Stefano Vezzani

Cresce la Fondazione: entrano quattro nuovi promotori, Andrea Moschetti eletto vicepresidente

Cresce la famiglia di Fondazione Sant’Orsola. Il Consiglio di amministrazione che si è svolto il 26 maggio ha, infatti, ufficializzato l’ingresso di quattro nuovi promotori: Banca di Bologna con il presidente Enzo Mengoli, CAR con l’amministratore delegato Trilli Zambonelli, Finalca con il presidente Alfredo Cazzola e Lavoropiù con il direttore marketing Matteo Naldi.

 

È stata una riunione importante, che ha visto anche la conferma per un ulteriore triennio del presidente Giacomo Faldella, l’elezione al suo fianco come vicepresidente di Andrea Moschetti, presidente di FAAC, l’ingresso in Consiglio del rappresentante dei volontari Andrea Pierantoni e l’approvazione del Bilancio 2021.

 

“Il desiderio di dare un aiuto concreto a chi, nella malattia, vive un momento di particolare fragilità e il fatto che realtà tanto diverse si uniscano per raggiungere questo obiettivo – commenta il presidente Giacomo Faldella – è un segnale bellissimo per la nostra città. Il contatto quotidiano con chi cura ed è curato ci fa toccare con mano tutto quello di cui c’è bisogno così come la grande generosità di Bologna ci dà la certezza che insieme potremo realizzarlo”.

 

“Dopo due anni di collaborazione con la Fondazione Sant’Orsola, che ci hanno visto sostenere la realizzazione di importanti progetti – dice Enzo Mengoli Presidente di Banca di Bologna – oggi accettiamo con convinzione questo incarico, con l’obiettivo di continuare a contribuire anche dall’interno”. Oltre ad un’importante donazione durante il lockdown, l’istituto di piazza Galvani sta sostenendo la ristrutturazione della degenza di Oncologia, sia con una donazione di 50.000 euro sia coinvolgendo i propri soci e clienti.

 

“Ho conosciuto Fondazione Sant’Orsola – racconta Trilli Zambonelli, amministratore delegato di CAR – per tutto quello che è riuscita a fare durante la pandemia. Ho sposato con entusiasmo insieme alla mia squadra di Car il progetto per il reparto di Oncologia partecipando alla raccolta fondi. Questo ha rafforzato il legame tra di noi, creando una sintonia che è la stessa che ho trovato con gli altri promotori. Insieme possiamo e vogliamo fare sempre di più per il benessere e la cura delle persone, accogliendo ed aiutando anche i familiari che le assistono. Per me è stato naturale mettermi a disposizione”.

 

“È stato per me un onore ricevere l’invito a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Sant’Orsola – commenta Alfredo Cazzola – una istituzione che svolge un ruolo molto importante nel nostro territorio che si è posta l’obbiettivo di divenire sempre più riferimento di tutti coloro che necessitano una particolare assistenza nei percorsi di cura. Come bolognese ed imprenditore darò tutto il mio apporto di entusiasmo ed esperienza alla Fondazione”.

 

“Non solo profitto, ma cultura, coesione, sviluppo – sostiene Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù – L’essere impresa socialmente responsabile genera opportunità a beneficio della collettività e colloca la nostra azienda nella parte migliore della società, quella che favorisce la crescita di tutti e che si prodiga per il bene collettivo. Proprio l’attenzione al benessere comune e l’attitudine alla cura insiti nello Statuto della Fondazione Sant’Orsola rappresentano il punto di contatto più alto e illuminante con i valori di Lavoropiù”.

 

I quattro nuovi promotori si uniscono ai sette presenti fin dalla nascita della Fondazione (BCC Felsinea, Granarolo, Iba, Iema, Illumia, Open Group, UpDay), alla FAAC entrata all’inizio del 2020 e a Comet, Pelliconi e Sira Industries entrate nel 2021. Il loro è un ruolo fondamentale, per almeno due motivi. I promotori sostengono tutte le spese di funzionamento della Fondazione, dal personale alla comunicazione, dalle campagne alla sede: in questo modo il 100% delle donazioni che arrivano dai cittadini e dalle altre imprese viene destinato ai progetti. Ma soprattutto donano alla Fondazione tempo, competenze e relazioni, garantendo l’efficacia di tutto ciò che facciamo.

