Stefano Vezzani

“La buona cucina”, al via la scuola di cucina con lo chef per pazienti e familiari

Tre appuntamenti per aver cura della nostra salute anche a tavola. Tre momenti per conoscere il valore nutrizionale degli alimenti e imparare sotto la guida di uno chef a cucinarli in modo buono e salutare. E al termine di ogni incontro sarà possibile fermarsi insieme per mangiare quel che si è preparato.

 

La nuova proposta è stata lanciata da Fondazione Sant’Orsola in collaborazione con Alce Nero – marchio che da 40 anni riunisce produttori e trasformatori biologici – che ha messo a disposizione sia gli alimenti sia il lavoro dello chef Simone Salvini e della specialista in scienza dell’alimentazione Renata Alleva.

 

Gli incontri – completamente gratuiti – inizieranno il 17 novembre e si svolgeranno tutti a Casa Emilia, la struttura di accoglienza per i pazienti che vengono a curarsi a Bologna da fuori regione, e saranno aperti – oltre che agli ospiti della Casa – ai pazienti in cura presso il Policlinico di Sant’Orsola e ai loro famigliari.

 

Protagonista sarà una cucina semplice e che non rinuncia al gusto, ispirata alla dieta mediterranea, capace di valorizzare i principi nutrizionali di ingredienti biologici come pasta, cereali, riso, legumi, pomodoro e olio extra vergine di oliva. Una cucina buona. Un alleato fondamentale durante un percorso di cura, un aiuto importante per la nostra salute.

 

Ecco il calendario e il programma degli incontri:

  • mercoledì 17 novembre 2021: impareremo a cucinare insieme Cous cous di verdure di stagione e Hummus di fagioli cannellini.
  • mercoledì 24 novembre 2021: impareremo a cucinare insieme Riso nerone condito alla mediterranea e Insalata di ceci, topinambur e mele.
  • mercoledì 15 dicembre 2021: impareremo a cucinare insieme Riso Basmati cotto all’indiana e ragù vegetale di lenticchie con latte di mandorla.

 

A che ora? Per dare a tutti la possibilità di partecipare, per ogni data è previsto un incontro:

  • dalle 10.30 alle 12.30
  • e una replica dalle 16.30 alle 18.30.

Dove? 

  • a Casa Emilia, via Emilia Levante 10 – Bologna (come arrivare )

Per ulteriori informazioni: info@fondazionesantorsola.it – tel. 3493284387 (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00)

Porta con te il programma:  “LA BUONA CUCINA” – Scarica il volantino

Guarda il video di presentazione

 

 

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Ducati, volontariato aziendale con la Fondazione Sant’Orsola

Francesco, Roberto, Joost, Francesco, Cristina, Luca, Gianluciano, Elena e Giorgio: nove dipendenti della Direzione Sales & After Sales della Ducati hanno vissuto una mattinata con Fondazione Sant’Orsola per un’esperienza di volontariato aziendale.

 

La mattinata è iniziata con un incontro in sede, per conoscere da vicino la Fondazione Sant’Orsola ed è proseguita con la visita al Day hospital di Oncologia – ristrutturato a cavallo tra il 2019 e il 2020 grazie alle donazioni ricevute – per toccare con mano che cosa si può fare insieme e con un’esperienza di volontariato in corsia con il progetto “Provo a dirlo con libro”, donando libri ai pazienti.

 

Vuoi farlo anche tu con l’azienda in cui lavori? Scrivici a aziende@fondazionesantorsola.it

 

 

L’isola che non c’è, lavori in corso per il giardino terapeutico

Lavori in corso per “L’isola che non c’è”! Costruita la piattaforma in larice e i cassoni per le erbe aromatiche, realizzata la fontanella, durante l’ultima settimana di ottobre sono state messe a dimora le prime piante, i gelsomini lungo la recinzione e un melograno, con frutti incorporati.

Se le condizioni atmosferiche lo consentiranno tra una decina di giorni i lavori dovrebbero essere terminati e potremo aspettare insieme la fioritura della primavera.

