Stefano Vezzani

“Bologna cena per il Sant’Orsola” sostiene una ricerca sul Covid19 tra i giovani

Mappare la diffusione del Covid-19 tra studenti universitari, e in prospettiva anche delle scuole superiori, conoscere la percentuale di asintomatici, scoprire la correlazione con le precauzioni adottate, indagare il loro potenziale ruolo nella diffusione dell’infezione. Sono questi gli obiettivi della ricerca che il Policlinico realizzerà in settembre in collaborazione con l’Assessorato Regionale alle politiche Sanitarie, grazie anche al sostegno dei fondi raccolti dalla Fondazione Sant’Orsola tra i ristoratori di Confcommercio Ascom Bologna che hanno aderito alla prima edizione dell’iniziativa “Bologna cena per il Sant’Orsola”.

 

“Tutti gli studi epidemiologici finora compiuti – spiega il professor Pierluigi Viale, promoter della ricerca – confermano una minor aggressività di COVID-19 nella popolazione giovanile.  Se da un lato sappiamo se questa minore aggressività determina una minima incidenza di malattia, dall’altro ancora non conosciamo l’impatto del virus in termini di infezioni asintomatiche. E acquisire questa conoscenza è importante perché, pur essendo acclarato che un paziente asintomatico è molto meno contagioso di un sintomatico, nondimeno è altrettanto dimostrato che nei mesi precedenti la pandemia la circolazione del virus tra gli asintomatici ha creato le basi della successiva esplosione epidemica. Quindi è molto razionale valutare sia il tasso di contagio tra i giovani, anche se asintomatici, sia il loro ruolo potenziale nella diffusione dell’epidemia. Queste conoscenze sono uno dei tasselli indispensabili per la prevenzione della seconda ondata ed altresì potrebbero aiutarci a prendere decisioni corrette rispetto alla gestione del prossimo anno scolastico”.

 

Con questo studio, che sarà realizzato nel mese di settembre, il Sant’Orsola e la Regione si propongono quindi di descrivere:

  • la prevalenza di COVID-19 nella popolazione adolescenziale e di giovani adulti dell’area metropolitana di Bologna;
  • l’associazione tra adesione alle norme di distanziamento sociale e la diffusione del contagio nella popolazione adolescenziale e di giovani adulti;

 

Lo studio “Prevalenza di Covid-19 nella popolazione giovanile” che avrà l’acronicmo SPRING  (SARS-CoV-2 infection PRevalence among adolescents and YouNG adult) sarà realizzato su base volontaria sottoponendo gli studenti dell’Università di Bologna al tampone per valutare eventuale positività, e ad un questionario, per verificare il  rischio di esposizione  ed il livello di adesione alle norme di prevenzione e sicurezza.

 

La ricerca sarà sostenuta dalle Regione Emilia Romagna e dalla raccolta fondi realizzata dai ristoratori di Confcommercio Ascom Bologna che hanno aderito alla cena solidale organizzata dalla Fondazione Sant’Orsola nel giugno scorso. Le donazioni consentiranno, tra l’altro, di attivare un contratto ad un giovane ricercatore che seguirà lo studio e contribuiranno a coprire parte delle spese vive per tamponi necessari.

 

“Siamo tutti impegnati per ripartire in sicurezza – spiega il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – e comprendere la reale prevalenza di infezione nella popolazione giovanile sarà uno strumento utile per ottimizzare le misure di prevenzione e garantire il più possibile un ritorno in sicurezza alle comuni attività sociali e alla riapertura delle attività didattiche”.

 

“Siamo lieti che, anche con il supporto dato dai nostri ristoratori tramite la Fondazione Sant’Orsola, il Policlinico avvierà questa ricerca, molto approfondita, rivolta ai giovani – conclude Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna – e, fin d’ora, rinnoviamo il nostro impegno nel sostenere i prossimi progetti che ci verranno proposti. Confcommercio Ascom Bologna fin da subito, già durante il primo mese di lockdown, ha creduto nella prevenzione come uno degli strumenti indispensabili per affrontare l’emergenza sanitaria Covid-19 e offrire ai propri associati un ritorno nei luoghi di lavoro e una permanenza in sicurezza, sia per loro sia per i loro i clienti”.

