Lo spazio che cura

Le luminarie di Dalla all’asta per la Fondazione Sant’Orsola

Bologna, 3 giugno 2019 – Un’asta per la Fondazione Sant’Orsola. Il Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio ha deciso di mettere all’asta – in collaborazione con Sotheby’s – durante una cena di beneficienza a Palazzo Re Enzo, le luminarie con le frasi della canzone “L’anno che verrà” di Lucio Dalla che hanno arricchito dalle festività natalizie ad oggi la strada. Il ricavato andrà alla Fondazione per il progetto “Lo spazio che cura”, a sostegno dell’Oncologia medica del Sant’Orsola.

“La scelta di mettere all’asta per beneficenza le luminarie di via D’Azeglio realizzate in omaggio di Lucio Dalla – ha spiegato il presidente del Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio Simone Dionisi – è la naturale evoluzione di questo progetto. Dal cuore della città vogliamo continuare ad essere presenti per la comunità, bolognese e non solo, destinando l’intero ricavato della serata e dell’asta alla Fondazione Sant’Orsola. Un gesto concreto che, simbolicamente, permetterà alle luminarie di dare nuova luce.”

“È il cuore di Bologna – ha commentato Giacomo Faldella, presidente Fondazione Policlinico Sant’Orsola – che scende in campo con questa iniziativa. Insieme, grazie al progetto della Fondazione, vogliamo che chi lotta contro il tumore abbia le maggiori opportunità possibili di guarire e che questo percorso avvenga in un reparto dal volto umano e accogliente, orientato al benessere e alla relazione, investendo sulla qualità degli spazi così come su tutti i supporti di cui pazienti e famigliari possono aver bisogno, dallo psicologo al nutrizionista”.

La cena di beneficenza si svolgerà il 2 luglio 2019 a partire dalle ore 20.00 a Palazzo Re Enzo, messo a disposizione dal Comune di Bologna che insieme alla Fondazione Dalla ha concesso il patrocinio all’iniziativa. Ai fornelli gli chef e i ristoratori dell’associazione Tour-tlen, che hanno offerto gratuitamente la propria creatività e il proprio lavoro. Il costo per partecipare alla cena – il cui ricavato andrà interamente al progetto della Fondazione Sant’Orsola – è di 100 euro a persona con prenotazione obbligatoria.
Sarà possibile partecipare scrivendo all’indirizzo astaluminarie@gmail.com e versando le quote tramite bonifico bancario. Sarà inoltre possibile acquistare i biglietti per la serata anche al Gran Bar di via d’Azeglio 8/A a partire da lunedì 10 giugno. I posti disponibili sono 350.

Tutto il ricavato della cena e dell’asta, detratte le spese vive, servirà per avviare il progetto “Lo spazio che cura” della Fondazione Sant’Orsola che prevede interventi per migliorare l’assistenza e la cura all’interno nell’Oncologia Medica del Policlinico bolognese. Il reparto diretto dal professor Andrea Ardizzoni – con 33 posti letto il più grande dell’Emilia-Romagna – cura ogni anno 900 degenti e 1.800 pazienti in day service per le terapie antitumorali (chemioterapia, immunoterapia, terapie a bersaglio molecolare) e ha in corso 80 sperimentazioni cliniche. Uno sviluppo che oggi richiede adeguamenti infrastrutturali e che costituisce, nello stesso tempo, una base importante per compiere ulteriori passi avanti.

Il progetto pluriennale investirà così su tutti gli aspetti che possono creare un ambiente ideale per la cura, da quelli infrastrutturali a quelli di supporto, e sul miglioramento della cura stessa, attraverso la ricerca. Il primo passo prevede investimenti per le dotazioni strumentali e l’accoglienza, con l’acquisto di 20 letti elettrici e 20 poltrone di ultima generazione per le terapie e la realizzazione di una nuova sala d’attesa per i famigliari e i pazienti che ogni giorno frequentano il quarto piano del padiglione Albertoni per ricevere le terapie.

