Stefano Vezzani

Gli ultimi sei mesi di traguardi e progetti nel secondo numero di “Insieme la vita vince”

È ormai arrivato nelle case di tutti i nostri donatori il secondo numero del 2021 del notiziario “Insieme la vita vince” da oggi  scaricabile gratuitamente in formato pdf.

 

Dodici pagine per raccontare come la Fondazione ha vissuto questi ultimi mesi dell’anno, tra progetti realizzati, progetti lanciati e progetti sognati. Un modo per rimanere aggiornati e scoprire come insieme davvero possiamo fare la differenza.

 

È possibile richiedere una copia cartacea, che vi spediremo direttamente a domicilio. Per farlo, è necessario compilare questo form, con l’indirizzo di casa.

IL CARDINALE ZUPPI IN VISITA A PAZIENTI E FAMILIARI DI CASA EMILIA

“Prima di venire in questa casa era tanta la solitudine, ora qui sto meglio, ci diamo forza l’un l’altro come una grande famiglia”. Lo ha raccontato Isabella chiacchierando con il cardinale di Bologna Matteo Zuppi, in visita a pazienti, familiari e volontari di Casa Emilia, la struttura di accoglienza aperta nel settembre scorso da Fondazione Sant’Orsola.
Un’ora e mezza di chiacchiere, domande, incontri e risate, entrando insieme anche nei temi più delicati legati ai momenti più difficili che ognuno attraversa nel proprio percorso di cura. Un pomeriggio semplice e profondo, come in famiglia.
Grazie di cuore al cardinale Zuppi. Il calore delle sue parole la sua stessa presenza hanno significato tanto per ognuno di noi.

Progetto Tamino, con la Fondazione Sant’Orsola ritorna la musicoterapia in ospedale

 Riparte la musicoterapia nei reparti pediatrici del Policlinico di Sant’Orsola. Grazie a un accordo tra Fondazione Sant’Orsola, Associazione Mozart 14 e Fondazione Claudio Abbado si rimetteranno in moto, infatti,le attività di Tamino e verrà conclusa la ricerca avviata in Terapia Intensiva Neonatale sugli effetti della musicoterapia sui bambini prematuri. 

 

Le attività di Tamino

I laboratori di musicoterapia di TAMINO -Terapie e Arti Musicali IN Ospedale-nascono nel 2006 su volontà di Claudio Abbado, grazie all’impegno dei Primari di Pediatria del padiglione 13 del Policlinico di Sant’Orsola e della A.U.G. -Associazione Unite Gozzadini. 

L’attività è stata sostenuta, realizzata, coordinata e promossa dall’Associazione Mozart14, nei reparti di Chirurgia pediatrica, Neonatologia, Terapia Intensiva Neonatale e Onco-Ematologia.Dalla sua nascita Tamino ha coinvolto oltre 5.000 bambini per un totale di 4850 ore di laboratori.

L’attività di Tamino è stata sospesa per il Covid19 ed è terminata nel maggio scorso quando l’Associazione di promozione sociale Mozart14 ha dovuto dichiarare la messa in liquidazione.Il marchio è registrato dalla Fondazione Claudio Abbado.

 

Si riparte con Fondazione Sant’Orsola

Oggi, raggiunto un accordo tra Fondazione Sant’Orsola, Associazione Mozart 14 e Fondazione Claudio Abbado,il progetto Tamino e l’attività di ricerca ad essa connessapossono ripartire, congli stessi professionisti che ne sono stati protagonisti nei primi 15 anni di attività.

Con questo accordo Mozart 14 cede l’attività di Tamino a Fondazione Sant’Orsola, che si impegna a raccogliere le donazioni necessarie per farla proseguire per almeno un triennio, ripartendo nei quattro reparti in cui era in corso e con la disponibilità a lavorare per ampliare il perimetro d’azione, ad esempio anche al di fuori della pediatria. 

 

La musicoterapia nei reparti

Da gennaio l’attività riprenderà regolarmente nei 4 reparti pediatrici in cui si era sempre svolta. L’organizzazione delle attività sarà curata da Fondazione Sant’Orsola d’intesa con le quattro associazioni già precedentemente coinvolte (Amaci, Ageop Ricerca, Il Cucciolo, Fanep). 

