gli alberi circostanti sarà così garantita la traspirabilità del suolo costruendo il padiglione su una piattaforma leggermente sollevata da terra, come una piccola palafitta.

Qui i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi ricoverati nel padiglione 13 potranno essere accompagnati per svolgere a fianco dell’ospedale attività dalla pet therapy alla musicoterapia, in un ambiente sereno e accessibile anche quando il tempo non consente di stare all’aperto. Qui potranno essere accolti anche i figli di chi deve venire al Sant’Orsola per un esame o per far visita ad un proprio caro e non sa a chi affidare i propri figli o non vuole farli entrare nei reparti dell’ospedale. I due ambienti separabili o unibili consentiranno infatti anche utilizzi diversi, con tutte le garanzie di sicurezza necessarie.

“Questo spazio – racconta il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – sarà accessibile ai bambini e alle bambine di tutti i reparti, in collaborazione con tutte le associazioni che vorranno utilizzarlo. Sarà un luogo di condivisione e apertura, dei reparti al verde e dell’ospedale alla città, dove i bambini potranno esprimersi liberamente, un luogo dove far correre la loro fantasia, con laboratori per la creatività che stiamo già progettando insieme alla Fondazione Dalla”.

“L’idea dell’architettura – racconta l’architetto Simone Gheduzzi di Diverserighestudio – è quella di assimilare la forma del padiglione a quella dell’alveare, costruendo una architettura per bambini, adattabile nel tempo, la cui struttura modulare e replicabile si adatta molto bene ad accogliere gli alberi presenti nel suo contorno, aprendosi con grandi vetrate su un’area verde assai preziosa per il Policlinico di Sant’Orsola”. Un valore riconosciuto dalla Biennale di Architettura di Pisa che, come accennato, ha ammesso il progetto all’esposizione.

La progettazione esecutiva, che consentirà di elaborare un preventivo dettagliato, è tutt’ora in corso. Per realizzare il Parco della Luna si stima servano comunque almeno 120.000 euro, compresi gli impianti e le soluzioni innovative che saranno adottate. La raccolta fondi parte dai 24.500 euro donati nel corso dell’iniziativa che la Fondazione Dalla ha organizzato il 4 marzo scorso, quando Lucio avrebbe compiuto 80 anni. “Il nostro obiettivo – spiega il presidente Faldella – è raggiungere la cifra necessaria entro la primavera del 2024 per poter inaugurare il Parco della Luna tra un anno”.

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