Il progetto della Fondazione Policlinico Sant’Orsola prevede poi il sostegno alle attività di ricerca applicata, per trovare sempre nuove vie di cura, e ad attività con cui accompagnare il percorso dei pazienti, dalla fisioterapia e la messa a disposizione di attrezzature specializzate per favorire il movimento e garantire nel modo più efficace l’autonomia personale, fino al sostegno psicologico anche per i famigliari e per lo stesso personale. Attività di supporto, ma fondamentali per l’oncologia moderna.

Durante la cena saranno battute all’asta da Raphaelle Blanga, specialista di Arte Contemporanea di Sotheby’s, le frasi che dalle scorse festività natalizie hanno illuminato via D’Azeglio, da “Ciao Lucio” a “Caro amico ti scrivo”. Si tratta complessivamente di 35 lotti, che possono comprendere una frase completa – quindi più di una luminaria – ma anche l’immagine di singoli strumenti musicali, clarinetti e saxofoni, che nell’allestimento hanno accompagnato le parole.

Il servizio di TRC Bologna

 

Asta luminarie, 236mila euro per “Lo spazio che cura”

236mila euro per l’Oncologia del Sant’Orsola. È un risultato straordinario, che supera ogni più rosea aspettativa, quello ottenuto dalla cena benefica e dall’asta delle luminarie di Dalla del 2 luglio, nella cornice di palazzo Re Enzo. Una serata indimenticabile, voluta dal Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio, nella quale si sono incontrati il ricordo di Lucio e il grande cuore di Bologna.

 

Tutto il ricavato della cena e dell’asta, detratte le spese vive, servirà per avviare il progetto “Lo spazio che cura” della Fondazione Sant’Orsola, che prevede interventi per migliorare l’assistenza e la cura all’interno nell’Oncologia medica diretta dal professor Andrea Ardizzoni. la più grande dell’Emilia-Romagna, che cura ogni anno 900 degenti e garantisce a 1.800 pazienti le terapie antitumorali (chemioterapia, immunoterapia, terapie a bersaglio molecolare).

 

La serata benefica, presentata in conferenza stampa il 3 giugno scorso, aveva fatto registrare da giorni il tutto esaurito. Dopo i saluti del presidente del Consorzio dei commercianti Simone Dionisi, dell’assessore comunale Matteo Lepore, del presidente della Fondazione Dalla Andrea Faccani, del direttore generale Antonella Messori e del direttore dell’Oncologia medica del Sant’Orsola Andrea Ardizzoni, è iniziata la cena, servita dagli chef dell’associazione Tour-tlein.

 

Tra i primi e i secondi, ha preso avvio l’asta, battuta da Raphaelle Blanga di Sotheby’s Italia. Si è partiti con “L’anno che verrà” per arrivare a “Ciao Lucio”: 31 lotti nei quali si sono alternate frasi della canzone di Dalla a strumenti musicali. E la generosità di Bologna ha fatto il resto. Alla fine sono così stati raccolti 236.200 euro, più del doppio di quel che le previsioni più rosee avevano ipotizzato, che consentiranno di realizzare il progetto della Fondazione “Lo spazio che cura”.

 

“Insieme, con questo e gli altri progetti a cui stiamo lavorando – ha commentato il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – faremo crescere ancora il patrimonio che la sanità pubblica mette a disposizione di tutti. È il sogno di una città che non lascia da solo chi vive un momento di particolare fragilità, che trasforma il percorso in ospedale in una occasione per risentire la forza dei valori e della comunità. Questa serata indimenticabile ci dà la certezza che, chiamando a raccolta le forze migliori della città, realizzare questo sogno a Bologna è possibile”.

 

Luminarie, anche la consegna è un’occasione di solidarietà

Sono arrivate a destinazione le luminarie con le frasi di Lucio Dalla al centro dell’asta che il 2 luglio scorso il Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio ha organizzato a Palazzo Re Enzo a favore del progetto “Lo spazio che cura” della Fondazione Sant’Orsola. E anche la consegna a coloro se le erano aggiudicate è divenuta un’ulteriore occasione di solidarietà.