Ogni settimana –anche in agosto, escluse solo le festività natalizie –l’attività prevede:

-2 ore di musicoterapia in Chirurgia pediatrica con 2 operatori;

-2 ore in Oncoematologia pediatrica con 2 operatori;

-2 ore in Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale con 1 operatore.

Gli strumenti musicali sono stati donati ai reparti da Mozart14

Obiettivo delle attività è ridurre la percezione del dolore fisico causato dalle terapie; diminuire l’ansia per un intervento chirurgico o cure che spaventano; elaborare ed esprimere con la musica (linguaggio universale per chi non parla ancora per ragioni d’età o di provenienza geografica) il disagio causato dalla degenza, specie se prolungata; placare il pianto del prematuro affinché possa risparmiare energie da investire nella crescita; attivare con il suono una relazione emotiva tra bimbo in incubatrice e genitori.

 

La ricerca in Terapia Intensiva Neonatale

Nel 2019Mozart 14 aveva avviato in TIN, in collaborazione con il direttore professor Luigi Corvaglia, lo studio “Reazioni fisio-parametriche del Neonato Pretermine al canto materno espressivo –Progetto TAMINO”, finalizzato a valutare gli effetti e differenze di modificazione fisio-parametrici in neonati pretermine con età gestazionale inferiore o uguale alle 28 settimane in seguito a somministrazione di registrazioni audio della voce materna (canto) con minore–maggiore qualità espressive-comunicative.

Lo studio ha ricevuto il parere favorevole da parte del Comitato Etico Area Vasta Emilia Centro –AVEC nella seduta del 14 novembre 2018. Dopo l’arruolamento di coppie madre-neonato previo invio e valutazione delteam medico di reparto e consenso informato firmato dai genitori, inizia un percorso di tre incontri Mamma-Operatrice Tamino di sensibilizzazione all’uso di una vocalità espressiva e all’importanza del canto materno nella relazione con il neonato.

Viene proposto un momento in cui realizzare 2 registrazioni audio della voce materna di un canto standardizzato, al primo e al terzo incontro con la musicoterapista, con modalità ‘neutra’ e con modalità ‘espressiva’. Viene così preparato un materiale audio specifico per ogni neonato con tracce che comprenderanno il canto materno in due registrazioni, che saranno poi fatte ascoltare al neonato secondo modalità, tempi e modi standardizzati.

In questa fase il reparto di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia provvederà a registrare frequenza cardiaca (FC) ed ossigenazione arteriosa periferica (SpO2) mediante pulsossimetria;ossigenazione cerebrale ed addominale mediante Near Infrared Reflected Spectroscopy (NIRS).Finora sono state valutate 14 coppie mamma-neonato su 20 totali previste dal protocollo di studio.

Èin corso di pubblicazione la ricerca osservativa svolta in Onco-Ematologia pediatrica curata dalledottoresseDorella Scarponi e Barbara Zanchi.

Il 2 dicembre “Bologna cena per il Sant’Orsola” per il reparto di Oncologia

CLICCA QUI per iscriverti e partecipare

 

La solidarietà va in tavola. Giovedì 2 dicembre torna “Bologna cena per il Sant’Orsola”, l’iniziativa di Confcommercio Ascom Bologna che coinvolgerà decine di ristoranti in tutta la provincia. Una serata benefica il cui ricavato andrà a sostegno del progetto di Fondazione Sant’Orsola per ristrutturare il reparto di Oncologia del Policlinico. Un grande evento di solidarietà, capace di far vivere la generosità di Bologna.

 

Ogni ristorante presenterà il proprio menù tradizionale, mettendo a disposizione alcuni tavoli, ed effettuerà una donazione per ogni persona che parteciperà all’iniziativa prenotandosi sul nostro sito nella pagina dedicata. Sono 455 per ora i posti a disposizione. Sarà possibile arrivare al ristorante a partire dalle ore 20.30. Per eventuali disdette è possibile scrivere a info@fondazionesantorsola.it rendendo così disponibile il proprio posto ad altri.

 

Ogni partecipante potrà decidere di far crescere ancora la solidarietà donando online al momento della prenotazione oppure presso il ristorante, al termine della cena. Il 100% delle donazioni di ristoratori e clienti andrà al progetto “Lo spazio che cura” con cui la Fondazione Sant’Orsola si impegna a rinnovare radicalmente il reparto di Oncologia del Policlinico, il principale della nostra regione.

