Stefano Vezzani

Al via la campagna di Cotabo e Fondazione Sant’Orsola “Una corsa per l’Oncologia”

Una Corsa per l’Oncologia è la campagna promossa da Cotabo e Fondazione Sant’Orsola per sostenere i pazienti oncologici e le loro famiglie offrendo un reparto pensato per loro, servizi per il benessere, accoglienza per chi arriva da lontano, progetti per l’alimentazione e sostegno alla ricerca.

I tassisti di Cotabo, rilanciando la collaborazione avviata durante il lockdown con il taxi a 1 euro per il personale sanitario, doneranno l’equivalente di una loro ora di lavoro alla Fondazione Sant’Orsola ma la campagna coinvolgerà anche gli utenti del servizio. A bordo dei taxi Cotabo sono disponibili da oggi locandine e cartoline di Una corsa per l’Oncologia: si potrà donare sul sito della Fondazione, inquadrando il qr code posto all’interno del taxi con il telefonino, o con Satispay. Sarà diffuso anche materiale informativo sulla possibilità di destinare il proprio 5 per mille alla Fondazione Sant’Orsola.

“Solidarietà e responsabilità sociale sono caratteristiche che appartengono al nostro modo di essere impresa cooperativa, non solo durante le emergenze – dichiara Riccardo Carboni, presidente di Cotabo – Per questo abbiamo deciso di rilanciare la collaborazione con Fondazione Sant’Orsola, dopo le esperienze positive realizzate assieme nei momenti più intensi della pandemia. Questa volta facciamo un passo in più, chiediamo ai cittadini di correre insieme a noi per l’oncologia. Una città in cui ci si sostiene a vicenda, è una città migliore per tutti”.

In ambito oncologico Fondazione Sant’Orsola ha già rinnovato completamente il Day hospital dove ogni anno circa 1.800 pazienti ricevono chemio e immunoterapia, accolti da due anni dai volontari della Fondazione Sant’Orsola. Dal 2021 realizza ogni anno due laboratori con uno chef e incontri con una nutrizionista per imparare a cucinare cibi sani, alleati della cura, mentre a Casa Emilia ha accolto finora oltre 300 pazienti oncologici con la propria famiglia provenienti da altre regioni, a Bologna per seguire le cure al Sant’Orsola e sostiene due progetti di ricerca per trovare nuove cure su tumore al polmone e sarcomi.

Tutti progetti continuativi che possono proseguire solo grazie al sostegno costante di imprese e cittadini. Il nuovo progetto che forse sarà realizzato già entro la fine del 2023 è la trasformazione del reparto di degenza: dopo la donazione di 21 letti elettrici per aumentare l’autonomia dei pazienti, l’obiettivo è creare giardini sui terrazzi, rinnovare i bagni, cambiare pavimenti e soffitti, rinnovare l’illuminazione, creare un bancone e spazi dedicati per l’incontro tra medici, pazienti e familiari. Dare vita, in sintesi, ad un reparto pensato su misura del paziente.

“I pazienti oncologici – spiega il vicepresidente di Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – sono tra quelli che più hanno sofferto la situazione che si è creata negli ospedali a causa della pandemia. Oggi meritano l’abbraccio di tutta la città e un aiuto concreto, da parte di tutti, per affrontare nel modo migliore il proprio percorso di cura. Fondamentali sono le relazioni, ma è importante anche il luogo in cui avviene la cura e che è capace di influenzare la tollerabilità e dunque l’efficacia della cura stessa”.

Medici e infermieri, online il modulo per lo Spazio bimbi nelle vacanze pasquali

È online il modulo per iscrivere i propri figli 3-10 anni allo Spazio bimbi che la Fondazione Sant’Orsola aprirà in via Pizzardi 1, nei locali concessi in comodato gratuito dal Policlinico, in occasione delle festività pasquali. Lo Spazio sarà aperto da giovedì 6 a martedì 11 aprile, dalle 8 alle 18, con la sola esclusione della domenica di Pasqua.

È prevista anche la somministrazione del pranzo e la possibilità di anticipare e/o posticipare di mezz’ora l’orario di arrivo/uscita in base alle esigenze della famiglia. L’iscrizione è aperta a tutti i bambini e, in presenza di disabilità che lo richiedano, potrà essere attivato anche un educatore ad hoc. Il contributo richiesto è pari a 10 euro/giorno.