La necessità di ripianare il terreno e alcune difficoltà nella realizzazione della piattaforma, che deve essere permeabile alla pioggia per il benessere delle piante che hanno le radici nel terreno sottostante, faranno aumentare la spesa finale di circa 6mila euro rispetto ai 18mila euro preventivati e già raccolti.

Aiutateci a ultimare il giardino terapeutico per i piccoli pazienti pediatrici: vai sulla pagina dedicata a “L’isola che non c’è“, scopri e sostieni anche tu il progetto!

 

“Futura”, le luminarie di Dalla all’asta per il nostro progetto Oncologia

Martedì 26 ottobre nel Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo durante una cena solidale si è svolta l’asta delle luminarie di “Futura” di Lucio Dalla, che hanno accompagnato Bologna dal dicembre dell’anno scorso attraverso gli ultimi mesi della pandemia. Il ricavato, detratte soltanto le spese vive, è stato donato dal Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio alla Fondazione Sant’Orsola, per contribuire a realizzare il progetto “Lo spazio che cura”, ristrutturando la degenza dell’Oncologia medica del Policlinico cittadino.

 

Alla cena, preparata dagli chef dell’associazione Tour-tlen, da sempre a fianco di Fondazione Sant’Orsola, hanno partecipato 248 persone. Trentadue i lotti battuti all’asta da Sotheby’s: parole della canzone di Dalla ma anche disegni realizzati per l’occasione e trasformati in installazioni luminose del maestro Pablo Echaurren.

 

Le donazioni promesse da chi si è aggiudicato i lotti ammontano a 122.000 euro, da cui il Consorzio detrarrà le spese per la realizzazione delle luminarie, il trasporto, il montaggio e lo smontaggio per complessivi 50.000 euro. Al nostro progetto arriveranno così 72.000 euro che, insieme alle donazioni collegate alla cena (30 euro per ogni partecipante, detratte tutte le spese) contribuiranno a far compiere un deciso passo avanti al progetto “Lo spazio che cura”.

 

Grazie di cuore al Consorzio dei commercianti di via D’Azeglio e ad Ascom Confcommercio Bologna, alla Fondazione Dalla e all’Universal che ha concesso gratuitamente i diritti, al Comune di Bologna, a LavoroPiù che ha coperto i costi per l’organizzazione e la location della cena e dell’asta solidale, agli chef del Tour-teen e a Sotheby’s che ancora una volta è venuta gratuitamente a Bologna per battere l’asta.

 

La Fondazione Sant’Orsola inaugura Casa Emilia per i pazienti da fuori regione

Apre i battenti Casa Emilia, la nuova struttura di Fondazione Sant’Orsola per accogliere pazienti che arrivano da fuori regione, insieme ai propri cari, per essere curati al Policlinico. Dieci appartamenti, da 3 a 5 posti letto, ognuno con bagno e cucina autonomi, a cui si aggiungono uno spazio comune per chiacchierare, guardare la tv, giocare a carte o mangiare con altre famiglie e una grande terrazza, un ulteriore spazio da abitare insieme, con piante, divanetti e un piccolo orto a disposizione di tutti gli ospiti.

 

All’inaugurazione, l’11 ottobre, ha partecipato il neo sindaco di Bologna Matteo Lepore, proclamato primo cittadino solo un paio d’ore prima dell’appuntamento, che è stato così il suo primo evento pubblico da sindaco. Insieme a lui, tra gli altri, accanto al nostro presidente Giacomo Faldella, il direttore generale del Policlinico Chiara Gibertoni e l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, ma anche la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri.

 

Casa Emilia è stata ricavata al quarto piano della struttura che Camplus gestisce in via Emilia Levante 10, a Bologna. La Casa sarà animata dalla presenza dei volontari della Fondazione Sant’Orsola, sempre a disposizione per ogni necessità, e potrà contare su una serie di servizi comuni con Camplus, dalle pulizie settimanali alla lavanderia a gettoni passando per la reception a disposizione 24 ore su 24.