 

La prima edizione di “Bologna cena per il Sant’Orsola” si era svolta il 10 giugno 2020, subito dopo la fine del lockdown, ed era stata dedicata alla lotta al Covid. “Con questa serata, finita l’emergenza – spiega il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – i ristoratori di Bologna danno un messaggio forte: la nostra città non si chiude, vogliamo continuare insieme ad aver cura di chi vive un momento difficile, oggi come ieri. La solidarietà di Bologna vive ben oltre la pandemia. Ed è ulteriormente significativo che a lanciare questo messaggio sia proprio una tra le categorie colpite più pesantemente dall’emergenza”.

 

“Scendere in campo al fianco della Fondazione Sant’Orsola è per noi motivo d’orgoglio e dimostrazione del senso civico e morale del gruppo imprenditoriale della nostra città – spiega il Direttore Generale di Confcommercio Ascom Bologna Giancarlo Tonelli –. I ristoratori nostri associati hanno accolto questa iniziativa con rinnovato entusiasmo, nonostante le tante difficoltà che la categoria sta attraversando. Siamo conviti che anche i bolognesi risponderanno numerosi e mostreranno ancora una volta tutta la loro generosità”.

 

Cenando insieme, con questa iniziativa, si aiuterà concretamente chi a Bologna deve intraprendere un percorso di cura oncologica. Grazie al sostegno di tutti sarà infatti possibile consegnare alla città un reparto di degenza tutto nuovo: nuovi pavimenti, nuovi controsoffitti, nuova illuminazione, nuovi colori alle pareti. Un aiuto importante per oltre 900 pazienti che ogni anno vengono ricoverati.

 

Nel reparto rinnovato ogni paziente potrà contare su stanze con letti elettrici di ultima generazione, tende fonoassorbenti per garantire maggior privacy, bagni totalmente rinnovati, balconi trasformati in giardini d’inverno, musica grazie ad un sistema di filodiffusione, ma anche su un nuovo sistema di accoglienza e nuove stanze per i colloqui con i medici e per il supporto psicologico, per sé e per i famigliari. Un aiuto fondamentale nel percorso di cura: “Lo spazio in cui avviene la cura – spiega il primario di Oncologia Andrea Ardizzoni – fa parte della cura stessa. Ci sono studi che lo dimostrano: se un paziente oncologico è accolto in un ambiente migliore, i risultati delle terapie sono migliori”.

 

Clicca qui e vai alla pagina per prenotare e partecipare!

 

L’elenco dei primi 29 ristoranti che hanno aderito

 

Vivo Taste Lab Viale Antonio Silvani 18 Bologna
La Cesarina Via Santo Stefano 19/B Bologna
Osteria di Medicina Via Canedi, 32 Medicina
Ristorante Biagi Via Saragozza, 65 Bologna
Antica Trattoria del Reno Via del Traghetto, 5/3 Bologna
Villa San Donino Via Centese, 278 Argelato
Accademia der Cacio e Pepe Viale della Pace, 7 Zola Predosa
Pistamentuccia Via Alfredo Testoni, 2 Bologna
Pizzeria Vito Via di Monte Albano, 5 Bologna
Antica Trattoria La Grotta Via Tignano, 3 Mongardino Grotta
Buca Manzoni Via Manzoni, 6/G Bologna
Adesso Pasta Via IV Novembre, 12 Bologna
Ristorante Alice Via d’Azeglio, 65 Bologna
Trattoria La Mura Via Galletta, 9 San Lazzaro di Savena
Il Boccone del Prete Via Siepelunga, 56/4 Bologna
Ristorante Calzavecchio Via Calzavecchio, 1 Casalecchio di Reno
Ristorante Pizzeria Due Lune Via Nino Bertocchi, 1A Bologna
A casa mia Viale Pietro Pietramellara, 2 Bologna
Sartoria Gastronomica Piazza Aldrovandi, 21 Bologna
Piedra del Sol Via Goito 20, Bologna
Ristorantino da Dino Via XXV Aprile 11,  Anzola dell’Emilia
Yuzuya Via Nicolò Dall’Arca, 1/i-l
Trattoria Leonida Vicolo Alemagna 2, Bologna
Re Sole Bistrot Via San Mamolo 14/C, Bologna
Ristorante Diana Via Volturno 5, Bologna
Ristorante Pizzeria Mimì Via Pietro Mengoli 30/D, Bologna
Locanda Celestiale Via Saragozza 63/A, Bologna
Sorsi e bocconi Via Don Giovanni Minzoni 4/2ab, Bologna