 

Intervista ad Andrea Moschetti (2020)

 

“I sapori di casa”, quattro cene sotto le stelle per Casa Emilia

Quattro cene d’autore sotto le stelle. Quattro cene solidali per sostenere Casa Emilia, la struttura dove la Fondazione Sant’Orsola accoglie i pazienti che, con i propri familiari, devono rimanere a Bologna per ricevere al Policlinico le cure di cui hanno bisogno. E, insieme, per dare una mano a chi è stato colpito dall’alluvione in Romagna. Una grande iniziativa di solidarietà, realizzata grazie alla collaborazione e al sostegno di Ascom Confcommercio, capace di dare voce alla grande generosità della città.

Le cene si svolgeranno sul grande terrazzo al quarto piano di Casa Emilia (via Emilia Levante 10), tra gli ulivi e i melograni con cui la Fondazione Sant’Orsola ha arricchito lo spazio dove ogni giorno si incontrano famiglie e volontari. Il ritrovo è fissato alle 19.30 e, dopo un aperitivo sul terrazzo, alle 20 inizierà la cena che – a cura degli chef dei quattro ristoranti – prevede tre portate. Quarantotto i posti disponibili ogni sera. Questi i quattro appuntamenti:

  • martedì 6 giugno – Ristorante La Cesarina
  • lunedì 12 giugno – Pescheria San Gervasio
  • mercoledì 21 giugno – Trattoria la Montanara
  • lunedì 26 giugno – Ristorante Biagi

La donazione richiesta è di 75 euro per partecipante. Scopri qui i menù

“Grazie a questa iniziativa – spiega Trilli Zambonelli di Fondazione Sant’Orsola – garantiremo fino a 200 notti a Casa Emilia, dando la possibilità di proseguire il proprio percorso di cura a tanti pazienti. Casa Emilia è un luogo di accoglienza, umanità, amicizia: una vera e propria comunità, un luogo sicuro dove condividere le gioie e le fatiche. Per questo abbiamo naturalmente abbracciato la proposta di Ascom di devolvere una quota delle donazioni che riceveremo a chi è stato colpito dall’alluvione. Una comunità solidale fa questo: tiene insieme bisogni nuovi e necessità sempre attuali, come quelle di chi deve continuare a percorrere un percorso di cura”.

Per partecipare e effettuare la donazione è attivo il link https://sostieni.fondazionesantorsola.it/cena_casa_emilia/

Per ulteriori informazioni: info@fondazionesantorsola.it 

“Ancora una volta e con molto piacere – dichiara Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna – i ristoratori hanno accolto la richiesta di collaborazione da parte della Fondazione Sant’Orsola e si sono organizzati per preparare, nel mese di giugno, quattro appuntamenti dedicati alla cucina “gourmet” curati dagli chef dei ristoranti La Cesarina, Pescheria Aldrovandi, Trattoria La Montanara e Biagi. È un impegno importante e di grande soddisfazione la realizzazione di questo programma culinario per Casa Emilia da parte della nostra federazione perché conferma la passione e la vicinanza alla Fondazione Sant’Orsola e alla sua buona causa sostenuta, fin dall’inizio, da tutta la nostra associazione. Una consonanza che ci ha portato a decidere insieme in queste ore di devolvere una quota delle donazioni che riceveremo a chi è stato colpito dall’alluvione”.

“In qualità di Presidente della categoria ristoratori e pertanto loro rappresentante, è con grande entusiasmo che ho da subito condiviso e sostenuto il bellissimo progetto della Fondazione Sant’Orsola, è stata l’occasione per creare sinergia tra la Federazione Pubblici Esercizi di Bologna e quella del Terzo Settore che grazie alla forza e al supporto del “fare rete” tra categorie, ha portato a questa importante collaborazione a favore della beneficienza, che accogliamo e sempre sosterremo” spiega Roberto Melloni, presidente Ristoratori Confcommercio Ascom Bologna.

