Stefano Vezzani

Al via il cantiere per realizzare il Parco della luna per i piccoli pazienti della Pediatria

Sono partiti martedì 10 giugno i lavori per realizzare il Parco della luna, il piccolo padiglione a disposizione dei piccoli pazienti dell’ospedale per giocare, partecipare a laboratori, fare musicoterapia e tanto altro. In una settimana sono stati realizzati gli scavi per le fondamenta e – non essendo emerse criticità o rilevamenti – l’obiettivo è ora portare avanti i lavori per chiuderli entro l’inizio di ottobre, in tempo per utilizzare lo spazio nella stagione autunnale e invernale.

L’avvio dei lavori è stato ritardato prima dalla necessità di spostare e, di conseguenza, riprogettare in parte il Parco della luna, a causa della presenza – inizialmente non segnalata dal Policlinico – di una rete elettrica a media tensione interrata sotto all’area inizialmente individuata. Lo spostamento ha creato un’interferenza con un cantiere già avviato, per cui per partire si è dovuto attendere la fine di quei lavori.

La realizzazione del Parco della luna sarà possibile grazie a una grande campagna di raccolta fondi a cui hanno partecipato finora 808 tra cittadini e imprese, che ha permesso di raccogliere 218.045 euro. Tra i donatori ricordiamo in particolare i coniugi Eugenia Cenacchi e Carl Christian Gherardi, Site Spa, Pelliconi Spa, Asterix che ha coinvolto nella campagna dipendenti e fornitori, ESSSE Caffè, Bologna FC 1909 e Datalogic Spa.

 

CNA Bologna realizzerà un giardino per la Pediatria a fianco del Parco della luna

Un giardino urbano riqualificato e attrezzato di fronte al padiglione di Pediatria. E’ il dono di CNA Bologna, attraverso la Fondazione Sant’Orsola, ai piccoli pazienti ricoverati e ai loro familiari, ma in generale agli studenti, ai visitatori, a tutti quelli che potranno usufruire di questo nuovo spazio.

Ieri, ottantesimo compleanno di CNA Bologna, (l’Associazione fu fondata esattamente il 14 giugno 1945), sono stati inaugurati i lavori di allestimento dello spazio verde, che si concluderanno appena sarà terminata la costruzione del Parco della luna. Simbolicamente è sta messa a dimora la prima pianta a cui ne seguiranno molte altre nei prossimi mesi.

Come si chiamerà questo nuovo giardino? Saranno gli stessi suoi frequentatori a deciderlo, in quanto nei prossimi giorni partirà un contest dove i partecipanti potranno indicare quale è il loro nome preferito per questo nuovo spazio verde. Al contest potranno partecipare tutti quelli che frequentano il padiglione di pediatria. Ma vi potranno partecipare, entrando nel sito www.bo.cna.it e nei social CNA Bologna, anche gli associati CNA Bologna, siano essi imprese, cittadini o pensionati.

Il progetto, realizzato da CNA Bologna in collaborazione con la Fondazione Sant’Orsola, prevede la trasformazione dell’area compresa tra il Parco della Luna, il Padiglione 13 di Pediatria e il viale centrale dell’ospedale in un luogo di incontro, riposo e bellezza accessibile a tutti, con alberi sotto i cedri secolari, fiori e arbusti, vialetti con panchine e tavoli in legno.

“Sono tanti e importanti gli obiettivi di questo progetto – spiega Antonio Gramuglia, Presidente CNA Bologna -. Innanzitutto, creare un legame duraturo tra CNA Bologna e la città, un intervento che lasci un’impronta concreta della presenza e del valore dell’artigianato locale nell’ottantesimo anniversario della Associazione più rappresentativa dell’artigianato e della piccola e media impresa”.

“Altrettanto rilevante è il valore della sostenibilità ambientale del progetto – prosegue Antonio Gramuglia -. Attraverso la messa a dimora di alberi di piccole dimensioni, arbusti e fiori, contribuiamo a migliorare la biodiversità e la qualità dell’aria. E, non per ultimo, il grande valore sociale che il progetto riveste: realizzare uno spazio di accoglienza per le famiglie, un vialetto con panchine che permetterà ai genitori di trovare un momento di riposo mentre i bambini giocano nel parco”.

“Il giardino che nascerà grazie a CNA Bologna  – aggiunge Andrea Moschetti, Presidente Fondazione Sant’Orsola – sarà la cornice ideale per il Parco della luna, il piccolo padiglione che stiamo realizzando a fianco della Pediatria e dove i piccoli pazienti ricoverati potranno svolgere laboratori e attività capaci di rendere meno pesanti i giorni in ospedale, ma non solo. Il giardino, con tavoli e sedute, allarga questa attenzione ai familiari e agli operatori, per portare a tutti l’abbraccio forte della città”.