 

(foto: Paolo Righi per Policlinico di Sant’Orsola)

Riparte il progetto “Seguimi” per una radioterapia più sicura ed efficace

Facciamo ripartire insieme il progetto “Seguimi”! Obiettivo: portare al Sant’Orsola entro la fine dell’anno un lettino digitale super innovativo capace di rendere più sicura ed efficace la radioterapia, soprattutto per i pazienti pediatrici e per chi soffre di forme particolarmente aggressive di leucemia. Abbinato all’acceleratore già presente al Policlinico, costituirà una combinazione unica al mondo.

 

Perché è urgente portare a Bologna questa tecnologia? Ce lo spiega Lidia Strigari, direttore dell’Unità operativa di Fisica medica.

 

“Immaginate com’è difficile per un bambino riposizionarsi ogni volta per il trattamento e stare immobile durante una seduta di radioterapia. Una volta posizionato con precisione e sdraiato su un lettino tradizionale non dovrebbe muoversi, perché il fascio di radiazioni colpisca solo le cellule malate e non intacchi quelle sane, con effetti collaterali di cui potrebbe soffrire le conseguenze per tutta la vita. Con il lettino digitale potremmo risolvere questo problema e garantire ai nostri piccoli pazienti oncologici cure più sicure ed efficaci”.

 

La campagna era stata attivata prima dell’emergenza Covid. Con le prime donazioni siamo arrivati a 40mila euro: un primo passo importante, ma ora è necessario il contributo di tutti! Per portare il lettino digitale al Sant’Orsola servono altri 216.000 euro e vogliamo riuscirci entro la fine dell’anno!

 

Per saperne di più vai alla pagina del progetto Seguimi

 

Per contribuire anche tu puoi donare:

– online con carta di credito da questa pagina del nostro sito;

– con bonifico IBAN: IT72I0847236760000000101617 – causale: Progetto Seguimi

– su conto corrente postale n. 001047864747 – causale: Progetto Seguimi

 

 

Il primo settembre ti aspettiamo a “Volontari insieme”!

Chi è arrivato prima del Covid e chi subito dopo per dare una mano nel post emergenza…segnatevi tutti questa data! Martedì 1 settembre 2020 siamo tutti invitati alla 1° edizione di Volontari Insieme che si svolgerà a DumBo (uno spazio coperto ma aperto, in tutta sicurezza). Un’occasione per trovarci tutti insieme, potervi ringraziare e scoprire come continuare a costruire insieme un tempo che cura. Presto avremo altre informazioni sul programma e aggiornamenti. Per ora, per aiutarci ad organizzare l’evento in sicurezza, vi chiediamo di confermare la vostra presenza cliccando qui: https://forms.gle/JE1twRvGLG7vyihU9

Insieme per trovare nuove strade per la partecipazione

Ha preso il via oggi un laboratorio con Fondazione Innovazione Urbana per individuare insieme nuove strade per facilitare la partecipazione di tutti alla vita della Fondazione Sant’Orsola. Non vogliamo, infatti, limitarci a raccontarvi che cosa realizziamo insieme grazie al vostro sostegno, ma aprire canali per permettere ad ognuno di coinvolgersi di più, se lo desidera, e dare il proprio contributo creativo alla definizione dei progetti e delle modalità con cui li realizzeremo.

Se sei interessato e vuoi saperne di più, scrivi a info@fondazionesantorsola.it

FORESTERIA SANT’ORSOLA, un’opportunità per medici e infermieri che abitano fuori Bologna

A fianco del personale sanitario, anche dopo l’emergenza: nei mesi scorsi lo avevamo promesso, oggi proviamo a farlo, iniziando da un problema particolare ma molto sentito, legato sempre agli alloggi.