I posti disponibili sono 35. Se le richieste supereranno il numero dei posti sarà attivata una graduatoria, elaborata grazie alle domande a cui il modulo di prenotazione chiede di rispondere, inerenti alla professione, al lavoro su turni, alla presenza di reti di supporto parentale, al numero di figli, alla presenza di disabilità, alla distanza del luogo di residenza dal lavoro.

Per iscriversi: https://forms.gle/VLx4Hu48xyTyBk8z6

Per ulteriori informazioni: info@fondazionesantorsola.it

8 marzo – Insieme a te contro il dolore cronico causato dall’endometriosi

Insieme per sostenere l’ambulatorio del Sant’Orsola contro il dolore pelvico cronico. Quello che colpisce le donne affette da endometriosi, una patologia ancora poco conosciuta (e quindi difficilmente diagnosticata) di cui si stima soffrano il 10% di donne in età fertile e per la quale il Policlinico è il centro di riferimento regionale. È questo l’obiettivo del progetto “Insieme contro il dolore” lanciato da Fondazione Sant’Orsola in occasione dell’8 marzo.

L’endometriosi è una patologia infiammatoria benigna ad andamento cronico, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina in cui è normalmente contenuto. È una malattia piuttosto diffusa: secondo alcune stime, interessa almeno il 10% delle donne in età fertile, il 70% delle donne affette da sindromi e dolori pelvici e fino al 50% delle donne con problemi di fertilità.

Una delle conseguenze dell’endometriosi è il dolore pelvico cronico. Per contrastarlo al Sant’Orsola, dalla collaborazione tra ginecologi del reparto diretto dal professor Seracchioli e dalle fisioterapiste del reparto del dottor Andreoli, è nato così un ambulatorio che offre trattamenti riabilitativi specifici. Ora insieme – grazie al progetto “Insieme contro il dolore” – vogliamo aiutarlo a crescere, per poter fornire un aiuto efficace contro il dolore al maggior numero possibile di donne.

Insieme potremo donare, oltre agli arredi necessari, un elettrostimolatore per la riabilitazione del pavimento pelvico, completo di sonde ed elettrodi, e dieci kit da donare alle pazienti che non possono acquistarlo, per poter comunque proseguire il trattamento anche a casa. Per farlo servono 9.000 euro. Un modo concreto per onorare la Festa della Donna.

Nel giardino terapeutico “L’isola che non c’è” arrivano i levrieri per i piccoli pazienti

Levrieri salvati dai maltrattamenti per i piccoli pazienti del Sant’Orsola. Ogni sabato mattina, dalle 10.30 alle 11.30, nel giardino terapeutico “L’isola che non c’è” – realizzato da Fondazione Sant’Orsola e Fanep sotto al padiglione della Pediatria – si svolgeranno gli Incontri Assistiti con Animali (I.A.A.) genericamente conosciuti come pet therapy, organizzata da Fanep in collaborazione con i volontari di PET LEVIERI coordinati da PET 4SMILE, Ospedale Veterinario “I Portoni Rossi” e ANICURA. Un incontro tra animali che hanno sofferto e piccoli pazienti, con un grande valore terapeutico.

Accarezzare il cane sulla pancia, sentire il respiro con le mani ad occhi chiusi, sentire il cuore appoggiando l’orecchio sul petto del cane, sdraiarsi schiena contro schiena ad occhi chiusi oppure a pancia in su facendo appoggiare la testa del cane sulla pancia del piccolo paziente creando un momento di rilassamento reciproco: queste e tante altre sono, infatti, le attività che saranno realizzate.

“Partiremo – spiega il presidente di Fanep Emilio Franzoni – con le ragazze del Centro regionale per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione grazie alla collaborazione con la professoressa Antonia Parmeggiani e il professor Duccio Maria Cordelli, direttore dell’Unità operativa. L’obiettivo è estendere poi questa possibilità ai piccoli pazienti di tutti i reparti, in collaborazione con le associazioni che vorranno aderire a questa possibilità che potrà accrescere la disponibilità relazionale e comunicativa, stimolare la partecipazione e la motivazione ed aumentare il livello di benessere e di autostima nei piccoli pazienti, accompagnandoli nel percorso di cura”.