PROSEGUE L’ACCOGLIENZA A DUE MAMME DI GAZA E AI LORO SETTE BAMBINI E BAMBINE

Sono trascorse ormai quattro settimane da quando abbiamo accolto due mamme arrivate da Gaza con quattro e tre figli, due dei quali avevano bisogno di cure mediche che nella loro terra, dove si bombardano anche gli ospedali, non era più possibile trovare.

Da allora abbiamo donato loro un posto dove stare, grazie alla collaborazione con Camplus e alla disponibilità delle Missionarie del lavoro, il cui costo eventuale non ci è stato ancora quantificato.

Per le pratiche burocratiche, i primi vestiti e alcuni giochi per i bimbi più piccoli abbiamo speso 418 euro, poi grazie alla Porticina della Provvidenza è stato possibile trovare altri vestiti e grazie alla generosità di altri tanti giochi.

Per i pranzi e le cene, che abbiamo consegnato loro ogni giorno grazie ai nostri volontari (la struttura d’accoglienza è priva di una cucina dedicata), abbiamo speso finora 1.580 euro che ci saranno rimborsati dalla Prefettura.

Da lunedì 9 cinque bambini, quelli che non hanno bisogno di cure mediche, frequentano ogni giorno il nostro centro estivo dove possono giocare e stare insieme a loro coetanei, imparando ogni giorno qualche parola in più di italiano. Il costo presunto, che non può essere rimborsato, fino a fine giugno è pari a 1.350 euro.

Complessivamente abbiamo speso 1.768 euro (senza contare i pasti che saranno rimborsati e le spese di alloggio, non ancora quantificate). Le donazioni finora arrivate sono state pari a 1.615 euro, da 38 persone.

Grazie a tutti i nostri volontari che ogni giorno accompagnano le bimbe i i bimbi, fanno le notti in ospedale, giocano con loro, consegnano i pasti insieme ad alcune famiglie palestinesi residenti a Bologna che si sono prodigate in tutti i modi con una generosità e una forza che è di insegnamento a ognuno di noi, ogni giorno.

“LA RUOTA DEL RICORDO”, UNA DOMENICA AL MONASTERO PER ENTRARE INSIEME NELLA VITA DELLE MONACHE

PER PARTECIPARE: è necessario scrivere una mail a info@fondazionesantorsola.it e concordare orario di ingresso

 

Una giornata al Monastero della Visitazione per raccogliere i ricordi di chi negli anni ha frequentato questo luogo e incontrato le monache che lo hanno abitato. Affinché tutta questa vita non vada perduta ma sia – anzi – la base sulla quale costruire il futuro. È “La ruota del ricordo”, un nuovo appuntamento per conoscere il Monastero, organizzato da Fondazione Sant’Orsola per domenica 8 giugno, dalle 10 alle 19.

 

Durante la giornata sarà così possibile:

  • lasciare il proprio ricordo e consegnarlo attraverso la ruota che si trova all’interno del parlatorio;
  • visitare il parco del Monastero, alla scoperta di piante e fiori, guidati dalla paesaggista Anna Letizia Monti (alle ore 11.30; 14.30; 16.15 – durata della visita 30 minuti);
  • visitare l’interno del Monastero, guidati da Giuliano, l’ultimo custode della Visitazione (alle ore 10.30; 12; 15; 17.30 – durata della visita 60 minuti);
  • camminare nel parco alla scoperta degli oggetti che hanno accompagnato la vita quotidiana delle monache;
  • entrare nell’angolo dei ricordi, per ascoltare testimonianze audio e video delle monache e di chi le ha conosciute.

 

Tre appuntamenti arricchiranno la giornata insieme:

  • 11.30 – Concerto dei bambini dell’associazione InSuono
  • 17.30 – Reading di poesia nella cisterna del Monastero con Francesca Serragnoli e Gabriel Del Sarto
  • 18.30 – Concerto acustico nel chiostro, con Ludovica Pasca

Alle ore 13 sarà possibile mangiare insieme, con un picnic sotto i cedri secolari del parco. Donazione richiesta 20 euro/persona. Il cestino comprende un primo caldo; pizza, focacce del forno Brisa e tigelle con salumi ; dolce; bevande (sarà possibile utilizzare tavoli e sedie per chi lo desidera). Potranno partecipare al picnic anche tutti coloro che sono entrati al Monastero alle 10 o alle 11, ma per farlo è necessario prenotare sia l’ingresso sia il picnic nel modulo sottostante.

Durante tutta la giornata sarà aperto lo stand della Fondazione dove trovare informazioni sul progetto che prenderà vita nel Monastero e arricchirlo con il proprio punto di vista e i propri suggerimenti.

 

PER PARTECIPARE: è necessario scrivere una mail a info@fondazionesantorsola.it e concordare orario di ingresso

DA DENTE A VASCO BRONDI, AL MONASTERO QUATTRO INCONTRI SU MUSICA E SPIRITUALITÀ

LINK PER PARTECIPARE: CLICCA QUI

 

Quattro cantautori, quattro incontri, per esplorare il rapporto tra musica e spiritualità, talento e ispirazione. È la rassegna “Dal silenzio”, un’occasione di ascolto e condivisione che Fondazione Sant’Orsola propone – ad ingresso libero – tra il 14 maggio e il 6 giugno, tra le mura  del Monastero della Visitazione.