Centinaia di dipendenti abitano infatti lontano da Bologna, in qualche caso molto lontano. E per qualcuno, a volte, tornare a casa è complicato: quando c’è sciopero dei mezzi pubblici, quando si ha il turno del pomeriggio e del mattino dopo, o più semplicemente quando accade un imprevisto. In questi casi avere una casa a Bologna, dove fermarsi a dormire per una notte, potrebbe essere utile, un aiuto semplice e importante.

Per darlo a chi ne ha bisogno, quando ne ha bisogno, la Fondazione Sant’Orsola sta progettando un servizio che, in accordo con l’Azienda ospedaliero universitaria, partirà in settembre. Vogliamo che il servizio risponda però ai bisogni veri delle persone che lo utilizzeranno. Per questo chiediamo ai dipendenti dell’Azienda che risiedono lontano dall’ospedale, 5 minuti di tempo per rispondere a nove semplici domande che guideranno le scelte che dovremo fare.

Il servizio partirà al Sant’Orsola ma dopo un periodo di sperimentazione potrà essere esteso al personale di tutti gli ospedali di Bologna. Per domande o suggerimenti puoi scriverci a insieme@fondazionesantorsola.it

Se sei un dipendente del Sant’Orsola e risiedi fuori Bologna, per compilare il questionario clicca qui.

 

 

 

 

Il 27 giugno gli Stadio in concerto dal tetto dell’ospedale per la Fondazione Sant’Orsola

È un legame storico, solido e sincero quello che unisce gli Stadio e il personale sanitario del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Un legame che si è consolidato ancor di più durante lo scoppio della pandemia da Covid-19 e che è sfociato nel videoclip “Voi come noi” realizzato insieme ad alcuni medici e infermieri del Policlinico sulle note di “Generazione di fenomeni”.

Da questo piccolo e semplice omaggio della band nei confronti di chi si è sacrificato e ancora si sacrifica in prima linea contro un nemico invisibile, nasce l’evento di sabato 27 giugno che si terrà sul tetto del Padiglione 23 del Policlinico: uno speciale concerto degli Stadio insieme ad alcuni importanti ospiti – trasmesso in diretta streaming sui canali social della band – per riaccendere la città di Bologna e lanciare, attraverso la Fondazione Policlinico Sant’Orsola, una raccolta fondi in favore del personale sanitario dell’ospedale bolognese e per l’acquisto di DPI per due ospedali siciliani: l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania e l’Ospedale Umberto I di Siracusa. Un modo per gridare con forza ancora grazie a chi, di fatto, ha reso possibile la ripartenza della città di Bologna e per unire in un abbraccio virtuale gli operatori sanitari italiani da Nord a Sud.

“Voi come Noi sarà la nostra festa del Ringraziamento. Non ci sarà il tacchino, ma attraverso la nostra musica esprimeremo gratitudine e vicinanza nei confronti dei medici, degli infermieri e di tutto il personale sanitario che si è battuto in trincea per difenderci da questa terribile pandemia”. (Gaetano Curreri)

Donazioni all’Iban IT72I0847236760000000101617 – causale: “Voi come Noi”

Bologna cena per il Sant’Orsola: scopri i ristoranti e prenotati anche tu!

Dal Diana all’Antica trattoria di Sasso Marconi, dal nuovo locale di Vottero al Pappagallo e la Cesarina. Sono già 33 i ristoranti che hanno aderito “Bologna cena per il Sant’Orsola”, il grande evento di solidarietà che mercoledì 10 giugno darà a tutti la possibilità di sostenere la ricerca del Policlinico contro il Coronavirus.

