La cura delle parole

Dal 2014 Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti di Archivio Zeta conducono, in collaborazione con la dottoressa Lucia Polpatelli, il laboratorio teatrale “La cura delle parole” presso il Policlinico di Sant’Orsola con incontri di due ore a cadenza settimanale, dalle 18.00 alle 20.00 presso la palestra del Padiglione 4.

Il laboratorio è rivolto a pazienti in cura, ex pazienti, e familiari di Oncologica e a tutti coloro che frequentano gli ambienti del Policlinico: pazienti, studenti, medici, infermieri. Le persone che frequentano più assiduamente sono circa 25, compatibilmente con le cure e le necessità cliniche.

“Questo non è un comune laboratorio teatrale – raccontano Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni – ma una dimostrazione del delicato lavoro di ricerca che da diversi anni il laboratorio teatrale sta sperimentando al Sant’Orsola con medici, pazienti, personale e familiari di ginecologia oncologica. Vita e morte, trasformazione e rinascita, materia e vuoto: queste costellazioni poetiche si sono unite ad un emozionante lavoro sul corpo e sulla parola”.

Dal 2021 Fondazione Sant’Orsola sostiene stabilmente questa esperienza.

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Anno 2024

Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti di archiviozeta hanno proposto al gruppo del laboratorio La cura delle parole di lavorare sulle poesie di Forugh Farrokhzad a gennaio 2024. La curiosità nei confronti di questa poeta è sorta dal bellissimo film del 2023 Kafka a Teheran il cui titolo originale (Āyehā-ye zamini) Versetti terrestri è il titolo di una poesia di Forugh Farrokhzad. Sempre nel 2023 è uscito il volume che raccoglie l’intera opera poetica curata e tradotta da Domenico Ingenito per Bompiani.

Interpretando questa congiuntura come un segno e un’opportunità in questi mesi nel laboratorio è stata indagata l’opera di questa meravigliosa poeta, abbandonandoci alla forza viscerale e alla sofferenza che queste poesie portano con sé, ma anche alla bellezza e alla passione e tutte nel laboratorio ci siamo innamorate di lei, riconosciute e indagate nelle sue poesie anche grazie al bellissimo lavoro di traduzione in italiano.

Il laboratorio si compone di un incontro settimanale nel quale pazienti, ex pazienti e personale ospedaliero si incontrano nella palestra del padiglione 4. Qui attraverso l’attività teatrale si entra in relazione. In relazione con i testi, in relazione con gli altri e soprattutto in relazione con sé stessi, con il proprio corpo, con le proprie emozioni, con i propri sentimenti. Si scende in profondità dalla pelle e dalle pelle e il movimento si esce verso il fuori passando dai temi che ci coinvolgono tutti la salute, la malattia, la morte ma sopratutto la vita in tutta le sue sfumature.

 

Anno 2023

“Fiabe in ascolto” è il titolo di un percorso che ha condotto il laboratorio a immergersi nelle 200 fiabe italiane di Italo Calvino, un mondo fantastico popolato da incantesimi, contadini, principesse, animali, diavoli, un’esplorazione della lingua italiana da nord a sud: le partecipanti scelgono di prendersi cura di un racconto, di diventare esse stesse una fiaba, di farla propria, costruendo un piccolo teatro delle meraviglie che ci conduce col tappeto della fantasia e l’arte della narrazione orale in una dimensione nuova di ascolto e di percezione.

Il luogo delle prove è la navata a piano terra della bellissima Chiesa di San Gregorio dei Mendicanti, che si trova all’interno del Policlinico: uno spazio in attesa di essere ristrutturato e che abbiamo pensato di abitare in questo periodo di passaggio, grazie ad un percorso di pulizia, rigenerazione e recupero temporaneo, affinché possa diventare un’esperienza pilota come modello per un futuro spazio multifunzionale delle arti a gestione condivisa tra varie associazioni che operano all’interno del policlinico.