Stefano Vezzani

Il Parco della luna, una casa nel parco per i piccoli pazienti del Sant’Orsola

Sorgerà tra il padiglione 13 e il viale centrale del Sant’Orsola, nel prato sotto un cedro centenario. Sarà uno spazio immerso nel verde, grazie alle ampie vetrate, dove i piccoli pazienti ricoverati in ospedale potranno giocare, suonare, far correre la propria creatività. È il Parco della Luna, il nuovo progetto di Fondazione Sant’Orsola, che prende in prestito il nome dal titolo di una canzone di Lucio Dalla.

Il progetto architettonico è già stato selezionato per la V edizione della Biennale di Architettura di Pisa all’interno della manifestazione ‘La Città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale’, per la sezione ‘La cura’, il percorso espositivo ospitato in diversi padiglioni disseminati nel centro storico della città dal 13 al 29 ottobre.

Il Parco della Luna sorgerà a fianco del giardino terapeutico per la pediatria e occuperà 40 metri quadrati, suddivisi in due locali, che potranno anche diventare un unico grande spazio, più i servizi igienici. Sarà realizzato con soluzioni sostenibili: per tutelare il verde e gli alberi circostanti sarà così garantita la traspirabilità del suolo costruendo il padiglione su una piattaforma leggermente sollevata da terra, come una piccola palafitta.

Qui i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi ricoverati nel padiglione 13 potranno essere accompagnati per svolgere a fianco dell’ospedale attività dalla pet therapy alla musicoterapia, in un ambiente sereno e accessibile anche quando il tempo non consente di stare all’aperto. Qui potranno essere accolti anche i figli di chi deve venire al Sant’Orsola per un esame o per far visita ad un proprio caro e non sa a chi affidare i propri figli o non vuole farli entrare nei reparti dell’ospedale. I due ambienti separabili o unibili consentiranno infatti anche utilizzi diversi, con tutte le garanzie di sicurezza necessarie.

“Questo spazio – racconta il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – sarà accessibile ai bambini e alle bambine di tutti i reparti, in collaborazione con tutte le associazioni che vorranno utilizzarlo. Sarà un luogo di condivisione e apertura, dei reparti al verde e dell’ospedale alla città, dove i bambini potranno esprimersi liberamente, un luogo dove far correre la loro fantasia, con laboratori per la creatività che stiamo già progettando insieme alla Fondazione Dalla”.

“L’idea dell’architettura – racconta l’architetto Simone Gheduzzi di Diverserighestudio – è quella di assimilare la forma del padiglione a quella dell’alveare, costruendo una architettura per bambini, adattabile nel tempo, la cui struttura modulare e replicabile si adatta molto bene ad accogliere gli alberi presenti nel suo contorno, aprendosi con grandi vetrate su un’area verde assai preziosa per il Policlinico di Sant’Orsola”. Un valore riconosciuto dalla Biennale di Architettura di Pisa che, come accennato, ha ammesso il progetto all’esposizione.

La progettazione esecutiva, che consentirà di elaborare un preventivo dettagliato, è tutt’ora in corso. Per realizzare il Parco della Luna si stima servano comunque almeno 120.000 euro, compresi gli impianti e le soluzioni innovative che saranno adottate. La raccolta fondi parte dai 24.500 euro donati nel corso dell’iniziativa che la Fondazione Dalla ha organizzato il 4 marzo scorso, quando Lucio avrebbe compiuto 80 anni. “Il nostro obiettivo – spiega il presidente Faldella – è raggiungere la cifra necessaria entro la primavera del 2024 per poter inaugurare il Parco della Luna tra un anno”.

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Al via la musicoterapia per gli anziani con Alzheimer

Al via la musicoterapia per gli anziani con Alzheimer. Il nuovo progetto di Fondazione Sant’Orsola è iniziato in questi giorni – in concomitanza con il mese dedicato a questa malattia – e proseguirà con due gruppi ogni settimana. L’attività si estende così dalle pediatrie, dove è presente da anni, all’area della geriatria. “Anche così – spiega il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – vogliamo prenderci cura insieme degli anziani, che sono le nostre radici, coloro che hanno costruito tutto ciò che abbiamo, difendendo la dignità e sostenendo la loro qualità della vita”.