In Spagna, Regno Unito e Irlanda i levrieri vivono un’esistenza di maltrattamenti e crudeltà. Pet Levrieri si batte da tempo contro queste pratiche e adotta animali cercando di regalare loro una seconda vita. Ogni sabato mattina alle 10.00 saranno presenti anche i volontari FANEP del gruppo “I genitori accolgono i genitori”con i quali i familiari potranno visitare il giardino “L’Isola che non c’è”.

Il Parco della Luna, in cantiere un nuovo progetto per i piccoli pazienti del Sant’Orsola

Sarà presentato nel giorno in cui Lucio Dalla avrebbe compiuto 80 anni, il prossimo 4 marzo, nel corso di una cena solidale che Fondazione Dalla ha organizzato per sostenerlo. E da una canzone di Dalla prenderà il nome. E’ “Il Parco della Luna”, un nuovo progetto di Fondazione Sant’Orsola. Uno spazio a fianco dell’Isola che non c’è che accoglierà i piccoli pazienti del Policlinico per attività integrative a fianco dell’ospedale, in un ambiente sereno e immerso nel verde, accessibile anche quando il tempo non consente di stare all’aperto.

Per ora vi presentiamo attraverso un render l’idea progettuale. Saranno 40 metri quadrati, suddivisi in due locali, che potranno anche diventare un unico grande spazio, più i servizi igienici. “L’idea dell’allestimento – racconta l’architetto Simone Gheduzzi di Diverserighestudio, che ha pensato con noi questo luogo – è quella di assimilare la forma del padiglione alla forma dell’alveare, il nido naturale dove vivono le api. Questa metafora ci permette di costruire una architettura per bambini a base baricentrica con pianta adattabile nel tempo. Infatti la sua struttura modulare e replicabile si adatta molto bene ad accogliere gli alberi presenti nel suo contorno aprendosi con grandi vetrate su un’area verde assai preziosa per il Policlinico di Sant’Orsola”.

Qui i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi ricoverati nel padiglione 13 – l’ospedale dei bambini del Sant’Orsola – potranno essere accompagnati, quando le loro condizioni lo consentono, per svolgere attività dalla pet therapy alla musicoterapia, in collaborazione con tutti i reparti e tutte le associazioni che corrano utilizzarlo. Ma qui potranno essere accolti anche i figli di chi deve venire al Sant’Orsola per un esame o per far visita ad un proprio caro e non sa a chi affidare i propri figli né vuole o può farli entrare nei reparti dell’ospedale. I due ambienti separabili o unibili consentiranno infatti anche utilizzi diversi, con tutte le garanzie di sicurezza necessarie.

La Fondazione Dalla ha creduto in questo progetto, tanto da dedicare ad esso parte dei proventi derivanti dalla vendita del libro “Il Parco della Luna” (15% del prezzo di copertina), illustrato da Sarah Mazzetti, e le donazioni che verranno raccolte in occasione di una cena solidale che si terrà il 4 marzo nella casa di Lucio Dalla, con uno dei piatti del menu preparato dalla Chef Viviana Varese, del ristorante “VIVA” di Milano, che con gioia ne condivide l’intento.

Per ricevere l’invito alla cena organizzata da Fondazione Dalla, che ne coprirà tutti i costi, o avere maggiori informazioni sul progetto “Il Parco della Luna” è possibile scrivere a info@fondazionesantorsola.it

 

 

 

Carta Etica Unicredit dona un pulmino elettrico per gli ospiti di Casa Emilia

“Un pulmino per gli ospiti di Casa Emilia” è il progetto della Fondazione Sant’Orsola che UniCredit ha deciso di sostenere attraverso il suo Fondo Carta Etica.

Il contributo della banca consentirà di acquistare un pulmino elettrico destinato a soddisfare le necessità di trasporto degli ospiti di Casa Emilia, in particolare di quelli più debilitati che hanno bisogno di essere quotidianamente accompagnati in ospedale per le terapie oncologiche.