 

Uno dei corrieri a cui la Fondazione si era rivolta per il trasporto dei 31 lotti dell’asta ha deciso, infatti, di donare il proprio servizio per sostenere anche così il progetto che permetterà di migliorare l’assistenza nel reparto di Oncologia medica del Policlinico diretto dal professor Ardizzoni.

 

“La generosità che abbiamo respirato il 2 luglio – ha commentato il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – continua ad accompagnare la realizzazione di questo progetto che proprio in queste settimane sta entrando nel vivo”. Dopo i sopralluoghi, i progettisti sono al lavoro per ridisegnare reparto e day hospital e sono in corso i contatti per acquisire nuovi letti elettrici e poltrone di ultima generazione per le terapie.

 

Lo spazio che cura – Prende forma il nuovo day hospital oncologico

Si posano i pavimenti mentre gli architetti sono al lavoro per disegnare profili di città e alberi sulle pareti e si fanno le prove per scegliere i colori: sta sempre più prendendo forma il nuovo day hospital oncologico del Sant’Orsola!

 

Grazie alla collaborazione tra Policlinico e Fondazione e alla generosità di tanti, Bologna avrà così un reparto tutto nuovo. Il rifacimento degli impianti ha richiesto più tempo del previsto, ma siamo tutti all’opera per ottenere il risultato migliore per pazienti e familiari.

 

Le 12 poltrone per la chemioterapia e l’immunoterapia sono arrivate, così come gli arredi per la nuova sala d’attesa e per il soggiorno per i pazienti che durante la terapia potranno uscire dalla stanza e per i loro parenti e accompagnatori.

 

Grazie alla disponibilità del Policlinico, che si è assunto la spesa per i nuovi pavimenti, con le risorse così liberate stiamo progettando un intervento sui balconi, per immergere nel verde il reparto: presto vi racconteremo meglio questo intervento a cui teniamo davvero tanto.

 

Anche durante le prossime due settimane i lavori continueranno. L’obiettivo è concluderli entro il mese di gennaio, per poter traslocare le attività ambulatoriali e i 30 posti per le terapie dal quinto piano alla sede definitiva, qui al quarto, e inaugurare all’inizio di febbraio.

 

Oncologia, con Banca di Bologna per realizzare due stanze di degenza tutte nuove

Quarantamila euro per l’Oncologia del Sant’Orsola. È questo l’obiettivo della campagna di raccolta fondi che Banca di Bologna lancia mettendo in campo tutti gli strumenti che ha a disposizione: gli sportelli bancomat, il sito di home banking, le newsletter per i soci e le proprie stesse filiali. Obiettivo: quasi raddoppiare la donazione già fatta dall’istituto di piazza Galvani e riuscire così a ristrutturare due stanze di degenza con un costo di € 40.000 ognuna, che complessivamente potranno accogliere ogni anno circa 270 pazienti.

 

Banca di Bologna aderisce così al progetto di Fondazione Sant’Orsola “Lo spazio che cura”, per donare ai pazienti oncologici un reparto dove vivere al meglio il proprio percorso. Un obiettivo fondamentale: come dimostrano studi di recente pubblicazione, se un paziente oncologico è accolto in un ambiente migliore, le terapie sono più tollerabili e i risultati migliori. Lo spazio in cui avviene la cura fa dunque parte della cura.

 

Il progetto “Lo spazio che cura”

 

Il progetto di Fondazione Sant’Orsola prevede una completa trasformazione dei locali di degenza al quinto piano del padiglione 2, costruiti negli anni Sessanta, affidata all’architetto Simone Gheduzzi di Diverserighestudio. “Il nostro obiettivo – spiega – è stato creare uno spazio nel quale il paziente potesse sentirsi il più possibile a casa. Ci siamo immaginati che quella casa potesse essere aperta e potesse portare il paziente fuori dalle mura dell’ospedale. Ci siamo immaginati che l’esterno potesse entrare nell’interno”.

 

Il corridoio centrale diventerà così un lungo portico, per creare un collegamento visivo tra la città e l’ospedale. La guardiola di medici e infermieri non sarà più chiusa ma attraverso un bancone in legno si aprirà al contatto con pazienti e familiari. La sala d’attesa sarà completamente rinnovata, per diventare un salotto dove passare un po’ di tempo anche per leggere o chiacchierare. Sarà creato un nuovo ambiente per i colloqui con medici e psicologi. Saranno completamente rinnovate le 8 stanze di degenza. Un progetto complesso per realizzare il quale, entro la fine dell’anno, servono almeno 530.000 euro.