 

“La partnership con Fondazione Sant’Orsola, nata durante il Covid – commenta Maurizio Carvelli, CEO e Founder di Camplus – ci pone di fronte una sfida nuova che non ci spaventa e che, anzi, ci affascina. Portare la nostra idea di attenzione alle persone ad un livello così profondo rappresenta per noi un impegno sociale a cui volentieri rispondiamo e a cui vogliamo dedicare tutta la nostra storia, la nostra professionalità e il nostro impegno”.

 

La casa ospiterà pazienti provenienti al Sant’Orsola da fuori regione, con o senza famigliari o accompagnatori:

– per le visite e gli esami pre-ricovero,

– durante terapie oncologiche o altre terapie che non richiedano la degenza in ospedale,

– per i controlli e le visite post-ricovero.

Se il paziente deve essere ricoverato, il familiare potrà rimanere ospite della Casa in attesa delle sue dimissioni. La durata del soggiorno può variare da pochi giorni a diversi mesi, in base alle esigenze di cura di ognuno.

 

Per accedere al servizio si compila un modulo sul sito di Fondazione Sant’Orsola (www.fondazionesantorsola.it), nella pagina dedicata al progetto Una casa prima e dopo l’ospedale. “Vogliamo accogliere i pazienti e i loro cari – spiega il presidente Giacomo Faldella – aprendo loro la nostra casa, aprendo loro Casa Emilia. Siamo una regione accogliente e un punto di riferimento nazionale per le cure. Vogliamo che chi viene al Sant’Orsola possa vivere il percorso di cura come una stagione della propria vita, un momento del proprio cammino in cui potersi sentire a casa anche quando si è lontani dalla propria”.

 

Per questo Casa Emilia sarà ricca di eventi e di momenti da vivere insieme. Si parte con una Scuola di cucina, per imparare insieme a realizzare piatti capaci di essere al contempo buoni e salutari. I primi tre incontri, tra ottobre e dicembre, saranno tenuti dallo chef Simone Salvini, da sempre impegnato in una proposta di cucina che guarda al benessere delle persone. La scuola nasce da un progetto condiviso con Alce Nero, marchio del biologico dal 1978. Al termine della lezione teorico-pratica, che si svolgerà nella cucina comune all’interno della Casa, si potranno degustare i piatti cucinati insieme. Gli incontri della scuola saranno aperti anche ai pazienti del Sant’Orsola seguiti in Day hospital e residenti nel bolognese. Sempre insieme ad Alce Nero verrà offerto a tutti gli ospiti un kit di benvenuto per la cucina, con una selezione di prodotti biologici come olio evo, pasta di grano duro Cappelli e passata di pomodoro.

 

Casa Emilia dista un chilometro e 400 metri dal Sant’Orsola: 18 minuti a piedi, che non sempre sono agevoli da percorrere per chi sta vivendo un percorso di cura. Per questo Fondazione Sant’Orsola ha sottoscritto un accordo di mobilità con Tper grazie a cui riuscirà a mettere a disposizione dei pazienti abbonamenti per i mezzi pubblici e auto elettriche Corrente, con due parcheggi dedicati al Policlinico, dove molti si devono recare quotidianamente per le terapie.

 

Il soggiorno e tutte le iniziative previste sono gratuiti per pazienti e familiari. Tutte le spese sono coperte, infatti, da Fondazione Sant’Orsola grazie alle donazioni di chi, al termine del soggiorno, decide di sostenere questa esperienza, per permettere anche ad altri di usufruirne, e di tutti i bolognesi che vorranno con un gesto concreto essere a fianco di chi vive, lontano dalla propria città, un percorso di cura sotto le Due Torri.

 

L’asta delle luminarie di “Futura” per il progetto Oncologia

Il Consorzio degli Esercenti di Via D’Azeglio Pedonale, insieme al Comune di Bologna e alla Fondazione Lucio Dalla che patrocinano le luminarie dedicate a “Futura”, invita Bologna a partecipare ad una gara di solidarietà nel nome di Lucio Dalla a favore della Fondazione Sant’Orsola. 