 

Il 21 novembre torna “La corsa delle città” contro il tumore al pancreas

Domenica 21 novembre torna “La corsa delle città”, la manifestazione non competitiva contro il cancro del pancreas. Il ritrovo è alle ore 8.00 presso il circolo ARCI Benassi (viale Cavina 4, a Bologna). Percorsi per tutte le gambe: da 2 a 12 km. Tutto il ricavato verrà destinato al progetto di Fondazione Sant’Orsola a sostegno della ricerca e cura del cancro del pancreas all’interno del Policlinico di Bologna e all’Associazione Italiana Studio Pancreas

 

La corsa è organizzata da Circolo Dozza e Polisportiva Sanrafel. Le iscrizioni per i gruppi possono essere fatte scrivendo a fperri50@gmail.com o telefonando al 335.6890187 (entro ore 20 venerdì 11 novembre 2021). Per le iscrizioni individuali c’è tempo invece fino a 30 minuti prima della partenza, fissata tra le ore 9 e le 9.30. La quota prevede una donazione di 2 euro. Per correre con la maglietta della giornata è richiesta una donazione ulteriore di 5 euro.

“La buona cucina”, al via la scuola di cucina con lo chef per pazienti e familiari

Tre appuntamenti per aver cura della nostra salute anche a tavola. Tre momenti per conoscere il valore nutrizionale degli alimenti e imparare sotto la guida di uno chef a cucinarli in modo buono e salutare. E al termine di ogni incontro sarà possibile fermarsi insieme per mangiare quel che si è preparato.

 

La nuova proposta è stata lanciata da Fondazione Sant’Orsola in collaborazione con Alce Nero – marchio che da 40 anni riunisce produttori e trasformatori biologici – che ha messo a disposizione sia gli alimenti sia il lavoro dello chef Simone Salvini e della specialista in scienza dell’alimentazione Renata Alleva.

 

Gli incontri – completamente gratuiti – inizieranno il 17 novembre e si svolgeranno tutti a Casa Emilia, la struttura di accoglienza per i pazienti che vengono a curarsi a Bologna da fuori regione, e saranno aperti – oltre che agli ospiti della Casa – ai pazienti in cura presso il Policlinico di Sant’Orsola e ai loro famigliari.

 

Protagonista sarà una cucina semplice e che non rinuncia al gusto, ispirata alla dieta mediterranea, capace di valorizzare i principi nutrizionali di ingredienti biologici come pasta, cereali, riso, legumi, pomodoro e olio extra vergine di oliva. Una cucina buona. Un alleato fondamentale durante un percorso di cura, un aiuto importante per la nostra salute.

 

Ecco il calendario e il programma degli incontri:

  • mercoledì 17 novembre 2021: impareremo a cucinare insieme Cous cous di verdure di stagione e Hummus di fagioli cannellini.
  • mercoledì 24 novembre 2021: impareremo a cucinare insieme Riso nerone condito alla mediterranea e Insalata di ceci, topinambur e mele.
  • mercoledì 15 dicembre 2021: impareremo a cucinare insieme Riso Basmati cotto all’indiana e ragù vegetale di lenticchie con latte di mandorla.

 

A che ora? Per dare a tutti la possibilità di partecipare, per ogni data è previsto un incontro:

  • dalle 10.30 alle 12.30
  • e una replica dalle 16.30 alle 18.30.

Dove? 

  • a Casa Emilia, via Emilia Levante 10 – Bologna (come arrivare )

Per ulteriori informazioni: info@fondazionesantorsola.it – tel. 3493284387 (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00)

Porta con te il programma:  “LA BUONA CUCINA” – Scarica il volantino

Guarda il video di presentazione

 

 

PER ISCRIVERTI AGLI INCONTRI COMPILA IL MODULO:

Ducati, volontariato aziendale con la Fondazione Sant’Orsola

Francesco, Roberto, Joost, Francesco, Cristina, Luca, Gianluciano, Elena e Giorgio: nove dipendenti della Direzione Sales & After Sales della Ducati hanno vissuto una mattinata con Fondazione Sant’Orsola per un’esperienza di volontariato aziendale.