 

Banca di Bologna ‘adotta’ due stanze

 

Banca di Bologna, che sostiene i progetti di Fondazione Sant’Orsola fin dalla sua nascita, ha donato 50.000 euro per “Lo spazio che cura” ed ora punta a coinvolgere i propri soci e clienti. La campagna utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione della banca, con banner sugli schermi dei bancomat e sul sito di home banking, appelli sulle newsletter per i soci, materiale in distribuzione nelle filiali. Obiettivo: raggiungere complessivamente 90.000 euro per ‘adottare’ due stanze, sostenendo tutti gli interventi che saranno realizzati per rinnovarle.

 

“Dopo l’importante donazione destinata agli ospedali bolognesi effettuata all’inizio della pandemia e per il secondo anno sostenitori di Parlami Ancora, lo sportello di ascolto per famiglie con ragazzi fragili, continua il nostro percorso di affiancamento ai progetti della Fondazione Sant’Orsola”– dice  Enzo Mengoli, Presidente di Banca di Bologna –  “Abbiamo voluto infatti contribuire a questa iniziativa con una donazione di 50.000 nonché lanciare una raccolta fondi rivolta alla città, ai nostri clienti e soci con l’obiettivo complessivo di realizzare due stanze di degenza accoglienti ed efficienti per quelle persone che stanno attraversando un difficile momento della loro vita. Contribuire a dare nuova vita al Padiglione di Oncologia del Sant’Orsola, eccellenza del panorama ospedaliero e sanitario, è per noi motivo di orgoglio a conferma dell’impegno verso il nostro territorio e la nostra comunità”.

 

In ogni stanza, infatti, saranno realizzati nuovi pavimenti e una nuova illuminazione; verranno introdotti letti elettrici di ultima generazione; saranno rinnovati completamente i servizi igienici; i terrazzi, oggi vuoti, si trasformeranno in giardini con fioriere alte, visibili anche per chi deve rimanere a letto; verrà portata la musica in ogni stanza tramite la filodiffusione e saranno inserite tende fonoassorbenti tra un letto e l’altro per garantire una maggior privacy; in ogni stanza sarà creato un salottino per mangiare o chiacchierare con i propri cari.

 

Con l’adozione di due stanze si rafforza ulteriormente il rapporto tra Fondazione Sant’Orsola e Banca di Bologna. L’istituto di piazza Galvani aveva già donato 250.000 euro nella prima fase della pandemia, il 24 marzo 2020, per sostenere i progetti per gli ospedali e il personale sanitario di Bologna realizzati dalla Fondazione con la campagna “Più forti insieme”. Non solo: nel 2021 ha finanziato completamente il progetto “Parlami ancora” tramite il quale la Fondazione Sant’Orsola ha garantito 117 sedute di supporto psicologico per 20 famiglie con bambini con disabilità intellettive, che hanno risentito in modo particolarmente forte dell’emergenza sanitaria e del lockdown in particolare.

 

 

Per partecipare alla campagna di Banca di Bologna è possibile donare

  • Con bonifico sul conto corrente bancario intestato a Fondazione Sant’Orsola – presso Banca di Bologna – Iban IT75W0888302401016000162246 – Causale: Bologna per l’Oncologia

 

 

Bologna Marathon – Una staffetta in città, tutti insieme per l’Oncologia del Sant’Orsola

Quest’anno, per la prima volta, il 5 Marzo durante la Bologna Marathon si svolgerà nel centro della città una staffetta solidale. Ogni squadra che partecipa correrà a sostegno di un ente non profit, aiutandolo a realizzare un progetto.

Anche la Fondazione Sant’Orsola partecipa con l’obiettivo di regalare ai pazienti oncologici un reparto tutto nuovo, un luogo pensato per loro, pieno di luce, verde e colore: un luogo pieno di bellezza.

