più forti insieme

più forti insieme

In questi giorni l’arrivo di una nuova malattia ha rubato a tutti noi sicurezze e abitudini: siamo preoccupati per la nostra salute e abbiamo adattato la nostra quotidianità a regole necessarie per contenere il contagio.

Dobbiamo continuare a fare, con senso di responsabilità, la nostra parte, ma chi porta più di ogni altro il peso di questa emergenza è il personale di un sistema sanitario pubblico che sta dando al Sant’Orsola, come in ogni altro ospedale del nostro Paese, una straordinaria prova di sé.

Medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici ogni giorno si prendono cura di tutti coloro che ne hanno necessità, mettendo da parte le proprie paure, la stanchezza, il desiderio di stare con i propri cari.

Non sono angeli, non sono eroi: sono la parte più responsabile della nostra comunità, quella che accetta di stare in prima linea per il bene di tutti.

A loro va tutta la nostra gratitudine e la nostra ammirazione.

Per questo apriamo il fondo “Più forti INSIEME” per essere vicini al personale sanitario, dando un aiuto concreto e realizzando progetti che sostengano il loro lavoro, oggi così come domani: anche quando l’emergenza sarà finita potremo continuare a contare sulla loro passione e professionalità e come loro ci sono per noi, vogliamo esserci anche noi per loro.

 

DONA ORA – Clicca qui e scopri come dare il tuo sostegno

“più forti INSIEME”: donati 78.564 euro in poco più di 24 ore

In poco più di 24 ore le donazioni per “più forti INSIEME” hanno raggiunto quota 78.564 euro. Un fiume di generosità in una giornata piena di sorprese e contatti, durante la quale è salito a bordo con noi anche Andrea Grossi, il ragazzo bolognese che aveva lanciato ieri mattina sulla piattaforma nazionale Gofundme una raccolta per il Sant’Orsola e che ha deciso di donare tutto quello che raccoglierà a “più forti INSIEME”.

 

Da domani entriamo subito nel vivo e a meno di due giorni dal lancio della campagna, la Fondazione aprirà il primo progetto a favore del personale dei nostri ospedali, dando un voucher/rimborso per le spese sostenute per la babysitter dalla chiusura delle scuole. Un modo per essere davvero vicino a chi ogni giorno in prima linea riesce a mettere da parte paure e stanchezza per assistere e curare tutti coloro che ne hanno bisogno.

 

Aiutaci a continuare: clicca qui per fare anche tu una donazione e sostenere “più forti INSIEME”. Con l’aiuto di tanti potremo riuscire a fare sempre di più per i nostri ospedale e il personale in prima linea per tutti noi. Grazie di cuore!

“più forti INSIEME” – Al via i voucher per il personale in prima linea

A meno di due giorni dall’inizio della campagna di raccolta fondi “più forti INSIEME”, la Fondazione Sant’Orsola lancia il primo progetto a favore del personale del Policlinico di Sant’Orsola e dell’Ausl di Bologna per sostenere chi, a causa della chiusura delle scuole, per continuare a venire al lavoro si è visto costretto a ricorrere ai servizi di una babysitter e per aiutare nella gestione domestica chi è in difficoltà per i ritmi di lavoro imposti dall’emergenza.

 

“È fondamentale investire sulle terapie intensive e i dispositivi, ma ancor più – spiega il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – sostenere le persone che devono far funzionare tutto ciò. Per questo abbiamo deciso, come primo gesto, di far sentire loro la gratitudine e il sostegno di tutta la città, che sta rispondendo alla raccolta fondi con grande generosità, iniziando a mettere a disposizione servizi che rendano più sostenibile il peso che devono portare, rimanendo in prima linea per tutti noi”.

 

Per accedere ai servizi, lanciati rispondendo alla sollecitazione delle due Aziende sanitarie, è necessario registrarsi attraverso un modulo online entro le ore 18 di giovedì 12 marzo. Per chi non riuscisse entro tale termine si aprirà una seconda finestra per accedere che rimarrà aperta dalle ore 8 di lunedì 16 marzo alle ore 18 di mercoledì 18 marzo. I dati sono necessari per essere registrati e quindi riconosciuti dalla piattaforma che gestirà l’erogazione di questi e ulteriori servizi e aiuti.

 

Per chi è interessato al servizio babysitter saranno aperte due possibilità: si potrà utilizzare un voucher per avere gratuitamente il servizio da una professionista accreditata dalla piattaforma oppure, per chi ha già una babysitter, si potrà richiedere il rimborso delle spese sostenute (anche in modo retroattivo, dalla chiusura delle scuole) caricando sulla piattaforma la documentazione richiesta.