“Tutti i progetti di Fondazione Sant’Orsola, e Casa Emilia in particolare – racconta il titolare del gruppo La Casona Matteo Ferrari – sono capaci di esprimere vicinanza e concretezza. I risultati possono sempre essere toccati con mano. Per questo abbiamo aderito con entusiasmo alla richiesta di essere partner tecnico di queste cene, che coinvolgeranno tante persone facendo vivere quei valori di accoglienza e generosità che caratterizzano la nostra terra”.

“La buona cucina”, tre incontri per imparare a cucinare piatti buoni con alimenti sani

Fondazione Sant’Orsola in collaborazione con Alce Nero propone tre incontri gratuiti aperti a tutti con lo chef di cucina vegetale Simone Salvini e con la nutrizionista e specialista in Scienze dell’alimentazione Renata Alleva per scoprire una cucina semplice e che non rinuncia al gusto, ispirata alla dieta mediterranea.

 

Gli appuntamenti si terranno a Casa Emilia (via Emilia Levante, 10 a Bologna), la struttura dove Fondazione Sant’Orsola accoglie chi per curarsi deve venire a Bologna da fuori regione. Al termine degli incontri, completamente gratuiti, è previsto un piccolo buffet per assaggiare alcuni dei piatti che si è imparato a cucinare insieme.

 

Il progetto “La buona cucina” punta a valorizzare i principi nutrizionali di ingredienti biologici come pasta, cereali, riso, legumi, pomodoro e olio extra vergine di oliva, insegnando come cucinarli con gusto, per dare vita a nuove abitudini alimentari, capaci di far vivere un’alleanza tra il piacere del cibo e la cura della propria salute.

 

Per partecipare occorre compilare il modulo online che trovi cliccando QUI.

Per altre informazioni:

Telefono, contattando il numero 349 328 4387 (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00).

 

 

 

Al via il cantiere per il Centro per il benessere dei pazienti del padiglione 2

In questi giorni abbiamo avviato i lavori nel seminterrato del padiglione 2 per realizzare un Centro per il benessere dei pazienti. Un obiettivo che abbiamo coltivato da tempo e che si avvia ora a diventare realtà grazie alle tante donazioni arrivate – a partire dal contributo forte di Cna Impresasensibile e del Rotary Club Bologna – e a tutte quelle che continueranno ad arrivare.
Nel Centro ogni persona ricoverata al padiglione 2 – che conta quasi 400 posti letto e reparti tra cui Oncologia e Geriatria oltre a diverse Medicine interne – potrà trovare le docce (assenti dai reparti, che risalgono agli anni Sessanta), una vasca per il bagno assistito per chi non è più autosufficiente, barbiere e parrucchiera e altri servizi – dal podologo all’agopuntura anti-dolore – per essere aiutato ad aver cura di sé.
L’obiettivo è ultimare il Centro in tre mesi. Aiutaci a raggiungerlo: dona ora! Puoi farlo
– con carta di credito da questo sito https://bit.ly/3szUZCB
– con bonifico, su cc bancario intestato a Fondazione Policlinico Sant’Orsola – Iban: IT72I0847236760000000101617 – causale: Al Sant’Orsola come a casa
con bollettino postale, n° conto: 1047864747 intestato a: Fondazione Policlinico Sant’Orsola Onlus – causale: Al Sant’Orsola come a casa

Benvenuti all’Isola che non c’è, apre le porte il Giardino terapeutico in Pediatria

Uno spazio verde dove fare pet therapy o shiatsu, passeggiare nel Giardino sensoriale, seguire la fisioterapia, coltivare l’orto, raccogliere fiori e foglie per fare un laboratorio in reparto, partecipare alla musicoterapia. Tutto questo sarà possibile nell’Isola che non c’è, il Giardino terapeutico realizzato da Fanep e Fondazione Sant’Orsola tra il viale centrale e il padiglione 13 del Policlinico per tutti i piccoli pazienti pediatrici.