Per la serata, organizzata da Ascom Confcommercio, ogni ristorante presenta il proprio menù tradizionale e donerà una quota dell’incasso per la Fondazione Sant’Orsola. Quando le condizioni lo consentiranno, i ristoranti allestiranno anche i tavoli all’aperto, sotto i portici o nelle strade pedonalizzate.

Ognuno deciderà in quale locale cenare e, in sicurezza, anche se sparsi in tanti ristoranti saremo idealmente tutti insieme per un’unica buona causa! Clicca qui per scoprire tutti i ristoranti che hanno aderito e prenotare il tuo posto!

 

 

 

Aiutiamo medici e infermieri neoassunti a trovare casa a Bologna!

Una bacheca, un luogo dove far incontrare gli infermieri e i medici che cercano casa con chi ha la possibilità di offrirgliela. La mette da oggi a disposizione la Fondazione Sant’Orsola su questo sito, all’interno della sezione dedicata ai servizi per il personale sanitario dei nostri ospedali, in prima linea nell’affrontare l’emergenza.

Per superare i giorni più duri dell’epidemia sono arrivati a Bologna da tutta Italia centinaia di infermieri e, in misura nettamente inferiore, medici. La maggior parte di loro rimarrà qui con un contratto di tre anni, per sostenere la ripresa dell’attività ordinaria e il miglioramento dei servizi per tutti i pazienti.

Salvo pochi che sono già riusciti a trovare un alloggio definitivo, gli altri (quasi 300) sono ancora in albergo, sostenuti dalle vostre donazioni. Dopo l’ultima proroga questo servizio terminerà comunque il 6 giugno e la necessità di trovare casa si fa impellente.

Chi ha un appartamento, un mono o bilocale o anche solo una stanza all’interno di un appartamento già preso in affitto con altri, può compilare il modulo che trova in fondo alla pagina cliccando qui. Automaticamente sarà pubblicato nella bacheca (accessibile solo con password che sarà inviata via email o può essere richiesta a insieme@fonfazionesantorsola.it) su cui infermieri e medici potranno selezionare le offerte di maggior interesse e prendere contatto diretto con chi le ha proposte.

Nella scheda ogni offerta, oltre alle indicazioni di base, presenta la distanza dell’alloggio dai tre ospedali di Bologna, per aiutare a capire quale fa più al caso proprio in base anche alla sede di lavoro.

La Fondazione Sant’Orsola non percepisce alcun compenso per la pubblicazione e non ha alcuna responsabilità in merito alla veridicità delle offerte, che rimane totalmente in carico a chi le avanza. Per ulteriori informazioni: insieme@fondazionesantorsola.it

Il 10 giugno Bologna cena per dare più forza alla ricerca contro il Covid19

Tutti a cena per sostenere la ricerca contro il Covid19. Per ripartire insieme, sotto le stelle e in sicurezza, e ritornare a guardare con più serenità al futuro. È “Bologna cena per il Sant’Orsola” l’iniziativa con cui mercoledì 10 giugno Ascom Confcommercio punta a coinvolgere decine e decine di ristoranti, trattorie, pizzerie in tutta la provincia per una serata a favore della Fondazione Sant’Orsola.

Un grande evento di solidarietà, diffuso e sicuro, capace di realizzarsi nel pieno rispetto delle norme che regolano questo periodo, facendo vivere in modo innovativo la grande generosità di Bologna. Sarà una serata per abbracciare i nostri ospedali e per sostenere, in particolare, la grande attività di ricerca in corso soprattutto all’interno del Policlinico universitario contro il Coronavirus.

“Fin dal primo momento siamo stati accanto alla Fondazione Sant’Orsola – ha spiegato il direttore di Ascom Confcommercio Giancarlo Tonelli – e collaborare anche a questa iniziativa è per noi un grande motivo di orgoglio, ringrazio i nostri i ristoratori, guidati da Vincenzo Vottero, per l’immediata disponibilità che ci hanno assicurato. Questa è un’ennesima grande testimonianza di generosità da parte dei nostri associati in quanto in questo periodo le attività della ristorazione sono alle prese con una fase delicata di riapertura ma al tempo stesso non mancheranno di dare il loro contributo e siamo convinti che anche i bolognesi risponderanno con entusiasmo”.