 

Per il servizio di sostegno alla gestione della casa (pulire ambienti, stirare vestiti…) si potrà analogamente utilizzare il voucher a disposizione attivando gratuitamente la collaborazione di una colf accreditata dalla piattaforma stessa. Per entrambi i servizi non esiste un limite di utilizzo stabilito a priori, ma ognuno avrà a disposizione un tetto di spesa che potrà modulare come meglio ritiene opportuno in base alle proprie esigenze tra questi servizi ed altri che saranno attivati nei prossimi giorni.

 

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Un alloggio gratuito a Bologna per il personale dei nostri ospedali

Insieme per dare alloggio al personale in prima linea nella lotta al Coronavirus negli ospedali di Bologna.

L’accordo è stato sottoscritto tra Fondazione Policlinico Sant’Orsola e Federalberghi Bologna – con la collaborazione del Comune di Bologna e di Confcommercio Ascom Bologna – e riguarderà tutto il personale al lavoro nei tre ospedali cittadini coinvolti: Policlinico di Sant’Orsola, Ospedale Bellaria e Ospedale Maggiore.

 

L’intesa si propone, da una parte, di assicurare un alloggio agli infermieri che le due Aziende sanitarie stanno assumendo in questi giorni per far fronte all’emergenza, quando non residenti a Bologna e con necessità di trovare un alloggio anche temporaneo per potersi trasferire e iniziare a lavorare nei nostri ospedali.

 

L’intesa darà, dall’altra parte, l’opportunità di dormire vicino agli ospedali al personale già in servizio nella sanità bolognese ma che ha difficoltà a tornare a casa perché pendolare o con situazioni particolari in famiglia. In questo caso le Aziende stanno mettendo a punto i criteri per una graduatoria che consenta di gestire la richiesta, non quantificabile in modo preventivo.

 

Per realizzare l’operazione Federalberghi ha messo a disposizione strutture alberghiere capaci di soddisfare la richiesta ad una tariffa convenzionata, fortemente ridotta rispetto a quelle ordinarie, come già fatto in occasione del sisma che aveva colpito l’Emilia. Il Comune di Bologna ha, da parte propria, compiuto i passaggi formali necessari per poter non riscuotere l’imposta di soggiorno per chi pernotterà in base a questa convenzione in albergo.

 

“Dopo l’esperienza del sisma non avevo alcun dubbio della risposta positiva dei soci, tuttavia ricevere telefonate di colleghi che hanno chiuso gli alberghi e che si sono detti disponibili a riaprire anche per una sola camera, mi ha commosso e mi ha reso veramente orgoglioso di rappresentarli – afferma il presidente di Federalberghi Bologna Celso De Scrilli – È un momento difficile, mai vissuto prima. Il turismo e quindi i nostri alberghi sono stati i primi, già da febbraio, ad essere stati economicamente travolti e che necessitano di sostegno da parte delle istituzioni, ma oggi è il momento di mettersi a disposizione della collettività, facendo anche noi la nostra parte”.

 

I costi dell’acquisto delle camere saranno interamente sostenuti dai fondi raccolti in questi giorni con la campagna “più forti insieme” lanciata dalla Fondazione Policlinico Sant’Orsola Onlus che in questa emergenza lavora a sostegno del personale di tutti gli ospedali di Bologna coinvolti nella lotta al Coronavirus. L’alloggio resterà a disposizione dei beneficiari per un mese, rinnovabile a due in base all’andamento dell’emergenza e ai risultati della raccolta fondi.

 

“Grazie alla generosità di Bologna – ha commentato il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – possiamo anche con questa operazione sostenere in modo concreto chi lavora ogni giorno in prima linea per difendere e curare tutti noi. La disponibilità di posti letto potrà ampliarsi ancora grazie a un accordo che stiamo perfezionando con Camplus Apartments e ad altri accordi anche con altre Onlus che possono avere a Bologna disponibilità di stanze e strutture. Tutti insieme possiamo davvero vincere anche questa prova”.