 

“L’isola che non c’è” nasce da un’idea di Fanep ed è stata realizzata insieme a Fondazione Sant’Orsola grazie a una raccolta fondi a cui hanno partecipato i Club Rotary di Bologna, ‘capitanati’ dal Galvani; il Lions Club Bologna Valli Lavino Samoggia; il CAAB e 172 altri donatori, arrivando a raccogliere 24mila euro necessari a realizzare i lavori, comprese le recinzioni e gli impianti elettrici e per l’irrigazione.

 

Nel Giardino sarà possibile seguire un percorso sensoriale, nel quale i bambini potranno scoprire i profumi delle piante aromatiche e imparare a riconoscerle dalle foglie o dai fiori colorati, stimolando così i loro sensi e il benessere psicofisico. Si potrà praticare l’orticoltura terapeutica, a partire dai cassoni dove sono stati piantati fiori ed essenze che, con la cura e la dedizione, i piccoli pazienti vedranno germogliare e crescere.

 

Sulla pedana in larice sarà possibile svolgere attività quali yoga e shiatsu sia per i bambini sia per i genitori, mentre il giardino è attrezzato anche per gli interventi assistiti con gli animali e i bambini potranno non solo divertirsi con la Pet therapy, ma anche osservando gli animali chi si trovano nel parco dell’ospedale: cinciallegre, pettirossi, ghiandaie, scoiattoli, ma anche svolgere con il bel tempo attività come musicoterapia.

 

Il giardino sarà aperto a tutti i reparti pediatrici, ma anche alle famiglie dei pazienti e alle associazioni che vorranno organizzare attività. Tra le attività previste, i bambini potranno scoprire i profumi delle piante aromatiche attraverso un percorso sensoriale e praticare l’orticoltura terapeutica. “È un’oasi che concentra in un piccolo spazio tante attività importanti – ha detto durante l’inaugurazione Raffaele Donini, assessore regionale alla Salute – sarebbe bello che venisse replicata nelle altre strutture del territorio”.

 

“La bellezza – ha commentato l’assessore comunale al Welfare Luca Rizzo Nervo – è di per se stessa sempre curativa e qui, accompagnandosi alle terapie d’eccellenza che il Policlinico garantisce, potrà offrire anche occasioni di relazione e momenti di serenità anche per il personale sanitario”. “Questo intervento – ha spiegato il direttore amministrativo del Policlinico Nevio Samorè – si inserisce nel nostro grande progetto per offrire alla città un ospedale nel parco ed è un bellissimo esempio di cosa la collaborazione tra enti non profit può permettere di realizzare”.

 

Il presidente di Fanep Valentino Di Pisa ha raccontato durante l’inaugurazione la nascita del progetto e gli obiettivi che insieme potremo realizzare mentre Andrea Rizzoli, consigliere della Fondazione Sant’Orsola in rappresentanza di BCC Felsinea, uno dei nostri promotori, ha voluto ricordare anche il ragionier Farolfi a cui il Giardino è dedicato. All’inaugurazione sono intervenuti anche rappresentanti di altre associazioni, come AGD, Piccoli Grandi Cuori, Biblio’s e Il Cucciolo.

 

Cinquecento lasagne e torte tenerine: “Il nostro piccolo gesto per un grande grazie”

In prima linea contro il Covid e sempre al servizio dei cittadini. Medici, infermieri e Operatori socio sanitari non si sono mai fermati in due anni di pandemia, per garantire a tutti cura e assistenza. Un impegno che non si ferma nemmeno il giorno di Pasqua. Confcommercio Ascom Bologna, in collaborazione con la Fondazione Sant’Orsola, ha così voluto omaggiare con un piccolo gesto tutti i medici, gli infermieri e gli Oss in servizio anche in questi giorni di festa.

A Pasqua, al personale del Policlinico Sant’Orsola, l’ospedale di Budrio, San Giovanni in Persiceto e Bentivoglio, verrà consegnata una lasagna e una tenerina, un pranzo preparato dai ristoratori di Fipe-Confcommercio Ascom Bologna, per mostrare vicinanza e dire grazie per l’immenso lavoro che il personale degli ospedali hanno svolto e stanno continuando a portare avanti con determinazione.