Se vuoi anche tu tagliare insieme a noi questo traguardo puoi sostenerci, in questa occasione, formando una squadra di quattro persone, con i tuoi amici o colleghi. Si correrà a coppie, con un tragitto di 5km per ogni coppia, attraverso il centro il Bologna.

L’iscrizione è di 100 euro a squadra (25 a persona) che, tolti i costi, andranno a sostegno del nostro progetto Lo spazio che cura.

Al via la campagna di Cotabo e Fondazione Sant’Orsola “Una corsa per l’Oncologia”

Una Corsa per l’Oncologia è la campagna promossa da Cotabo e Fondazione Sant’Orsola per sostenere i pazienti oncologici e le loro famiglie offrendo un reparto pensato per loro, servizi per il benessere, accoglienza per chi arriva da lontano, progetti per l’alimentazione e sostegno alla ricerca.

I tassisti di Cotabo, rilanciando la collaborazione avviata durante il lockdown con il taxi a 1 euro per il personale sanitario, doneranno l’equivalente di una loro ora di lavoro alla Fondazione Sant’Orsola ma la campagna coinvolgerà anche gli utenti del servizio. A bordo dei taxi Cotabo sono disponibili da oggi locandine e cartoline di Una corsa per l’Oncologia: si potrà donare sul sito della Fondazione, inquadrando il qr code posto all’interno del taxi con il telefonino, o con Satispay. Sarà diffuso anche materiale informativo sulla possibilità di destinare il proprio 5 per mille alla Fondazione Sant’Orsola.

“Solidarietà e responsabilità sociale sono caratteristiche che appartengono al nostro modo di essere impresa cooperativa, non solo durante le emergenze – dichiara Riccardo Carboni, presidente di Cotabo – Per questo abbiamo deciso di rilanciare la collaborazione con Fondazione Sant’Orsola, dopo le esperienze positive realizzate assieme nei momenti più intensi della pandemia. Questa volta facciamo un passo in più, chiediamo ai cittadini di correre insieme a noi per l’oncologia. Una città in cui ci si sostiene a vicenda, è una città migliore per tutti”.

In ambito oncologico Fondazione Sant’Orsola ha già rinnovato completamente il Day hospital dove ogni anno circa 1.800 pazienti ricevono chemio e immunoterapia, accolti da due anni dai volontari della Fondazione Sant’Orsola. Dal 2021 realizza ogni anno due laboratori con uno chef e incontri con una nutrizionista per imparare a cucinare cibi sani, alleati della cura, mentre a Casa Emilia ha accolto finora oltre 300 pazienti oncologici con la propria famiglia provenienti da altre regioni, a Bologna per seguire le cure al Sant’Orsola e sostiene due progetti di ricerca per trovare nuove cure su tumore al polmone e sarcomi.

Tutti progetti continuativi che possono proseguire solo grazie al sostegno costante di imprese e cittadini. Il nuovo progetto che forse sarà realizzato già entro la fine del 2023 è la trasformazione del reparto di degenza: dopo la donazione di 21 letti elettrici per aumentare l’autonomia dei pazienti, l’obiettivo è creare giardini sui terrazzi, rinnovare i bagni, cambiare pavimenti e soffitti, rinnovare l’illuminazione, creare un bancone e spazi dedicati per l’incontro tra medici, pazienti e familiari. Dare vita, in sintesi, ad un reparto pensato su misura del paziente.

“I pazienti oncologici – spiega il vicepresidente di Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – sono tra quelli che più hanno sofferto la situazione che si è creata negli ospedali a causa della pandemia. Oggi meritano l’abbraccio di tutta la città e un aiuto concreto, da parte di tutti, per affrontare nel modo migliore il proprio percorso di cura. Fondamentali sono le relazioni, ma è importante anche il luogo in cui avviene la cura e che è capace di influenzare la tollerabilità e dunque l’efficacia della cura stessa”.

In dirittura d’arrivo i lavori per il Day hospital oncologico

Sono arrivate le porte e sono ormai ultimati anche i muri delle sale della terapia, con sagome di alberi e profili di città. I pavimenti sono stati posati, i controsoffitti e l’illuminazione a led sono al loro posto.