 

“Ringrazio gli albergatori e Ascom – ha commentato l’assessore alla cultura e marketing territoriale Matteo Lepore – per avere messo a disposizione le proprie strutture per ospitare medici e infermieri che vengono da altre città e chi deve trovare un alloggio per proseguire la propria attività. Un ringraziamento speciale va a medici, infermieri e tutto il personale ospedaliero che in queste settimane sta lavorando senza sosta per aiutarci a superare questa emergenza. Questa opportunità la dobbiamo alla Fondazione Sant’Orsola che ha organizzato e sta coordinando questa importante operazione di assistenza e, soprattutto a tutte le persone che con le loro donazioni contribuiscono a questo progetto”.

 

Se sei un dipendente del Policlinico di Sant’Orsola o della Ausl di Bologna trovi tutte le informazioni per usufruire del servizio accedendo all’intranet aziendale, per maggiori  informazioni scrivici su: insieme@fondazionesantorsola.it

Da BCC Felsinea 100mila euro per aiutare gli operatori in prima linea

Il Consiglio di amministrazione di BCC Felsinea, istituto bancario tra i promotori della Fondazione, ha deliberato l’erogazione di 100mila euro a favore della raccolta fondi “più forti INSIEME” a sostegno degli ospedali di Bologna e degli operatori sanitari che nell’emergenza Coronavirus ogni giorno si prendono cura di tutti coloro che ne hanno necessità.

“Quella contro il Covid-19” – commenta Paolo Angiolini, presidente di BCC Felsinea – è una battaglia fondamentale, e in questo caso i nostri soldati in prima linea sono i medici e tutto il personale sanitario, che si occupano delle persone malate. Noi possiamo e dobbiamo restare nelle nostre case, assumendo i comportamenti corretti che ci vengono indicati, ma loro si stanno prodigando oltre ogni limite, anche a rischio della salute personale, svolgendo il loro servizio insostituibile a favore di tutti noi, della comunità. Oggi è certamente importante sostenere l’economia, e noi di BCC Felsinea continueremo a darci da fare per i nostri soci e clienti, ma un vero rilancio economico potrà esserci soltanto una volta che ci saremo lasciati alle spalle questo problema. E potremo farlo unicamente contando sulla loro abnegazione e sul loro lavoro. Per questo riteniamo che non bastino più gli slogan, ma occorrano azioni importanti per sostenere l’impegno di queste persone”.

“La Banca di Credito Cooperativo Felsinea – ha commentato il presidente della Fondazione Policlinico Sant’Orsola, Giacomo Faldella – è stata uno dei primi promotori della nostra Fondazione e la generosità di questa ulteriore donazione conferma la loro capacità di tradurre i valori in scelte concrete e coerenti per essere davvero, quando ce n’è bisogno, a sostegno della comunità. Per noi ha un valore particolare la scelta che hanno compiuto, di destinare questa donazione a sostegno prioritario di medici e infermieri: la tecnologia è indispensabile, ma sarà grazie alla passione e all’abnegazione delle persone che sono in prima linea se tutti insieme potremo uscire da questa emergenza”

La donazione di BCC Felsinea consentirà soprattutto di ampliare ancora l’intervento per dare alloggio sia agli infermieri in arrivo da fuori per far fronte all’emergenza sia a quelli già al lavoro negli ospedali ma che, per continuare a farlo, cercano una sistemazione che consenta loro temporaneamente di non tornare a casa la sera, per paura di contagiare i propri familiari. “Nelle condizioni in cui devono lavorare, oltre al rischio di ammalarsi, non possiamo chiedere loro – ha spiegato il presidente Faldella – di sobbarcarsi anche questa paura. Dobbiamo fare tutti la nostra parte per esprimere loro la nostra gratitudine e vicinanza”.

Marchesini Group, 200mila euro per essere “più forti INSIEME”

Marchesini Group e Fondazione Sant’Orsola, “più forti INSIEME” contro il Coronavirus. Il gruppo bolognese ha donato 200.000 euro per sostenere gli ospedali di Bologna e il personale in prima linea nell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Un sostegno importante, che dà uno slancio ulteriore agli sforzi per realizzare nuovi reparti, nuove terapie intensive e sostenere medici e infermieri.

 

“Oggi più che mai è nostra responsabilità essere partecipi della situazione che sta coinvolgendo il nostro territorio” ha dichiarato Valentina Marchesini, direttore delle Risorse Umane del Gruppo. “Auguriamo ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario del Sant’Orsola buon lavoro, è soprattutto grazie a loro che stiamo fronteggiando questa complicata fase delle nostre vite”.

