Il Progetto
Un lettino digitale per rendere la radioterapia ancora più efficace, soprattutto per i piccoli pazienti oncologici e per chi soffre di alcune forme molto aggressive di leucemia.
La campagna iniziata nei primi giorni del 2020 si è conclusa a fine anno, grazie ad una straordinaria generosità di 323 donatori che nonostante la pandemia hanno permesso di raggiungere i 254.000 euro necessari per portare a Bologna il lettino digitale che insieme all’acceleratore acquistato dal Policlinico costituisce una combinazione unica al mondo.
Si tratta di un lettino rivoluzionario che, con sensori laser e integrazione delle immagini TAC, permette di centrare automaticamente il fascio di radiazioni sul tumore e di mantenere questa centratura anche a fronte di eventuali movimenti del paziente.
La radioterapia utilizza le radiazioni per colpire e distruggere le cellule tumorali, cercando di risparmiare quelle sane. In 4 casi su 10 rimane ancor oggi indispensabile per la cura di numerosi tumori, anche pediatrici.
L’innovazione consente oggi di erogare una terapia sempre più efficace. È un investimento continuo e necessario: per limitare i danni alle cellule sane e massimizzare l’efficacia contro il tumore è necessario, infatti, che le radiazioni colpiscano con una precisione estrema. A volte bastano, infatti, anche minimi movimenti per far ‘perdere il bersaglio’.
Questo lettino grazie ad una serie di sensori e all’integrazione tra le immagini del paziente sdraiato sul lettino e le immagini TAC di pianificazioni della terapia, permette di centrare automaticamente il fascio di radiazioni sul tumore, grazie all’ausilio di guide laser e di mantenere questa centratura.
Questo sistema è utile per tutti i pazienti ma soprattutto:
- per quelli pediatrici, posizionando con estrema precisione le necessarie schermature ed evitando il più possibile di colpire cellule sane e di generare danni collaterali che segnerebbero tutta la vita futura del bambino;
- per alcune forme particolarmente aggressive di leucemia mieloide acuta e leucemia linfoide acuta, per cui è utile procedere – sia nel bambino sia nell’adulto – con la Total Body Irradiation (TBI) assieme alla chemioterapia per arrivare ad eradicare le cellule maligne e facilitare così il trapianto, necessario per guarire.
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