In Emilia-Romagna si calcola siano ormai 70mila le persone che soffrono di una forma di demenza e 42.000 quelle colpite da Alzheimer, malattia per cui la terapia è ancora povera di farmaci efficaci. Da qui l’attenzione crescente verso le terapie non farmacologiche. “Una di quelle con gli effetti più promettenti – spiega la dottoressa Maria Lia Lunardelli, direttrice di Geriatria – è proprio la musicoterapia, poiché stimola le aree cerebrali che si occupano di attenzione, memoria, controllo motorio ed emozioni, contribuendo al miglioramento delle funzioni cognitive e motorie, attraverso l’evocazione di immagini e ricordi”.

Per questa prima fase sperimentale del progetto sono stati selezionati dalla dottoressa Maria Macchiarulo, responsabile degli ambulatori per i disturbi cognitivi e le demenze, 10 coppie di malati e caregivers, che sono stati suddivisi in due gruppi: il primo seguirà le sedute di musicoterapia vocale una volta alla settimana, il secondo due. “Vogliamo dedurre – spiega la dottoressa Macchiarulo – quale sia la frequenza ottimale di sedute necessaria per ottenere  un beneficio significativo sull’aspetto cognitivo, comportamentale e sulla qualità di vita del paziente e del care-giver”. Sulla base dei risultati si deciderà poi come proseguire l’esperienza.

I familiari e i caregivers, mentre le persone con Alzheimeir partecipano alla seduta di musicoterapia, il lunedì svolgeranno un incontro settimanale  con uno psicologo come ‘Gruppo caregivers’ per approfondire le strategie non farmacologiche di approccio ai disturbi cognitivi e comportamentali dei loro cari.

Il progetto di musicoterapia nasce da un impegno continuativo di Fondazione Sant’Orsola per gli anziani e in particolare per quelli colpiti da deterioramento cognitivo. Da due anni, infatti, i volontari ogni giorno accolgono pazienti e familiari negli ambulatori dei disturbi cognitivi e demenze. Per migliorare l’attesa è nato il progetto “Ad occhi aperti” per trasformare il grande terrazzo davanti agli ambulatori in un giardino, con una pergola e panchine per vivere nel verde i momenti prima e dopo la visita.

Gli incontri di musicoterapia sono svolti dalla dottoressa Marina Falzone, attiva da anni all’interno del Policlinico, prima con l’associazione Mozart 14 e oggi con Fondazione Sant’Orsola. Oltre a realizzare le sedute in Neonatologia, partecipa a uno studio sull’efficacia della musicoterapia in Terapia Intensiva Neonatale e sempre con Fondazione Sant’Orsola tiene il laboratorio settimanale Incanto per sperimentare come l’uso della vocalità e della musica possono migliorare il rapporto della mamma con il neonato. Gli incontri di musicoterapia contro l’Alzheimer sono seguiti anche dalla dottoressa Maria D’Errico, medico in formazione specialistica in Geriatria, e dallo psicologo Emanuele Antonietti.

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“IL MIO GESTO DI CURA”, SETTE ARTISTI PER FONDAZIONE SANT’ORSOLA

Sette artisti per la Fondazione Sant’Orsola. Da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre tre fotografi e quattro artisti visivi esporranno le loro opere presso la Galleria Studio Cenacchi di via Santo Stefano 63. Il ricavato dell’eventuale vendita di quadri, sculture e fotografie si tradurrà in un’importante donazione a sostegno dei progetti che Fondazione Sant’Orsola realizza per i pazienti del Policlinico.

“Ogni giorno siamo impegnati – spiega il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – per portare l’abbraccio della città a chi vive un percorso di cura. È un’opera che rende la nostra comunità più forte e che coinvolge tutta la città ed è bello che ognuno porti il proprio contributo, mettendo a disposizione con generosità tempo, risorse economiche o, come questi sette artisti, il frutto delle proprie capacità”.

La donazione che deriverà dalla vendita delle opere servirà a sostenere l’attività di musicoterapia iniziata al Sant’Orsola dal maestro Claudio Abbado tanti anni fa e dal maggio 2022 portata avanti dalla Fondazione. Sei musicoterapisti ogni settimana portano la musica in 5 reparti pediatrici e realizzano un laboratorio per le mamme e i neonati e, dalla scorsa settimana, un progetto per gli anziani con Alzheimer.