“Nell’emergenza tanti ristoranti – ha commentato il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – sono stati vicini a medici e infermieri, offrendo tutto quello che potevano. Oggi ci ritroviamo per un momento di festa e di solidarietà nei loro locali, per ritrovare il gusto di fare tutti insieme, in sicurezza, qualcosa di buono per quel bene comune che sono i nostri ospedali, per sostenere la ricerca capace di rendere più sicuro anche il nostro futuro”.

Ogni ristorante presenterà il proprio menù tradizionale oppure potrà elaborare una proposta mirata per l’occasione e donerà una quota dell’incasso della serata per sostenere la ricerca contro il Coronavirus.

L’iniziativa è a numero chiuso e per partecipare è necessario prenotarsi, da sabato 30 maggio sul sito della Fondazione Sant’Orsola all’indirizzo (www.fondazionesantorsola.it/manifestazione/cena-di-beneficenza/), proprio per avere tutto sotto controllo ed essere certi di rispettare le norme di sicurezza. Quando le condizioni lo consentiranno, i ristoranti allestiranno anche i tavoli all’aperto, sotto i portici o nelle strade pedonalizzate.

Da Granarolo 150mila euro per la ricerca contro il Coronavirus pediatrico

Granarolo finanzierà con 150.000 Euro il progetto “Più forti insieme” della Fondazione Sant’Orsola per realizzare un progetto di ricerca sulla risposta neonatale alle infezioni come il Coronavirus e per ridurre le infezioni in Terapia intensiva neonatale.

La ricerca, affidata a un giovane ricercatore, ha lo scopo di fare luce sulle peculiarità della risposta immunitaria neonatale alle infezioni, anche in funzione degli elementi funzionali presenti nel latte materno e di costruire e validare un percorso virtuoso all’interno dei reparti di Terapia Intensiva Neonatale e di Neonatologia, che determini una riduzione delle infezioni ospedaliere.

“La pandemia da COVID-19 – spiega il professor Luigi Corvaglia, direttore della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Sant’Orsola – ha riportato all’attenzione di tutti il tema della prevenzione e della cura delle infezioni, evidenziando come gli ospedali giochino un ruolo fondamentale sia come sede di cura sia, purtroppo, come nucleo di amplificazione del contagio, con un punto di particolare delicatezza nell’area neonatale”.

Nell’emergenza Coronavirus i neonati hanno però dimostrato un grado di protezione superiore alle attese. “Questo particolare scenario epidemiologico – spiega Corvaglia – merita un serio approfondimento di ricerca, mirato a individuare efficaci fattori ambientali, organizzativi, nutrizionali, capaci di ridurre l’incidenza delle infezioni nosocomiali in epoca neonatale e, possibilmente, mettere in evidenza le ragioni della diversa suscettibilità dei bambini ad alcune infezioni virali come quella da COVID-19”.

“E’ un piccolo contributo in un’ottica di speranza”, ha commentato il Presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari. “Desideriamo così intensificare e consolidare un rapporto di collaborazione con la Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Sant’Orsola con cui sei anni fa abbiamo realizzato Allattami, la prima Banca del Latte Umano Donato , e farlo in questo momento cosi difficile rafforza la nostra amicizia con una eccellenza del Sistema Sanitario Nazionale impegnata senza sosta a difendere la nostra vita ed il nostro futuro”.

“Siamo molto soddisfatti – ha commentato il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – per la scelta di Granarolo, che mette al centro la persona e ci chiede di attraversare l’emergenza pensando già al futuro, puntando sulla protezione dei bambini e sulla ricerca, che è la nostra grande arma per migliorare prima ancora della cura la prevenzione”.