 

“La donazione del gruppo Marchesini – ha commentato il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – testimonia come in questo momento di difficoltà per tutti, per i cittadini come per le imprese, Bologna sia capace di pensare comunque al bene comune, stringendosi attorno agli ospedali, facendo alleanza per il bene della comunità. È questo lo spirito che ci aiuterà ad uscire prima dall’emergenza e a ripartire con maggior slancio”.

 

A dar vita a Marchesini Group era stato nel 1974 Massimo Marchesini realizzando nel suo garage a Pianoro la sua prima astucciatrice. Da allora l’azienda è cresciuta fino a diventare uno dei principali player mondiali nel settore delle macchine automatiche per il confezionamento dei prodotti farmaceutici e cosmetici, presente in oltre 116 Paesi del mondo, con oltre 2.000 dipendenti e una quota export pari all’87% del fatturato.

 

Via D’Azeglio, le luminarie di Cremonini all’asta per “più forti INSIEME”

Un’asta per l’emergenza Coronavirus. Il Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio di Bologna, in accordo con la Fondazione Sant’Orsola, il Comune di Bologna e Confcommercio Ascom Bologna, ha deciso di mettere all’asta – in collaborazione con Charity Stars – le luminarie con le frasi della canzone “Nessuno vuole essere Robin” di Cesare Cremonini che dalle festività natalizie hanno arricchito la strada. L’intero ricavato andrà alla Fondazione Sant’Orsola per il progetto “più forti INSIEME”, a sostegno del Policlinico e di tutto il personale degli ospedali di Bologna in prima linea nel combattere l’emergenza Coronavirus.

 

L’asta si svolgerà a partire da giovedì 19 marzo alle ore 10 e terminerà alle ore 18 del 2 aprile 2020 sulla piattaforma internazionale di aste di beneficenza CharityStars, al link www.charitystars.com/PiuFortiInsieme. Si tratta complessivamente di 20 lotti, che possono comprendere una singola luminaria oppure una frase completa – quindi più di una luminaria.

 

“Le luminarie di Via D’Azeglio a Bologna, dal primo giorno di accensione, sono diventate – racconta Cesare Cremonini – un simbolo di aggregazione e condivisione per la città. È stato per me motivo di grande gioia illuminare Bologna nei giorni più sereni del Natale. Oggi è ancora più forte il sentimento e il desiderio che queste “nostre” luminarie possano aiutare ancora la nostra città. Nel pieno di una emergenza nazionale, grazie alla collaborazione con la fondazione Sant’Orsola, l’associazione commercianti di Via D’Azeglio e CharityStars, le luminarie saranno messe all’asta e l’intero ricavato andrà alla Fondazione Sant’Orsola per il progetto “più forti INSIEME”, a sostegno del Policlinico e di tutto il personale degli ospedali di Bologna in prima linea nel combattere l’emergenza Coronavirus. Tutti noi potremo davvero diventare Robin ed essere al servizio dei veri supereroi : i nostri medici e tutto il personale sanitario che in questo momento più che mai ha bisogno del nostro massimo supporto”.

 

“Il Consorzio – ha commentato il presidente dei commercianti di Via D’Azeglio Simone Dionisi – da sempre attento ai bisogni della comunità, ha ideato questo progetto con l’unico scopo di aiutare. Ed in questo momento storico, così particolare, abbiamo ritenuto che non esistesse cosa migliore da fare che sostenere tutti gli operatori in ambito sanitario nella loro lotta al Covid-19. La speranza è che tutti e tutto torni alla normalità quanto prima, ma nel frattempo vi chiediamo di lasciare insieme a noi la vostra impronta in questo sforzo comune”

 

Il ricavato dell’asta andrà al progetto “più forti INSIEME” con cui la Fondazione Sant’Orsola Onlus sostiene gli ospedali di Bologna nell’emergenza Coronavirus. Le donazioni sono utilizzate per attivare nuovi posti in terapia intensiva e aprire nuovi reparti per chi contrae la malattia, ma anche per sostenere con servizi e aiuti concreti il personale che lavora in prima linea per difendere la salute di tutti e che porta sulle proprie spalle il peso maggiore di questa crisi.

 

A chi tra loro vuole continuare a lavorare nei reparti ma non se la sente di rientrare a dormire a casa per la paura di contagiare i propri familiari è stato garantito gratuitamente, grazie alle donazioni già arrivate, un posto in albergo. A chi ha figli o genitori anziani è stato offerto un voucher o rimborso, fino a 1.000 euro, per sostenere le spese di babysitter, educatori e badanti. Per assicurare la consegna gratuita della spesa a domicilio o in un punto a fianco dell’ospedale, da cui passare a fine turno, è stato costruito un servizio ad hoc, non riuscendo le piattaforme tradizionali a garantire la consegna in giornata.