 

La mattinata è iniziata con un incontro in sede, per conoscere da vicino la Fondazione Sant’Orsola ed è proseguita con la visita al Day hospital di Oncologia – ristrutturato a cavallo tra il 2019 e il 2020 grazie alle donazioni ricevute – per toccare con mano che cosa si può fare insieme e con un’esperienza di volontariato in corsia con il progetto “Provo a dirlo con libro”, donando libri ai pazienti.

 

Vuoi farlo anche tu con l’azienda in cui lavori? Scrivici a aziende@fondazionesantorsola.it

 

 

L’isola che non c’è, lavori in corso per il giardino terapeutico

Lavori in corso per “L’isola che non c’è”! Costruita la piattaforma in larice e i cassoni per le erbe aromatiche, realizzata la fontanella, durante l’ultima settimana di ottobre sono state messe a dimora le prime piante, i gelsomini lungo la recinzione e un melograno, con frutti incorporati.

Se le condizioni atmosferiche lo consentiranno tra una decina di giorni i lavori dovrebbero essere terminati e potremo aspettare insieme la fioritura della primavera.

La necessità di ripianare il terreno e alcune difficoltà nella realizzazione della piattaforma, che deve essere permeabile alla pioggia per il benessere delle piante che hanno le radici nel terreno sottostante, faranno aumentare la spesa finale di circa 6mila euro rispetto ai 18mila euro preventivati e già raccolti.

Aiutateci a ultimare il giardino terapeutico per i piccoli pazienti pediatrici: vai sulla pagina dedicata a “L’isola che non c’è“, scopri e sostieni anche tu il progetto!

 

“Futura”, le luminarie di Dalla all’asta per il nostro progetto Oncologia

Martedì 26 ottobre nel Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo durante una cena solidale si è svolta l’asta delle luminarie di “Futura” di Lucio Dalla, che hanno accompagnato Bologna dal dicembre dell’anno scorso attraverso gli ultimi mesi della pandemia. Il ricavato, detratte soltanto le spese vive, è stato donato dal Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio alla Fondazione Sant’Orsola, per contribuire a realizzare il progetto “Lo spazio che cura”, ristrutturando la degenza dell’Oncologia medica del Policlinico cittadino.

 

Alla cena, preparata dagli chef dell’associazione Tour-tlen, da sempre a fianco di Fondazione Sant’Orsola, hanno partecipato 248 persone. Trentadue i lotti battuti all’asta da Sotheby’s: parole della canzone di Dalla ma anche disegni realizzati per l’occasione e trasformati in installazioni luminose del maestro Pablo Echaurren.

 

Le donazioni promesse da chi si è aggiudicato i lotti ammontano a 122.000 euro, da cui il Consorzio detrarrà le spese per la realizzazione delle luminarie, il trasporto, il montaggio e lo smontaggio per complessivi 50.000 euro. Al nostro progetto arriveranno così 72.000 euro che, insieme alle donazioni collegate alla cena (30 euro per ogni partecipante, detratte tutte le spese) contribuiranno a far compiere un deciso passo avanti al progetto “Lo spazio che cura”.

 

Grazie di cuore al Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio e ad Ascom Confcommercio Bologna, alla Fondazione Dalla e all’Universal che ha concesso gratuitamente i diritti, al Comune di Bologna, a LavoroPiù che ha coperto i costi per l’organizzazione e la location della cena e dell’asta solidale, agli chef del Tour-teen e a Sotheby’s che ancora una volta è venuta gratuitamente a Bologna per battere l’asta.

 

La Fondazione Sant’Orsola inaugura Casa Emilia per i pazienti da fuori regione

Apre i battenti Casa Emilia, la nuova struttura di Fondazione Sant’Orsola per accogliere pazienti che arrivano da fuori regione, insieme ai propri cari, per essere curati al Policlinico. Dieci appartamenti, da 3 a 5 posti letto, ognuno con bagno e cucina autonomi, a cui si aggiungono uno spazio comune per chiacchierare, guardare la tv, giocare a carte o mangiare con altre famiglie e una grande terrazza, un ulteriore spazio da abitare insieme, con piante, divanetti e un piccolo orto a disposizione di tutti gli ospiti.