«Medicini, infermieri e oss sono il miglior esempio di cosa significa non abbattersi mai superando le difficoltà, anche quando tutto sembra precipitare. Parliamo di persone che nonostante la pandemia in corso non si sono fermate un attimo, per garantire ai pazienti le cure adeguate – spiega Giancarlo Tonelli, Direttore Generale Confcommercio Ascom Bologna –. Omaggiarli di un piccolo pensiero, come una lasagna e una tenerina, per il pranzo di Pasqua, rappresenta un gesto concreto di vicinanza e affetto che rivolgiamo a tutto il personale per dire loro un grande grazie per il lavoro fin qui svolto e che continueranno a svolgere»

L’iniziativa pensata da Confcommercio Ascom Bologna ha subito trovato il pieno appoggio della Fondazione Sant’Orsola: «L’emergenza legata alla pandemia è finalmente terminata – ha commentato il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – ma non lo è la gratitudine della città verso chi è rimasto in prima linea contro il Covid ed oggi, entrati in una fase nuova, prosegue uno sforzo straordinario per recuperare le visite e gli interventi che non è stato possibile eseguire nei mesi scorsi. È davvero con gioia che abbiamo accolto l’invito di Ascom di unirci a loro per ringraziare insieme medici, infermieri e operatori socio sanitari, al cui fianco siamo impegnati ogni giorno con servizi concreti, finalizzati a rendere meno gravoso il loro lavoro».

 

 

L’Esercito dona tre saturimetri per la Chirurgia generale del professor Jovine

Mercoledì 13 aprile il Comandante del 121° Reggimento Artiglieria Controaerei “RAVENNA” di Bologna, Colonnello Quirino Avoli, congiuntamente al personale della caserma “Viali”, ha invitato il Presidente della Fondazione Sant’Orsola professor Giacomo Faldella ed una rappresentanza del personale medico del reparto di chirurgia generale dell’IRCCS Sant’Orsola presso l’Ospedale “Maggiore” di Bologna, per la donazione di una somma in denaro che sarà utilizzata per l’acquisto di tre saturimetri.

 

Analogamente a quanto organizzato lo scorso anno, l’iniziativa di beneficenza, su base volontaria, è stata promossa dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Esercito 121° Reggimento”, volta a sostenere il reparto di chirurgia generale diretto dal professor Elio Jovine, con il quale si è creato negli anni un profondo legame di stima e di amicizia.

 

Durante l’incontro, il Colonnello Avoli ha sottolineato come l’iniziativa benefica sia stata accolta con entusiasmo da tutti gli uomini e le donne del “RAVENNA” e, nel contempo, ha rivolto un profondo ringraziamento a tutto il personale sanitario che con dedizione, passione e professionalità si prende cura quotidianamente di chi ha bisogno.

 

La delegazione della Fondazione ha espresso parole di ringraziamento e gratitudine agli uomini e alle donne con le stellette a nome dell’intera struttura ospedaliera, rimarcando come l’Esercito sia sempre vicino a chi è in difficoltà e come riesca sempre ad esprimere importanti testimonianze di affetto e vicinanza a chi ne ha bisogno.

 

La solidarietà espressa questa mattina al nosocomio bolognese ha rappresentato l’ennesimo gesto di affetto e vicinanza del 121° Reggimento e dell’Esercito Italiano alla popolazione della città delle due Torri.

“La buona cucina”, a scuola dallo chef per imparare ad aver cura della salute a tavola

Tre incontri per aver cura della nostra salute anche a tavola. Ogni appuntamento comprenderà due momenti: un incontro con la specialista in scienza dell’Alimentazione, per imparare ad avere una dieta equilibrata e alleata della nostra salute; un vero e proprio corso di cucina, in cui lo chef ci insegnerà a cucinare ogni volta due piatti diversi. Al termine di ogni appuntamento sarà possibile fermarsi per mangiare insieme quel che si è cucinato.

 

“La buona cucina”, dopo la prima edizione nell’autunno scorso, torna organizzata anche questa volta da Fondazione Sant’Orsola in collaborazione con Alce Nero. Insieme andremo a scuola dallo chef Simone Salvini e dalla specialista in scienza dell’alimentazione Renata Alleva. Si parte il 21 aprile per proseguire poi il 4 e il 18 maggio. Ogni giorno due edizioni, alle 10.30 e alle 16.30, per chi non potesse partecipare al mattino.