 

Il nuovo day hospital dell’Oncologia Medica del Sant’Orsola, diretta dal professor Andrea Ardizzoni, che ospiterà ogni giorno quasi cento pazienti, è sempre più vicino. Nell’ala che sarà dedicata alle terapie lunedì inizieranno le pulizie e attorno al 10 febbraio arriveranno arredi e nuove poltrone per chemio e immunoterapia.

 

L’intervento è nato grazie al progetto nato con le donazioni arrivate dall’asta delle luminarie con le frasi dell’Anno che verrà di Lucio Dalla, donate alla Fondazione dal Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio, ed è stato realizzato a quattro mani dalla Fondazione e dal Policlinico.

 

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I lavori nelle stanze delle terapie

 

La Fondazione dona 21 letti elettrici per i pazienti oncologici del Sant’Orsola

Ventun letti elettrici di ultima generazione per i pazienti oncologici. Li ha donati oggi la Fondazione Sant’Orsola al reparto diretto dal professor Andrea Ardizzoni, al quinto piano del padiglione 2 del Policlinico. Un aiuto concreto, capace di garantire non solo maggior comfort, ma soprattutto più sicurezza ed autonomia ai pazienti ricoverati. E insieme un primo passo verso la ristrutturazione di tutto il reparto, per la quale prosegue la raccolta fondi.

“I pazienti più fragili – spiega Giacomo Faldella, presidente di Fondazione Sant’Orsola – meritano l’abbraccio di tutta la città. È un primo aiuto con cui miglioriamo insieme la quotidianità di chi si trova a vivere in ospedale un momento delicato del proprio percorso di cura. È un gesto concreto per essere al loro fianco, insieme ai medici e a tutto il personale sanitario impegnato nel trovare una via verso la guarigione”.

I 21 letti elettrici sono costati 38.465 euro, donati dai bolognesi durante l’estate. Hanno lo schienale traslante, le sponde suddivise in quattro settori e la possibilità di ruotare per raggiungere automaticamente in caso di emergenza la posizione antishock, con la testa in posizione inferiore rispetto al bacino per facilitare la perfusione degli organi. La possibilità di effettuare ogni movimento del letto con un telecomando garantisce inoltre maggior autonomia al paziente, che può così muoversi o scendere dal letto in sicurezza.

“La qualità delle cure che un ospedale offre – ha commentato il direttore generale del Policlinico Chiara Gibertoni – si misura oltre che dal livello clinico e tecnologico anche, e in maniera particolare, dall’assistenza e dal comfort che riesce a garantire al paziente durante la sua permanenza. La Fondazione è al nostro fianco per aiutarci a garantire tutti questi aspetti e anche con questa donazione contribuisce una volta di più a rendere l’ospedale un posto migliore e sempre più accogliente”.

“Questi letti – spiega il direttore di Oncologia medica, il professor Andrea Ardizzoni – migliorano la qualità della vita del paziente in reparto ma agevolano anche il lavoro del nostro personale e tutto ciò che si muove in questa direzione è prezioso, perché libera tempo e attenzione da dedicare ai malati. Ma per noi oggi è una giornata importante anche perché segna l’avvio della realizzazione della ristrutturazione di tutto il reparto”.

La donazione dei letti è, infatti, il primo passo previsto dal progetto di Fondazione Sant’Orsola “Lo spazio che cura” per donare ai pazienti un reparto tutto nuovo: nuovi pavimenti, nuovi controsoffitti, nuova illuminazione, nuovi colori alle pareti. Ogni paziente potrà contare su stanze con tende fonoassorbenti per garantire maggior privacy, bagni totalmente rinnovati, balconi trasformati in giardini.