Attraverso Casa Emilia la Fondazione Sant’Orsola offre un alloggio prima e dopo il ricovero o durante le terapie ai pazienti che vengono da soli o con i propri cari da fuori regione per essere curati al Sant’Orsola. Casa Emilia dispone di 22 appartamenti, ognuno con bagno e cucina, e ospita gratuitamente 360 famiglie all’anno, alcune per pochi giorni, altre per diversi mesi per il protrarsi delle terapie.

“Casa Emilia – spiega il presidente della Fondazione Sant’Orsola, Giacomo Faldella – è un progetto che permette a tanti pazienti di poter usufruire delle terapie di un Policlinico d’eccellenza come il nostro, ma non solo: grazie alla presenza dei nostri volontari questa casa diventa una seconda famiglia, capace di accompagnare attraverso il percorso di cura. Così il nuovo pulmino sarà fondamentale non solo per accompagnare i più fragili in ospedale, ma anche per favorire ogni giorno la vita di questa piccola comunità”.

Il Fondo Carta Etica si alimenta grazie alle carte di credito etiche di UniCredit, disponibili sia per i privati che per le imprese e che, senza costi aggiuntivi per il cliente, permettono, ad ogni utilizzo, di contribuire a iniziative solidali. A ciò si aggiunge il contributo della banca pari al 2 per mille di ogni spesa effettuata.

Con il progetto Carta E, dal 2005 ad oggi, sono stati destinati oltre 32 milioni di euro del Fondo Carta Etica in iniziative selezionate dalle strutture di UniCredit, per sostenere progetti di utilità sociale in riposta ai bisogni più urgenti delle comunità: la gestione delle emergenze, il sostegno alla disabilità, le iniziative per l’infanzia, le donne, gli anziani ed altre realtà in difficoltà o in forte disagio.

Il Fondo Carta Etica ha permesso ad UniCredit di supportare, dal 2005, più di 1.300 iniziative locali in tutta Italia.

Bologna Marathon – Una staffetta in città, tutti insieme per l’Oncologia del Sant’Orsola

Quest’anno, per la prima volta, il 5 Marzo durante la Bologna Marathon si svolgerà nel centro della città una staffetta solidale. Ogni squadra che partecipa correrà a sostegno di un ente non profit, aiutandolo a realizzare un progetto.

Anche la Fondazione Sant’Orsola partecipa con l’obiettivo di regalare ai pazienti oncologici un reparto tutto nuovo, un luogo pensato per loro, pieno di luce, verde e colore: un luogo pieno di bellezza.

Se vuoi anche tu tagliare insieme a noi questo traguardo puoi sostenerci, in questa occasione, formando una squadra di quattro persone, con i tuoi amici o colleghi. Si correrà a coppie, con un tragitto di 5km per ogni coppia, attraverso il centro il Bologna.

L’iscrizione è di 100 euro a squadra (25 a persona) che, tolti i costi, andranno a sostegno del nostro progetto Lo spazio che cura.

Al Sant’Orsola il Centro per il benessere “L’acqua e le rose” accoglie i primi 255 pazienti

Entra nel vivo l’attività dell’Acqua e le rose, il Centro per il benessere dei pazienti che Fondazione Sant’Orsola ha aperto il 28 novembre scorso. Qui ogni giorno tre operatori socio-sanitari, due volontari e un barbiere o parrucchiere associato a CNA danno ai pazienti ricoverati al padiglione 2 la possibilità di fare una doccia o il bagno nella vasca assistita per i non autosufficienti o sistemare barba e capelli. Gesti semplici e quotidiani, indispensabili per continuare ad aver cura di sé anche in ospedale.

Il Centro non ha mai chiuso i battenti, continuando l’attività tutte le mattine, dalle 7.30 alle 12.30, anche durante le vacanze natalizie. In queste prime settimane sono stati così già 255 i pazienti ricoverati nei dieci reparti del padiglione – dalle Medicine interne all’Oncologia – che sono stati accompagnati dai nostri volontari e dagli oss al Centro per una doccia o il bagno nella vasca e 65 quelli che hanno usufruito dei servizi di barbieri e parrucchiere.

Possono accedere al Centro tutti i pazienti ricoverati al padiglione 2 autonomi oppure in carrozzina o allettati. Per farlo occorre chiedere il servizio al coordinatore infermieristico del proprio reparto, che provvederà a fare la prenotazione. Il Centro è stato realizzato e vive ogni giorno grazie alle donazioni che riusciamo a raccogliere, dai degenti ma anche – e soprattutto – da tutti i cittadini e le imprese che, come noi, credono sia indispensabile fare tutto il possibile per difendere con gesti concreti la dignità dei malati.