Ad esporre, ognuno con tre opere, saranno:

  • Pietro Caponetti, pittore, autore di opere di grande formato raffiguranti animali quotidiani ed esotici realizzate tramite intonaci su tela.
  • Elena Franco, fotografa, presenta una ricerca inerente antichi volumi del ‘6oo e ‘700 dell’ex Monte di Pietà conservati presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. I volumi fotografati hanno come elementi comuni una immagine della pietà sul taglio di testa e il disegno della passiflora (fiore della passione di Cristo) sulla rilegatura in cuoio.
  • Domenico Grenci, pittore, autore di ritratti e volti femminili, malinconici, sensuali, misteriosi, fragili… Visioni di compositi stati d’animo, realizzati con carboncino e bitume; su tela e su carta.
  • Simone Martinetto, fotografo, presenta opere eseguite durante un suo precedente lavoro come fotografo di scena per il cinema e dedicate agli “altri” del mondo del cinema (montatori, tecnici, stuntman…).
  • Paolo Migliazza, scultore, autore di opere, in cemento o gesso, incentrate su figure umane intense, sofferte, spesso con gli occhi offuscati, come rivolti alla profondità della propria anima.
  • Marco Rigamonti, fotografo, presenta opere tratte dal volume fotografico “Periplo siciliano” nel quale raffigura dettagli di una Sicilia caldissima, assolata e fuori dalle rotte e dalle prospettive abituali.
  • Alessandro Saturno, pittore, presenta opere su tela e su carta, in olio e acrilico, dedicate al paesaggio; visioni come miraggi che si delineano attraverso velature e raffinati contrasti cromatici.

Tutte le opere esposte e le biografie degli artisti sono disponibili al seguente link: https://www.studiocenacchi.com/il-mio-gesto-di-cura/

La mostra sarà visitabile giovedì 28 settembre, inaugurazione dalle 18,00; nei giorni 29, 30 settembre e domenica 1° ottobre dalle 16,30 alle 19,30. Per ulteriori informazioni: Galleria Studio Cenacchi – Tel. 051 265517 (whatsapp).

A Bologna sfila la collezione di Vittoria Bonini con asta per la Fondazione Sant’Orsola

Sfilata con asta benefica a favore del Centro per il benessere “L’acqua e le rose”. Vittoria Bonini, titolare dell’omonimo Atelier di via Mazzini, nonché presidente di Moda su Misura Cna Emilia-Romagna, presenterà infatti City, una nuova linea, vocazione couture, pensata per donne emancipate e serene, nel corso di un evento ad invito a Palazzo Buoncompagni, a Bologna, il 29 settembre. E al termine metterà all’asta tre cappotti ricamati a mano, a sostegno di Fondazione Sant’Orsola.

Vittoria Bonini, dopo dieci anni di attività, vuole così ringraziare Bologna, la città che l’ha accolta dopo il terremoto che ha piegato l’Emilia Romagna del 2012, costringendola a lasciare Mirandola, dove fino a quel momento aveva vissuto e lavorato.  La stilista disegna ed esegue grazie a una decina di collaboratrici esperte di tessuti, abiti di alta sartoria, da sposa e cerimonia soprattutto, ma strizza l’occhio alla bellezza della musica classica e dell’Opera, che evoca suggestioni e sentimenti universali e richiede pertanto classe e portamento. Sue sono infatti dal 2014 le divise del coro femminile del Teatro alla Scala di Milano.

La stilista ha scelto Palazzo Buoncompagni per presentare alcuni capi dell’autunno/inverno 2023/2024. Una vera e propria sfilata, con asta e successiva donazione del ricavato alla Fondazione Sant’Orsola. Durante la serata, infatti, tre cappotti ricamati a mano, pezzi unici di altissima sartoria, saranno messi all’asta con offerta in busta chiusa e tutto il ricavato andrà a sostegno del progetto “L’acqua e le rose”, il Centro per il benessere dei pazienti che Fondazione Sant’Orsola ha inaugurato il 28 novembre dell’anno scorso.

“Questo luogo è il posto – spiega il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – dove il desiderio di stare bene con se stessi, di sentirsi unici, liberi e accolti, vive ogni giorno. Qui si offre alle persone ricoverate la possibilità di fare una doccia o il bagno nella vasca assistita, di tagliare la barba o fare la messa in piega, perché la cura di sé è ancora più importante e significativa nei momenti di fragilità. Sentiamo tutto ciò profondamente in linea con il lavoro quotidiano di Vittoria Bonini, con la sua ricerca di bellezza e di cura che affronta con generosità, per questo siamo davvero grati del sostegno che ha scelto di dare al nostro impegno”.