 

Protagonista sarà una cucina semplice e che non rinuncia al gusto, ispirata alla dieta mediterranea, capace di valorizzare i principi nutrizionali di ingredienti biologici come pasta, cereali, riso, legumi, pomodoro e olio extra vergine di oliva. Una cucina buona. Un alleato fondamentale durante un percorso di cura, un aiuto importante per la nostra salute. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno a Casa Emilia, la struttura che Fondazione Sant’Orsola ha aperto in via Emilia Levante 10 (IV piano).

 

Questo il calendario degli appuntamenti

21 aprile – Alimentazione amica della salute: i cibi che fanno bene.

4 maggio – Scopriamo insieme cosa sono gli alimenti fermentati, come cucinarli e perché fanno così tanto bene all’intestino

18 maggio – Non solo sapore, ma tante funzioni: le proprietà antinfiammatorie delle spezie.

 

Il corso è aperto a tutti i pazienti in cura al Sant’Orsola e/o ai loro famigliari. La partecipazione – grazie al sostegno di Alce Nero e alle donazioni che arriveranno – è gratuita. La prenotazione è obbligatoria e l’accesso è consentito unicamente a chi è in possesso di Green Pass base.

 

Per ulteriori informazioni o per iscriversi è possibile

 

Scarica il volantino dell’iniziativa

 

A Palazzo di Varignana la Fondazione Sant’Orsola racconta “la terapia della natura”

Il giardino terapeutico “L’isola che non c’è” per la pediatria; il grande terrazzo “Ad occhi aperti” per la Geriatria; i balconi del reparto di Oncologia che in estate trasformeremo in piccoli giardini insieme ai progettisti di Palazzo di Varignana. Sono le tre esperienze che Fondazione Sant’Orsola ha raccontato oggi intervenendo alla prima edizione dell’Health Revolution Day, la giornata evento dedicata a benessere, salute e longevità.

Il pranzo seguito al workshop del mattino è stato concluso con un assaggio della colomba realizzata da Palazzo di Varignana utilizzando l’olio d’oliva. Un prodotto originale e tre volte buono: per il gusto, per i poteri benefici dell’olio e perchè parte del ricavato sarà devoluto al progetto di accoglienza di Fondazione Sant’Orsola “Casa Emilia”, dove stiamo accogliendo anche profughi dell’Ucraina che hanno bisogno di cure presso il Policlinico di Bologna.

“Emergenza pandemica e crowdfunding: ecco che cosa abbiamo imparato”

Fondazione Sant’Orsola è stata invitata a portare la propria esperienza nel corso del convegno “Il crowdfunding al servizio del terzo settore” organizzato a Bologna da Ginger e che, ospitato presso MUG – Magazzini Generativi di Emilbanca, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del direttore di AICCON Paolo Venturi, del direttore responsabile di Vita Stefano Arduini e della sociologa dell’Università Cattolica Ivana Pais.

Il crowdfunding ha permesso di raccogliere a Fondazione Sant’Orsola il 5,46% dei 4,446 milioni donati per la campagna “Più forti insieme”. Siamo partiti sostenuti dalla campagna lanciata da Andrea Grossi, un ragazzo di Bologna, su Go Fund Me, il 9 marzo 2020. In occasione del convegno abbiamo analizzato cosa è accaduto su quella piattaforma nei mesi successivi.

Noi siamo tornati al crowdfunding con alcune raccolte lanciate per noi da alcuni ragazzi di Bologna, con la campagna “Arte dona vita”, e con quelle lanciate dalle otto Onlus attive all’interno del Sant’Orsola che si sono aggiudicate il bando “Noi non ci fermiamo”, che prevedeva un sostegno della Fondazione Sant’Orsola pari al 75% se la Onlus riusciva a raccogliere il restante 25% con il crowdfunding, attivando la propria comunità

 

Le slide dell’intervento di Fondazione Sant’Orsola: Emergenza pandemica e crowdfunding