 

“La tecnologia è indispensabile – spiega il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – ma sarà grazie al senso di responsabilità di ognuno di noi e alla passione e all’abnegazione del personale in prima linea se tutti insieme potremo uscire da questa emergenza. Per questo siamo partiti da loro, cercando di tradurre la gratitudine in aiuti e servizi concreti, che li aiutino a sostenere le preoccupazioni e la stanchezza, il peso che portano sulle proprie spalle per il bene di tutti noi”.

 

“Quando abbiamo inaugurato le luminarie di via D’Azeglio insieme a Cesare Cremonini eravamo in migliaia uniti dalla passione per la musica e per Bologna – afferma Matteo Lepore, assessore alla Cultura del Comune di Bologna – Con le stessa energia, sono certo ci saranno bolognesi e italiani desiderosi di partecipare all’asta di beneficenza dedicata a sostenere gli sforzi della Fondazione Sant’Orsola e degli ospedali bolognesi per la cura dei pazienti in questa emergenza Covid19. Ognuno di noi può fare la propria parte, ciascuno secondo le proprie possibilità, per stare al fianco di medici, infermieri e personale sanitario nella nostra regione”.

Emil Banca raddoppia il sostegno dei soci a “più forti INSIEME”

I 29 comitati Soci di Emil Banca, organismi composti da soci volontari che agiscono sul territorio per garantire un collegamento più diretto ed efficace tra la Banca e proprie comunità di riferimento e che ogni anno gestiscono in autonomia il budget  assegnato dal Cda della Banca, hanno deciso di devolvere somme importanti delle risorse a loro disposizione per dare una mano al servizio sanitario regionale impegnato nella dura battaglia contro il virus.

 

Emil Banca ha più che raddoppiato la cifra messa a disposizione dai Comitati raggiungendo la somma di 500 mila euro che sarà utilizzata per potenziare le terapie intensive al servizio di Bologna, Modena, Parma, Ferrara e Reggio Emilia.

 

La donazione più cospicua è stata fatta alla Fondazione Sant’Orsola con ben 230 mila euro versati nel Fondo Più Forti INSIEME. Gli altri 370 mila euro sono stati versati divisi tra l’USL – IRCCS di Reggio Emilia, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Anticovid  19,  l’Azienda USL di Ferrara e l’ Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.

 

“Essere vicini al territorio e alle comunità di cui facciamo parte è per noi una consuetudine, oltre che una missione statutaria. In un momento di difficoltà come questo dobbiamo tutti moltiplicare gli sforzi per superare questa emergenza senza lasciare indietro nessuno, negli ospedali come nel tessuto economico regionale” ha dichiarato il direttore generale di Emil Banca, Daniele Ravaglia.

 

“In questo momento di difficoltà – ha commentato il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – la generosità dimostrata dai vostri soci e dal vostro istituto dà più forza agli ospedali e a tutti gli operatori impegnati in prima linea e rafforza i legami nelle nostre comunità, dando a tutti maggior forza per ripartire”.

 

La donazione alla campagna della Fondazione Sant’Orsola permetterà di contribuire ad attivare nuovi posti in terapia intensiva e nuovi reparti di degenza per chi contrae la malattia, ma anche di sostenere con servizi e aiuti concreti il personale che lavora in prima linea per difendere la salute di tutti, dai presidii di protezione individuale agli alloggi gratuiti, dai voucher per badanti e babysitter alla spesa a domicilio.

Con “più forti INSIEME” portiamo la spesa al personale degli ospedali

ATTENZIONE!

Da domenica 29 marzo il modulo per fare la spesa online è attivo dalle ore 18.00 del giorno precedente rispetto a quello in cui si vuole ricevere la spesa alle ore 9.00 del mattino seguente. Se il numero massimo delle richieste a cui è possibile dare risposta in un giorno venisse raggiunto prima delle 9.00 il modulo chiuderà prima, per riattivarsi alle 18 per il giorno successivo.

Per accedere al modulo per la spesa online CLICCA QUI

 

 

 

La spesa ordinata online e pronta da ritirare a fine turno all’interno del Policlinico. E dalla settimana successiva anche a casa, direttamente. È il nuovo servizio che da lunedì 23 marzo la Fondazione Sant’Orsola metterà a disposizione del personale sanitario grazie alle donazioni dei bolognesi che con generosità stanno aderendo alla campagna “più forti INSIEME”.