“Riteniamo sia un grande valore – commenta Claudio Pazzaglia, direttore Cna Bologna – abbinare ad una sfilata di alta moda un’iniziativa di carattere solidale: è la dimostrazione di come l’artigianalità non sia solo fare grande imprenditoria e creare capi prestigiosi,  ma sia anche interessarsi della comunità in cui l’azienda opera. Vittoria Bonini rappresenta questo e molto altro ancora: la capacità di saper reagire ad una situazione drammatica quale un terremoto, la volontà di trasmettere il saper fare artigiano dalle precedenti alle nuove generazioni con la creazione di una Academy della sartoria che crediamo sia assolutamente necessaria per Bologna”.

 

Dalla grande cena solidale nel chiostro 36mila euro per Casa Emilia

Si è svolta giovedì 14 settembre la quarta edizione della grande cena solidale di Fondazione Sant’Orsola, sotto il chiostro cinquecentesco del Policlinico. Una serata bellissima, che ha consentito di raccogliere (coperte tutte le spese) ben 36.708 euro per sostenere lo sviluppo di Casa Emilia, il progetto di accoglienza per pazienti e familiari che – grazie anche a questa generosità – conoscerà presto tante novità.

 

La cena è stata preparata da alcuni dei principali chef che aderiscono all’associazione bolognese Tour-tlen: Pasquale Troiano della Cantina Bentivoglio; Carlo Alberto Borsarini de La Lumira, Demis Aleotti della Bottega Aleotti, Erik Lavacchielli del Fourghetti, Massimiliano Mascia del San Domenico fino alla sorpresa finale preparata dal maestro Gino Fabbri.

 

I 12 tavoli disponibili erano tutti occupati da amici, grandi donatori e possibili nuovi sostenitori. Insieme al direttore generale del Policlinico Chiara Gibertoni e al presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella, erano presenti – tra gli altri – il direttore generale di Confindustria Emilia Tiziana Ferrari e la vicepresidente Sonia Bonfiglioli, il direttore di Ascom Confcommercio Bologna Giancarlo Tonelli e il direttore regionale di Confcommercio Pietro Fantini, il presidente della Camera di Commercio di Bologna Valerio Veronesi, la presidente di Legacoop Bologna Rita Ghedini.

 

Il sostegno a Casa Emilia è stato così forte grazie alle donazioni di tutti i partecipanti, unite al supporto degli sponsor tecnici che hanno fornito gratuitamente tavoli, sedie e impiattamento (La Casona), il verde (Florsilva) e i vini (Ferrari e Tenute Lunelli). Grazie di cuore a tutti e a tutti arrivederci al prossimo anno per la quinta edizione della cena solidale nel chiostro.

 

Guarda come cresco, con una festa riparte la logopedia per 40 bimbi con Trisomia 21

Si è svolta oggi la festa che, come ogni anno, a metà settembre segna la ripresa delle attività – dopo l’estate – per il progetto Guarda come cresco con cui Fondazione Sant’Orsola insieme al Comitato Amici di Lejeune e le associazioni CEPS e GRD assicura la logopedia precoce ai bimbi 0-6 anni nati con sindrome di Down, seguiti dall’ambulatorio del Policlinico di Sant’Orsola.

 

Nel Padiglione delle Meraviglie, dove ogni settimana si svolgono le sedute di logopedia, si sono date appuntamento le famiglie, arrivate con i bambini che frequentano il progetto e i loro eventuali fratelli e sorelle. E’ stata una mattinata di giochi e chiacchiere, accompagnate dalla merenda donata dal Forno di Calzolari (https://www.fornocalzolari.it) e seguiti da un incontro durante il quale è stato fatto il punto del progetto.

 

Attualmente il progetto – avviato all’inizio del 2020 con 9 bimbi – offre un incontro settimanale di logopedia precoce a 40 bambini e bambine nati con la sindrome di Down. Sono 10, invece, i bimbi che raggiunto il sesto anno di vita hanno terminato il proprio percorso con Guarda come cresco. Quest’anno, tra le altre cose, si inizierà a sperimentare per i più piccoli la logopedia in piccoli gruppi.

 

Dalla prossima settimana, invece, sarà online il sito del progetto (https://guardacomecresco.fondazionesantorsola.it). Realizzato grazie al sostegno di Fondazione Carisbo, attraverso il bando Servizi alla Persona 2021, offrirà tra l’altro due aree riservate: nella prima i genitori potranno trovare materiali per seguire meglio i propri bimbi, nella seconda le logopediste saranno aiutate a capire meglio il metodo di logopedia precoce per applicarlo, anche in altri contesti, per aiutare sempre più bambini.