 

All’inaugurazione, l’11 ottobre, ha partecipato il neo sindaco di Bologna Matteo Lepore, proclamato primo cittadino solo un paio d’ore prima dell’appuntamento, che è stato così il suo primo evento pubblico da sindaco. Insieme a lui, tra gli altri, accanto al nostro presidente Giacomo Faldella, il direttore generale del Policlinico Chiara Gibertoni e l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, ma anche la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri.

 

Casa Emilia è stata ricavata al quarto piano della struttura che Camplus gestisce in via Emilia Levante 10, a Bologna. La Casa sarà animata dalla presenza dei volontari della Fondazione Sant’Orsola, sempre a disposizione per ogni necessità, e potrà contare su una serie di servizi comuni con Camplus, dalle pulizie settimanali alla lavanderia a gettoni passando per la reception a disposizione 24 ore su 24.

 

“La partnership con Fondazione Sant’Orsola, nata durante il Covid – commenta Maurizio Carvelli, CEO e Founder di Camplus – ci pone di fronte una sfida nuova che non ci spaventa e che, anzi, ci affascina. Portare la nostra idea di attenzione alle persone ad un livello così profondo rappresenta per noi un impegno sociale a cui volentieri rispondiamo e a cui vogliamo dedicare tutta la nostra storia, la nostra professionalità e il nostro impegno”.

 

La casa ospiterà pazienti provenienti al Sant’Orsola da fuori regione, con o senza famigliari o accompagnatori:

– per le visite e gli esami pre-ricovero,

– durante terapie oncologiche o altre terapie che non richiedano la degenza in ospedale,

– per i controlli e le visite post-ricovero.

Se il paziente deve essere ricoverato, il familiare potrà rimanere ospite della Casa in attesa delle sue dimissioni. La durata del soggiorno può variare da pochi giorni a diversi mesi, in base alle esigenze di cura di ognuno.

 

Per accedere al servizio si compila un modulo sul sito di Fondazione Sant’Orsola (www.fondazionesantorsola.it), nella pagina dedicata al progetto Una casa prima e dopo l’ospedale. “Vogliamo accogliere i pazienti e i loro cari – spiega il presidente Giacomo Faldella – aprendo loro la nostra casa, aprendo loro Casa Emilia. Siamo una regione accogliente e un punto di riferimento nazionale per le cure. Vogliamo che chi viene al Sant’Orsola possa vivere il percorso di cura come una stagione della propria vita, un momento del proprio cammino in cui potersi sentire a casa anche quando si è lontani dalla propria”.

 

Per questo Casa Emilia sarà ricca di eventi e di momenti da vivere insieme. Si parte con una Scuola di cucina, per imparare insieme a realizzare piatti capaci di essere al contempo buoni e salutari. I primi tre incontri, tra ottobre e dicembre, saranno tenuti dallo chef Simone Salvini, da sempre impegnato in una proposta di cucina che guarda al benessere delle persone. La scuola nasce da un progetto condiviso con Alce Nero, marchio del biologico dal 1978. Al termine della lezione teorico-pratica, che si svolgerà nella cucina comune all’interno della Casa, si potranno degustare i piatti cucinati insieme. Gli incontri della scuola saranno aperti anche ai pazienti del Sant’Orsola seguiti in Day hospital e residenti nel bolognese. Sempre insieme ad Alce Nero verrà offerto a tutti gli ospiti un kit di benvenuto per la cucina, con una selezione di prodotti biologici come olio evo, pasta di grano duro Cappelli e passata di pomodoro.

 

Casa Emilia dista un chilometro e 400 metri dal Sant’Orsola: 18 minuti a piedi, che non sempre sono agevoli da percorrere per chi sta vivendo un percorso di cura. Per questo Fondazione Sant’Orsola ha sottoscritto un accordo di mobilità con Tper grazie a cui riuscirà a mettere a disposizione dei pazienti abbonamenti per i mezzi pubblici e auto elettriche Corrente, con due parcheggi dedicati al Policlinico, dove molti si devono recare quotidianamente per le terapie.

 

Il soggiorno e tutte le iniziative previste sono gratuiti per pazienti e familiari. Tutte le spese sono coperte, infatti, da Fondazione Sant’Orsola grazie alle donazioni di chi, al termine del soggiorno, decide di sostenere questa esperienza, per permettere anche ad altri di usufruirne, e di tutti i bolognesi che vorranno con un gesto concreto essere a fianco di chi vive, lontano dalla propria città, un percorso di cura sotto le Due Torri.