 

Da lunedì alle 7.30 dal sito della Fondazione si potrà accedere ad un modulo su cui fare la spesa, potendo scegliere tra 125 prodotti di prima necessità, alimentari ma non solo, a marchio Coop: dalla pasta all’insalata, dal prosciutto al detersivo, dalla mozzarella ai biscotti, dal latte ai pannolini, per ognuno dei quali sarà presente foto, breve descrizione e prezzo.

 

La piattaforma aprirà ogni giorno alle 7.30 e chiuderà al raggiungimento del numero massimo di richieste a cui saremo in condizione di dare risposta in giornata. Due le modalità di consegna. Chi avrà fatto la spesa per la prima settimana potrà ritirarla tra le 14 e le 17 presso l’aula A del padiglione 2, raggiungibile anche in auto dalla stradina che collega il padiglione a via Palagi. Da lunedì 30 marzo a questa possibilità si affiancherà anche quella della consegna a domicilio, a condizione che a casa ci sia sempre qualcuno per ritirarla e pagare.

 

L’aula A è stata allestita – grazie al sostegno dell’Ufficio tecnico e la Cucina del Policlinico e alla generosità della ditta CB Tecnica di Ferrara – con tre frigoriferi per conservare gli alimenti freschi senza deteriorarli. Il pagamento presso il punto di consegna del Policlinico potrà avvenire in contanti o preferibilmente con bancomat o carta di credito, opportunità che non sempre sarà disponibile per la consegna a domicilio (se il numero di squadre da attivare per la consegna sarà molto alto, non tutte saranno fornite di Pos mobile).

 

“Abbiamo messo in piedi nel più breve tempo possibile questa modalità – spiega il presidente Faldella – non essendo in questo momento le grandi catene in grado di garantire la consegna se non con giorni di ritardo. Sappiamo che è un sistema spartano e sicuramente migliorabile, ma abbiamo preferito partire per cercare di dare comunque un servizio, che ci impegniamo a migliorare giorno dopo giorno”.

 

Tutto il servizio è stato realizzato grazie alla collaborazione con due promotori della Fondazione – UpDay con il partner Genius4U che mette a disposizione il proprio staff per presidiare il punto di distribuzione al padiglione 2 e la cooperativa sociale Open Group che si occuperà di fare la spesa e consegnarla a domicilio o al Sant’Orsola – e Coop Alleanza 3.0, con cui è stato predisposto il paniere della spesa e che donerà un rimborso per ogni consegna effettuata dalla Fondazione, contribuendo così a sostenere l’ampliamento del servizio.

 

“Coop Alleanza 3.0 si è attivata da subito per dare il proprio contributo utile ad assicurare la consegna gratuita della spesa alle persone più fragili – dichiara il presidente di Coop Alleanza 3.0, Adriano Turrini – Questo progetto è però speciale perché permette di dare il nostro contributo concreto anche agli operatori sanitari impegnati in prima linea. Dare la possibilità di non doversi preoccupare della spesa per la propria famiglia è un piccolo gesto ma molto efficace e utile in queste ore che speriamo venga replicato anche in altre realtà.”

 

“Insieme al progetto Crunch del Policlinico – conclude il presidente Faldella – stiamo lavorando per affiancare a questa prima lista con 125 referenze un’altra lista della spesa, con prodotti provenienti dal circuito dei mercati contadini, per sostenere un’alimentazione buona e sana, e rimaniamo aperti alla collaborazione con ogni altra catena che volesse aggiungersi e avanzare proposte per ampliare e migliorare il servizio”.

Dalla comunità cinese di Bologna donazioni e disegni per essere “più forti INSIEME”

Alcuni hanno fatto un disegno, altri una piccola donazione: anche i bambini hanno partecipato alla raccolta fondi che la comunità cinese di Bologna ha lanciato aderendo a “più forti INSIEME”, per sostenere il personale in prima linea contro il Coronavirus.

La raccolta sta procedendo in questi giorni, porta a porta. Hanno già aderito – raccontano gli organizzatori – 111 adulti e 42 bambini. Quando avranno terminato andranno in banca per versare e donare tutto quello che hanno raccolto per gli ospedali di quella che è anche la loro città, in cui sono nati i loro bambini.

Con i disegni prepareremo una mostra – appena si potrà – all’interno del Policlinico. Chi volesse contribuire alla raccolta può scrivere a comunitàcinese.bologna@gmail.com