Dopo il successo dell’asta benefica delle luminarie di “L’anno che verrà” che nel 2019 ha consentito la raccolta dei fondi per la realizzazione del nuovo Day Hospital di Oncologia del Sant’Orsola, il 26 Ottobre verranno infatti battute all’asta – in collaborazione con Sotheby’s e con la Galleria d’Arte Maggiore – le luminarie dedicate a “Futura”, una delle canzoni più note e significative del repertorio dell’artista Bolognese, realizzate con la collaborazione del Maestro Pablo Echaurren Matta che oltre al titolo, “Futura”, ne ha disegnato gli strumenti musicali che accompagnano le parole e l’affettuoso omaggio a Lucio che chiude la sequenza delle strofe luminose. 

L’asta benefica, evento realizzato grazie al sostegno di Lavoropiù, si terrà a Palazzo Re Enzo, il 26 Ottobre a partire dalle ore 19,30 durante la cena di beneficenza preparata dalle sapienti mani degli Chef dell’Associazione Tour-tlen che anche in questa occasione hanno aderito all’iniziativa mettendo a disposizione il proprio lavoro e la propria creatività. L’asta delle luminarie dedicate a “Futura” si terrà attorno alle 20,30. 

Durante la cena Raphaelle Blanga, direttrice Sotheby’s Italia batterà all’asta le luminarie dedicate a Lucio Dalla, realizzate dall’artigiano Antonio Spiezia su un’idea di Tiziano Corbelli e installate su Via D’Azeglio lo scorso Dicembre; i lotti comprenderanno sia le scritte luminose, sia le installazioni disegnate dal Maestro Echaurren per accompagnare le parole di “Futura”. 

Tutto il ricavato della cena e dell’asta, detratte le spese vive, andrà a sostegno della campagna lanciata dalla Fondazione Sant’Orsola per donare ai pazienti un reparto tutto nuovo, dove vivere al meglio il percorso di cura. Grazie al progetto “Lo spazio che cura” la degenza di Oncologia sarà, infatti, completamente rinnovata: nuovi pavimenti, nuovi controsoffitti, nuova illuminazione, nuovi colori alle pareti. 

Ogni paziente potrà contare su stanze con letti elettrici di ultima generazione, tende fonoassorbenti per garantire maggior privacy, bagni in camera totalmente rinnovati, balconi trasformati in giardini d’inverno, la musica, grazie ad un sistema di filodiffusione. Si investirà anche per realizzare spazi per vivere al meglio le relazioni tra paziente, familiare e personale sanitario, con spazi dedicati agli incontri e al supporto psicologico. 

La cena è a offerta libera con una donazione minima di 100 euro a persona. La prenotazione è obbligatoria e potrà essere effettuata da questo sito (vedi link sottostante) con il versamento della quota di partecipazione tramite carta di credito o bonifico. Sarà inoltre possibile partecipare alla cena benefica acquistando gli ingressi per la serata anche al Gran Bar di via d’Azeglio 8/A a partire da mercoledì 13 ottobre. I posti disponibili sono complessivamente 250.

 

Clicca qui e scopri come partecipare alla cena e all’asta solidali

Ecco come partecipare all’asta delle luminarie per il progetto Oncologia

L’asta si terrà a Palazzo Re Enzo il 26 ottobre a partire dalle ore 19.30 nel corso di una cena solidale.

La cena è a offerta libera con una donazione minima di 100 euro a persona.

La prenotazione è obbligatoria e potrà essere fatta effettuando la donazione:

  • con carta di credito, paypal o bonifico bancario dalla pagina dedicata di questo sito
  • con carta di credito o in contanti al Gran Bar di via d’Azeglio 8/A a partire da mercoledì 13 ottobre.

 

Ogni pezzo battuto da Sotheby’s all’asta benefica è un’opera unica, realizzata dall’artigiano Antonio Spiezia e accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dagli Esercenti del Consorzio di Via D’Azeglio Pedonale.