 

 

 

All’Isola che non c’è una festa per bimbi del Centro estivo e piccoli pazienti

E’ stato un pomeriggio bellissimo. Ha chiuso il Centro estivo organizzato da Fondazione Sant’Orsola, ma ci ha dato anche indicazioni importanti per il futuro. Perchè giovedì 14 settembre, alle 16.30, all’Isola che non c’è si sono trovati – insieme – bambini del Centro estivo e alcuni piccoli pazienti ricoverati in Pediatria d’urgenza. Insieme per fare merenda sul prato e suonare insieme alla Banda Roncati.

 

Il Centro estivo è durato ininterrottamente per 14 settimane, arrivando ad accogliere nei mesi di luglio e settembre 70 bambini e bambine ogni giorno. Un servizio che Fondazione Sant’Orsola ha organizzato per aiutare concretamente medici e infermieri a conciliare impegni in corsia e gestione dei figli – dai 3 ai 10 anni – quando le scuole sono chiuse e non sempre si trova posto nei centri estivi cittadini.

 

La festa finale, alla vigilia della riapertura delle scuole, si è svolta nel giardino terapeutico L’isola che non c’è, che Fondazione Sant’Orsola ha realizzato insieme a Fanep. La Cucina del Policlinico ha realizzato per tutti biscotti buonissimi e fornito acqua e succhi di frutta, mentre grazie alla collaborazione con Musica Insieme al Sant’Orsola è arrivata anche la Banda Roncati a cui si sono uniti i bambini, utilizzando alcuni strumenti con cui realizziamo ogni settimana le attività di Musicoterapia in cinque diversi reparti pediatrici.

 

La cosa molto bella è che alla festa – grazie a un’idea del professor Marcello Lanari, direttore della Pediatria d’urgenza – hanno partecipato anche alcuni bambini ricoverati in reparto, scesi insieme ai propri genitori o al personale. Un’unione che ha creato un’atmosfera bellissima e che ci impegneremo a far rivivere, anche ideando progetti ad hoc.

 

 

Con la card INSIEME entra anche tu in Fondazione Sant’Orsola

Entra anche tu in Fondazione Sant’Orsola! Con una donazione di 20 euro all’anno riceverai la card Insieme e parteciperai ancora di più alla storia che stiamo scrivendo insieme: sosterrai in modo continuativo i progetti e avrai tante nuove occasioni per fare parte attivamente di Fondazione Sant’Orsola.

“In questi cinque anni – racconta il presidente Giacomo Faldella – lo abbiamo imparato: la partecipazione di tante persone può davvero cambiare le cose. Entrando in Fondazione Sant’Orsola, sostenendoci in modo continuativo, possiamo davvero scrivere un’altra storia, portando ogni giorno il nostro abbraccio a chi vive un percorso di cura”.

La campagna sarà lanciata durante l’evento “Le piazze della cura”, il prossimo 18 maggio, e proseguirà nei mesi successivi. Donando 20 euro si riceverà la card Insieme, che si potrà ritirare in sede o ricevere a casa. Sarà un modo per dare un aiuto concreto e diretto ai progetti ed essere aggiornati in anteprima sulle attività.

Entrando così in Fondazione Sant’Orsola si riceverà la newsletter mensile, il giornale semestrale, il Rendiconto annuale e in anteprima gli inviti per partecipare a tante iniziative:

  • Un giorno da volontario: puoi contattarci per fissare un turno in uno dei servizi di volontariato della Fondazione;
  • Inaugurazione di un progetto: ti inviteremo in anteprima all’inaugurazione dei nuovi progetti 2024 della Fondazione;
  • Laboratori Casa Emilia: puoi partecipare ai laboratori di Casa Emilia LAB fissando insieme l’appuntamento;
  • La buona cucina: riceverai in anteprima l’invito per prendere parte ai laboratori sulla sana alimentazione;
  • Progetto aperto: se vuoi conoscere meglio uno dei progetti fisseremo insieme un appuntamento con per incontrare chi ci lavora ogni giorno.

È possibile donare 20 euro e ricevere la card Insieme

Per qualsiasi necessità puoi scriverci a donazioni@fondazionesantorsola.it o chiamarci al 349.3284387.