Un obiettivo importante: “Lo spazio in cui avviene la cura – spiega il professor Ardizzoni – fa parte della cura. Ci sono studi che lo dimostrano: se un oncologico è accolto in un ambiente migliore, i risultati delle terapie sono migliori”. Per raggiungere il traguardo servono 585.000 euro. Una sfida impegnativa, a cui tanti cittadini e diverse realtà bolognesi hanno già dato un contributo importante, a partire dall’asta delle luminarie di Lucio Dalla che si è svolta un anno fa grazie al Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio e alla Galleria d’Arte Maggiore, in collaborazione con la Fondazione Dalla, Ascom Confcommercio, Sotheby’s e il Comune di Bologna, per arrivare fino alle donazioni di Banca di Bologna, Bologna Football Club 1909, Palazzo di Varignana, CAR e MEC.

Nella pagina del progetto “Lo spazio che cura” tutte le informazioni per aderire e partecipare.

Oncologia, insieme abbiamo realizzato un piccolo giardino per ogni stanza di degenza

I balconi dell’Oncologia del Policlinico si sono trasformati in piccoli giardini. Un intervento che Fondazione Sant’Orsola ha progettato insieme a Palazzo di Varignana e realizzato grazie anche al sostegno di altre cinque realtà: il Bologna FC, Meliconi, Banca di Bologna, Ersel e CAR. Compie così, dopo l’arrivo dei letti elettrici, un altro passo avanti il progetto “Lo spazio che cura”, per dare un nuovo volto a tutta la degenza oncologica del Sant’Orsola.

“Anche con questo intervento – racconta il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – vogliamo portare l’abbraccio di tutta la città ai pazienti che vivono un momento di particolare fragilità”. Un intervento che può avere effetti importanti: “Lo spazio in cui avviene la cura – spiega il primario Andrea Ardizzoni – fa parte della cura. Ci sono studi che lo dimostrano: se un paziente oncologico è accolto in un ambiente migliore, i risultati delle terapie sono migliori”.

“Siamo orgogliosi di poter dare il nostro aiuto per garantire ai pazienti dell’ospedale Sant’Orsola e ai loro familiari un ambiente più accogliente e sereno. L’idea del progetto ‘Lo spazio che cura’ nasce dalla volontà di portare e condividere un po’ della bellezza che circonda Palazzo di Varignana all’interno dei reparti – afferma il dottor Carlo Gherardi, fondatore di Palazzo di Varignana – Un progetto che ci spinge ancora una volta a unire la nostra sensibilità a ciò che ci circonda, un’altra occasione per lasciare un’eredità al futuro”.

Per la progettazione dei giardini nei balconi Palazzo di Varignana ha messo a disposizione il proprio paesaggista Sandro Ricci. Per ognuna delle sei stanze di degenza è stato realizzato un progetto specifico: in ogni balcone le 13 fioriere hanno un colore diverso – dal verde pavone all’antracite, dalla terracotta all’azzurro di Provenza – e diverse sono gli arbusti, le piante erbacee e i fiori che vi sono stati messi a dimora, appartenenti a 22 specie, da due varietà di edera al mirto, dalla campanula all’aspidistria, dal geranio blu al pitosforo.

All’interno di ogni stanza un piccolo pannello davanti al balcone racconta quali piante si trovano nel piccolo giardino e la realtà che donando ha permesso di realizzarlo, dai vasi all’impianto di irrigazione automatizzato. Insieme a Palazzo di Varignana che, oltre al progetto complessivo, ha donato un balcone, troviamo il Bologna FC, la concessionaria CAR che ha coinvolto dipendenti e clienti, Banca di Bologna, Meliconi e la sede bolognese del gruppo bancario privato Ersel.

Dopo la donazione di 21 letti elettrici che consentono maggior comfort e più autonomia e sicurezza ai pazienti ricoverati nell’autunno scorso, compie così un altro passo avanti la realizzazione del progetto di Fondazione Sant’Orsola “Lo spazio che cura”, per cambiare il volto della degenza di Oncologia medica, uno dei reparti maggiori dell’Emilia-Romagna, che accoglie ogni anno circa 900 pazienti. I lavori per realizzare gli altri interventi in programma, per i quali 1.151 bolognesi – cittadini e imprese – hanno donato complessivamente oltre 380.000 euro, dovrebbero partire nella prima metà del 2024, quando si libereranno spazi per trasferire per qualche settimana il reparto e realizzare i lavori, che dovrebbero concludersi entro l’autunno.