Il titolo “Futura” così come le installazioni luminose che accompagnano il testo e l’omaggio a Lucio Dalla, che chiude la sequenza delle luminarie, sono stati disegnati dal Maestro Pablo Echaurren che con gioia ha offerto la propria opera all’iniziativa.

Tutto il ricavato della cena e dell’asta, detratte le spese vive, servirà per il progetto “Lo spazio che cura” grazie a cui doneremo ai pazienti un reparto di Oncologia tutto nuovo dove vivere al meglio il percorso di cura.

Si ringraziano Universal Music Publishing Ricordi e Sony/ATV Music Publishing che hanno autorizzato la riproduzione del testo dell’opera musicale “Futura” e concesso a ciascun acquirente delle luminarie l’utilizzo delle luminarie stesse a titolo strettamente privato.

La partecipazione è consentita secondo le norme green pass attualmente vigenti.

 

Promotore della serata, nonché di tutta l’iniziativa delle luminarie, è il Consorzio via D’Azeglio pedonale, con il patrocinio di Comune di Bologna e Fondazione Lucio Dalla. L’asta viene realizzata in collaborazione con Sotheby’s. Main sponsor della serata è LavoroPiù, mentre sponsor tecnici sono l’associazione Tour-tlen, la Galleria d’Arte Maggiore e Champagne A. Bergere.

 

“Lo spazio che cura”, al via il nuovo progetto per l’Oncologia

Cinquecentomila euro per l’Oncologia del Sant’Orsola. È questo l’obiettivo della raccolta straordinaria che la Fondazione Sant’Orsola lancia oggi per trasformare radicalmente la degenza dell’Oncologia medica che nel Policlinico della città accoglie in media 900 pazienti ogni anno. Una sfida importante per la quale tutti potranno mobilitarsi.

 

“Lo spazio in cui avviene la cura – spiega il presidente della Fondazione Sant’Orsola, il professor Giacomo Faldella – fa parte della cura. La sfida è sicuramente ambiziosa, ma conosciamo la grande generosità di Bologna, ancora più importante in questa fase. I pazienti più fragili, dopo l’emergenza per la pandemia, meritano l’abbraccio di tutta la città”.

 

“Ci sono studi che lo dimostrano – spiega il professor Andrea Ardizzoni, direttore del reparto – se un paziente oncologico è accolto in un ambiente migliore, le terapie sono più tollerabili e i risultati delle stesse migliori. Lo spazio in cui avviene la cura fa parte della cura. È una questione sostanziale per quello che noi facciamo qui”. Il progetto, affidato agli architetti di Diverserighestudio, prevede una completa trasformazione dei locali del padiglione 2, costruiti negli anni Sessanta.

 

Grazie al sostegno di Bologna sarà così possibile consegnare alla città un reparto tutto nuovo. Il corridoio centrale diventerà un lungo portico; saranno realizzati nuovi pavimenti, nuovi controsoffitti e nuova illuminazione; verranno introdotti letti elettrici di ultima generazione; nasceranno stanze e angoli per gli incontri con i famigliari e per il colloquio con medici e psicologi; saranno ristrutturati i servizi igienici e creati giardini nei balconi; verrà portata la musica nelle stanze e inserite tende fonoassorbenti tra un letto e l’altro per garantire una maggior privacy. Clicca qui per scoprire tutto il progetto e come sostenerlo.

 

La campagna sarà sostenuta dal Bologna FC 1909: scenderanno in campo alcuni dei volti più noti della squadra, da Orsolini ad Arnautovic per ricordare che anche la cura è un gioco di squadra. “Il Bologna Fc 1909 – dichiara l’amministratore delegato Claudio Fenucci – ha sempre avuto un ruolo attivo nel sostegno ai progetti legati alla solidarietà e al rilancio del territorio. Il Policlinico Sant’Orsola è una delle eccellenze ospedaliere della nostra città e siamo orgogliosi di poter contribuire a questa campagna per la ristrutturazione del reparto di oncologia”.