Con Musica Insieme cinque concerti e un pianoforte per i pazienti del Sant’Orsola

“Musica Insieme in Ateneo compie venticinque anni: un traguardo importante che merita di essere ricordato e festeggiato con un dono, un dono che desideriamo offrire alla nostra comunità, affinché la nostra amata musica non sia solo un momento di astrazione ed elevazione dalla quotidianità, ma anche di sollievo e vicinanza a chi è costretto a confrontarsi giorno dopo giorno con la sofferenza. Abbiamo quindi deciso di far precedere ognuno dei cinque concerti in cartellone dall’1 febbraio al 29 marzo 2023 ad altrettanti momenti musicali dedicati ai pazienti di Oncologia, portando in collaborazione con la Fondazione Sant’Orsola la musica direttamente in reparto”.

Così la presidente di Musica Insieme Alessandra Scardovi saluta la XXV edizione di MIA, la rassegna offerta gratuitamente agli studenti e nata per invitare alla musica i giovani e i giovanissimi, ma anche per offrire loro un palcoscenico, una vetrina per esibirsi e farsi conoscere. “Il nuovo progetto Musica Insieme al Sant’Orsola – prosegue la Presidente – ideato da Musica Insieme per la Fondazione Sant’Orsola, prevede la realizzazione di una rassegna di matinée concertistiche, protagonisti giovani e già affermati interpreti, che porteranno la musica nei luoghi di cura. Ma non solo… perché l’altra bellissima novità legata a questo progetto è che potremo finalmente dotare la struttura di un pregiato pianoforte a coda in residenza, grazie alla generosità della famiglia Cillario, che metterà a disposizione un pianoforte storico di Steinway & Sons in ricordo di Carlo Felice Cillario, celebre direttore d’orchestra, e della moglie Vittoria, a sua volta pianista di valore. Questo prezioso progetto è reso possibile anche grazie al sostegno di Banca di Bologna, alla quale ci accomuna e ci lega la medesima attenzione per la collettività e per le esigenze del territorio”.

Un legame sottolineato dalle parole di Enzo Mengoli, Presidente di Banca di Bologna: “Sosteniamo il progetto MIA di Musica Insieme ormai da anni, confermando il nostro impegno nella promozione di iniziative legate al mondo dell’arte, della musica e della cultura, in particolare verso le nuove generazioni. Quest’anno il progetto è ulteriormente arricchito dalla collaborazione con la Fondazione Sant’Orsola, di cui la Banca è tra i Soci Promotori, con l’obiettivo di portare la musica all’interno del Reparto Oncologico a beneficio dei pazienti. Un progetto che coniuga quindi la cultura, le nuove generazioni e la finalità sociale, tre aspetti fondamentali del nostro agire quotidiano”.

“Avere cura di chi vive un percorso terapeutico – prosegue il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – passa attraverso l’attenzione a tutta la persona, al suo corpo, ai suoi affetti, così come al desiderio di bellezza che accompagna sempre la vita di ognuno. La malattia è un momento della nostra vita che non sospende nessuno dei nostri bisogni fondamentali e nel quale il bisogno di contatto con la bellezza è ancor più importante. La musica in questo è capace di giocare un ruolo insostituibile. Per questo è così preziosa, per noi, la scelta di portare MIA anche in corsia e di donare un pianoforte a questi luoghi, perché la musica risuoni e rimanga durante tutto l’anno”.