INSIEME I PICCOLI GESTI HANNO UN GRANDE IMPATTO

Da oggi, Fondazione Policlinico Sant’Orsola è diventata Partner del programma di raccolta fondi di PayPal.

Questo significa che, oltre a poter donare per Fondazione Sant’Orsola attraverso PayPal (canale attivo già da diverso tempo) aumentano le possibilità di partecipazione per le persone che vogliono stare a fianco di chi vive un percorso di cura presso il Policlinico.

Sarà infatti possibile fare delle micro-donazioni di 1€ ogni volta che si effettua un pagamento attraverso PayPal, un piccolo gesto dal grande impatto se lo facciamo tutti e tutte insieme.

È facilissimo:

  • per prima cosa devi accedere al tuo profilo PayPal;
  • visita la pagina di Fondazione Sant’Orsola a questo link PayPal_FondazioneSant’Orsola;
  • clicca il cuoricino.

In questo modo metterai Fondazione Sant’Orsola tra i tuoi enti non-profit preferiti.

Fatto questo, potrai ogni volta che vorrai fare micro-donazioni quando utilizzi PayPal per le tue spese quotidiane.

Basterà cliccare sulla casella in basso vicino al simbolo di Fondazione Sant’Orsola prima di completare l’acquisto.

L’unione di piccoli gesti può avere un impatto gigantesco!

Giorno dopo giorno, con l’aiuto di tutti, facciamo insieme grandi cose.

 

Un anno insieme, online il Rendiconto 2022 delle attività e dei progetti realizzati

Fondazione Sant’Orsola ha ricevuto, in media, 14 donazioni al giorno. In tutto 5.081, che han permesso di raccogliere 1,3 milioni utilizzati per portare avanti ben 20 progetti. Un abbraccio a cui si è aggiunto quello dei volontari, che hanno donato 20.464 ore per essere ogni giorno a fianco dei pazienti dell’ospedale. Sono questi i numeri principali che emergono dal Rendiconto 2022, pubblicato in questi giorni.

I numeri da soli non bastano. “Per questo – racconta il presidente Giacomo Faldella – nel Rendiconto abbiamo voluto ricordare le principali iniziative di raccolta fondi, tutti i servizi dei volontari, ognuno dei nostri progetti. Tutto testimonia che insieme possiamo davvero generare un cambiamento, migliorare le cose per chi vive un percorso di cura, e come questo rende più ricca l’esperienza di ognuno, di chi dona così come di chi riceve”.

Per scoprire tutte le attività della Fondazione ognuno può consultare il Rendiconto 2022 navigando nella versione online (su questo sito, nella sezione Fondazione, alla pagina Bilanci) oppure richiedendo la copia cartacea, direttamente in Fondazione (via Albertoni 15, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.30, ingresso a piano terra dall’unico lato del chiostro senza il portico) o scrivendo a info@fondazionesantorsola.it per farselo spedire a casa.

Quattro sono comunque i passaggi fondamentali che hanno caratterizzato il 2022.

Il codice etico, le fondamenta della Fondazione

Il 26 maggio 2022 è stato approvato il Codice Etico della Fondazione che pone le fondamenta e orienta tutte le attività e le scelte future. Otto valori al centro, che devono orientare tutte le attività: rispetto, accoglienza, ascolto collaborativo, reciprocità, integrità, trasparenza, coraggio e prudenza.

Volontari, la forza della partecipazione

I volontari sono una presenza costante che fa vivere nella quotidianità quell’abbraccio per cui la Fondazione è nata. Nel 2022 sono cresciute le ore donate, che hanno raggiunto quota 20.464. Ogni volontario ha donato 59 ore (nel 2020 erano state 22).

Un milione di euro per i progetti

Le campagne di raccolta fondi, tutte finalizzate ai nostri progetti, hanno permesso di raccogliere oltre 1 milione di euro per i progetti stessi e 261.404 euro che i donatori hanno donato alla Fondazione, lasciando la libertà di destinarli all’attività che più ne aveva bisogno.

Progetti continuativi, una presenza che cura

Nel 2020 i nostri progetti continuativi assorbivano poco più del 3% del nostro budget. Nel 2022, hanno raggiunto una quota pari al 60% della nostra attività, con un abbraccio che ha raggiunto tutti, dai bambini agli anziani. Un salto fondamentale, capace di generare un cambiamento vero.