 

Anche Confcommercio Ascom Bologna sosterrà la campagna straordinaria di raccolta fondi con alcune iniziative che coinvolgeranno i propri associati. “Confcommercio Ascom Bologna, fino ad ora a è stata a fianco della Fondazione Sant’Orsola e continuerà attivamente a sostenere anche l’importante intervento volto a trasformare e migliorare la qualità delle cure e della permanenza in reparto dei pazienti oncologici. Insieme abbiamo già vinto sfide straordinarie, possiamo cominciarne un’altra a supporto del nostro eccellente sistema ospedaliero e delle persone che qui operano con professionalità e dedizione” dichiara Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna.

 

“Questo progetto per noi è un passo importante – spiega il professor Faldella – ma insieme non ci fermeremo e lavoreremo per essere accanto a tutti i pazienti fragili, nei reparti in cui ce n’è bisogno, per continuare ad essere, davvero, più forti insieme”

 

Ecco come sostenere Lo spazio che cura

Partecipa anche tu alla raccolta fondi per “Lo spazio che cura”!

 

Puoi fare una donazione:

  • con carta di credito  da questa pagina
  • con bonifico sul conto corrente bancario intestato a Fondazione Policlinico Sant’Orsola Onlus – IBAN IT72I0847236760000000101617 – causale: Lo spazio che cura
  • con bollettino postale n° conto: 1047864747 intestato a Fondazione Policlinico Sant’Orsola Onlus – causale: Lo spazio che cura
  • direttamente in sede: via Albertoni n.15 all’interno del chiostro sul lato senza portico (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00), dove potrai anche chiedere e ricevere ulteriori informazioni o chiarimenti.

 

Hai un’azienda, un’attività commerciale o semplicemente vorresti coinvolgere altri amici nella raccolta? Scrivici a info@fondazionesantorsola.it e potremo costruire insieme un progetto di raccolta fondi su misura per te.

 

Ricorda! Per sostenere tutti i nostri progetti puoi anche

  • donare alla Fondazione Sant’Orsola il 5Xmille: nella dichiarazione dei redditi firma nel campo “Sostegno del volontariato” e scrivi: 914 099 60 373
  • fare un lascito testamentario alla Fondazione Sant’Orsola. Per approfondire scrivi a lasciti@fondazionesantorsola.it

Nel chiostro storico del Policlinico la cena solidale di Fondazione Sant’Orsola

Mercoledì 15 settembre, alle 20, si è svolta la seconda edizione della cena solidale di settembre, nel chiostro storico del Policlinico, a sostegno della Fondazione Sant’Orsola!
 
Come l’anno scorso, mercoledì sera a cucinare per noi sono stati gli chef dell’associazione Tour tlen, che ringraziamo di cuore, con i piatti proposti da Max Mascia del bi-stellato San Domenico di Imola, Erik Lavacchielli del Fourghetti , Giacomo Galeazzi del ristorante Tramvia, Pasquale Troiano della Cantina Bentivoglio, Simone Roma del ristorante La bottega di Franco e Fabio Berti della trattoria Bertozzi, con il pane di Dario Picchiotti dell’Antica trattoria di Sacerno.
Oltre 80 i partecipanti, il massimo consentito sotto il portico del chiostro cinquecentesco di via Albertoni, tra cui i promotori della Fondazione che l’hanno fondata due anni e mezzo fa e quelli che stanno entrando ora, e tanti altri donatori che hanno sostenuto i nostri progetti e nuovi compagni di strada che ci aiuteranno – già con la donazione per questa cena – a sostenere i tanti nuovi progetti che vedranno la luce nelle prossime settimane.
Un grazie di cuore a tutti i partecipanti e in particolare ai promotori finanziari Giulio Maimura e Mirko Cocconcelli e a Federico Dettori e Alexia Armaroli di Gianni & Origoni che ci hanno aiutato a raggiungere nuovi amici e a Partesa che ha sostenuto la serata donando vini e calice di benvenuto.