Il calendario 2023 avrà un fil rouge importante, che vedrà protagonista il pianoforte: ogni concerto sarà infatti legato alla figura di Sergej Rachmaninov, il grande pianista e compositore russo di cui si celebra nel 2023 il 150° anniversario della nascita. “Nell’impegno di Musica Insieme per promuovere la creatività emergente – spiega Fulvia de Colle della Fondazione Musica Insieme – gli interpreti saranno scelti fra i più brillanti talenti delle ultime generazioni: secondo un percorso che da anni caratterizza questa rassegna, ospiteremo Rising Stars come il violoncellista olandese Anton Mecht Spronk, al suo debutto a Bologna, trionfatore al Concorso internazionale “Mazzacurati” 2019, in duo con un eccezionale talento bolognese, Pietro Fresa, vincitore del primo premio assoluto in più di trenta concorsi e già ospite delle principali sale. In cartellone saranno poi due ensemble vincitori del concorso “AMUR per i giovani talenti” 2022, indetto dal Comitato nazionale AMUR del quale Musica Insieme detiene la Vicepresidenza: il Trio Eidos e il Faccini Piano Duo, selezionati fra un centinaio di concorrenti per la loro capacità di coniugare solidità tecnica e musicalità, mentre un altro appuntamento sarà dedicato al pianismo trascendentale di Nikolay Khozyainov, solista dalla carriera già stellare. Non da ultimo, si conferma il consueto invito del Collegium Musicum Almae Matris con due ospiti d’eccellenza come il direttore Fabio Sperandio e il soprano Elena Borin: una presenza regolare del nostro cartellone, quella della compagine studentesca, a segnare una ormai attesissima e consolidata tradizione che vede letteralmente l’Ateneo far musica per… l’Ateneo”.

 

Il calendario

La Fondazione porta al Sant’Orsola un ‘robot fisioterapista’ per la riabilitazione

Due piattaforme elettromeccaniche, una a livello dei piedi ed una per la seduta, misurano 130 parametri riguardanti velocità, forza e precisione dei movimenti, permettendo di elaborare così 19mila dati inerenti alla situazione del paziente che permettono di personalizzare al massimo la terapia riabilitativa.

È il nuovo robot per la fisioterapia, che Fondazione Sant’Orsola ha donato al Policlinico per aiutare i pazienti a riprendersi nel più breve tempo possibile, per poter tornare a casa prima, riducendo il rischio di contrarre infezioni ospedaliere, e di farlo avendo recuperato il massimo grado possibile di autonomia.

“Essere a fianco dei pazienti – spiega il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – vuol dire lavorare per l’accoglienza ma anche per migliorare la cura, e renderla sempre più personalizzata ed efficace, contribuendo ai grandi investimenti che il Policlinico sta facendo sul fronte dell’innovazione”.

L’apparecchiatura si chiama Hunova ed è costata 52.000 euro, interamente coperti da una grande donazione anonima. “Noi siamo onorati – prosegue Faldella – di meritare la fiducia di persone così generose, interessate unicamente a realizzare interventi capaci di offrire un aiuto concreto a chi vive un percorso di cura”.

L’attrezzatura è governata dall’operatore tramite un computer touch screen, che permette di controllare i movimenti di busto, ginocchio e capo ed è estremamente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, avvalendosi del gaming e biofeedback, così da offrire un trattamento modificabile che si adegua alle performance del paziente durante il recupero.

Nello specifico questo dispositivo robotico consiste in due piattaforme elettromeccaniche a due gradi di libertà, una a livello dei piedi ed una a livello della seduta. Il dispositivo è progettato per funzionare in modalità attiva, passiva e assistiva, ed è associato all’utilizzo di un sensore (Inertial Movement Unit – IMU) wireless posto sul tronco o altri punti anatomici del soggetto che permette di controllare il movimento del busto, del ginocchio e del capo.

Il robot elabora così programmi di allenamento personalizzati e permette il recupero della persona dal punto di vista funzionale (equilibrio, propriocezione), muscolare (focus su muscoli del tronco e degli arti inferiori e muscoli della core stability) e motorio (aiuta a recuperare il passaggio da seduto in stazione eretta), sostenendo il fisioterapista.

“Hunova ci sta permettendo – racconta il direttore dell’Unità operativa di Medicina fisica e riabilitazione Ernesto Andreoli – di impostare programmi personalizzati per pazienti affetti da patologie neurologiche, dall’ictus al Parkinson passando per la Sclerosi Multipla, ma ci permetterà di aiutare anche pazienti oncologici e con esiti di trapianto di cuore e polmone che accedono al nostro servizio.  Naturalmente non si tratta di una attività sostitutiva di quella del fisioterapista ma di una tecnologia integrativa, che ci permette di migliorare il trattamento e la gestione dei nostri pazienti e di portare avanti una attività di ricerca finalizzata ad offrire terapie sempre più efficaci”.