Verso il calar del sole ci si troverà nel grande parco, protetto da mura alte fino a 8 metri, attorno al pozzo del Monastero, per un incontro che, in quattro serate, vedrà chiacchierare il giornalista Pierfrancesco Pacoda con  Dente, Cristiano Godano, Cristina Donà e Vasco Brondi, alternando le parole con alcuni brani acustici.

“Questi quattro incontri – racconta il direttore di Fondazione Sant’Orsola Stefano Vezzani – sono, non per caso, una delle prime iniziative pubbliche che organizziamo in questo luogo. La comunità aperta che qui realizzeremo vogliamo che mantenga viva l’attenzione all’uomo nella sua interezza, compresa la spiritualità come dimensione non confessionale, imprescindibile per tutti. Così faremo sì che questo luogo resti una ‘riserva di luce e silenzio’ per la nostra città”.

Si partirà con Dente, mercoledì 14 maggio, per proseguire venerdì 23 maggio con  Cristiano Godano, cantante dei Marlene Kuntz e venerdì 30 maggio con Cristina Donà e terminare, il venerdì successivo, 6 giugno, con Vasco Brondi. Tutti gli incontri si svolgeranno alle ore 19 e saranno condotti da Pierfrancesco Pacoda.

“È bastato entrare – dice Pierfrancesco Pacoda – negli spazi del Monastero per immaginare subito che potessero diventare un luogo dove dialogare sul rapporto tra musica e spiritualità, che è centrale nell’ispirazione e nella pratica creativa della nuova canzone d’autore. Una esperienza sperimentata nel Verbano con una rassegna organizzata dal Kunpen Lama Gangchen che si chiama proprio Musica e Spiritualità, arrivata alla terza edizione, e il cui tema centrale svilupperemo adesso a Bologna. Lo faremo  insieme a quattro tra i più rappresentativi esponenti della musica italiana che hanno accettato con entusiasmo il nostro invito a conversare e a farci ascoltare in una dimensione intima alcune delle loro canzoni più belle”.

Il Monastero della Visitazione è stato abitato per 200 anni – fino al 2019 – da una comunità di monache di clausura. Il complesso, nato quando intorno c’erano solo campi, è oggi circondato da case che lo separano dalle strade ed è rimasto nascosto dietro mura di cinta alte 8 metri dietro cui si estende un parco di 3.000 metri quadrati.

Di proprietà dell’Arcidiocesi a cui lo ha ceduto l’Ordine religioso, non appena terminati i lavori di ristrutturazione, che partiranno in autunno, sarà affidato in gestione a Fondazione Sant’Orsola che porterà qui la propria casa di accoglienza, tanti servizi che già realizza per bambini ed anziani insieme a nuove attività che nasceranno dalle idee di cittadini ed enti non profit, della parrocchia così come del quartiere.

“Non sarà – spiega il direttore della Fondazione Stefano Vezzani – soltanto un luogo in cui si erogano servizi, ma un pezzo di città, e un pezzo di città cambiato, dove essendo accolti ci si sente a casa, sani e malati, bambini e anziani. Un luogo dove ritrovare se stessi e, a partire da questo, poter incontrare gli altri”.

Gli incontri sono ad ingresso libero, ma è necessaria la prenotazione dal modulo che sarà accessibile da lunedì 28 aprile alle ore 9 (link sarà pubblicato in questa notizia), quando si apriranno le iscrizioni. Raggiunte per ogni incontro le 150 iscrizioni ci si potrà continuare a registrare in lista d’attesa e si verrà contattati in caso di rinunce altrui. Per ulteriori informazioni o chiarimenti è possibile scrivere a info@fondazionesantorsola.it o telefonare al 349.3284387.

Per ogni incontro, sarà possibile accedere al Monastero dalle ore 18, con ritrovo davanti al portone di via Mazzini 71, per essere accompagnati all’interno ogni 15 minuti, fino alle 18.45. Dopo quest’ora non sarà più possibile accedere. In caso di maltempo gli incontri si svolgeranno all’interno dello stesso Monastero, con modalità analoghe.

Dalla Cooperativa Ansaloni due pupillometri per la Rianimazione pediatrica

Due pupillometri per la Rianimazione pediatrica del Sant’Orsola, diretta dal dottor Fabio Caramelli. Li ha donati, attraverso Fondazione Sant’Orsola, la Fondazione Oviv by Ansaloni grazie agli 11.000 euro raccolti tra i soci e gli amici della cooperativa Ansaloni, durante il tradizionale evento di fine anno al teatro Manzoni.

I pupillometri serviranno in reparto e in sala operatoria per valutare in modo non invasivo sia le condizioni neurologiche del piccolo paziente sia se, durante la sedazione, sente dolore e poter così intervenire prontamente, eventualmente, per dosare i farmaci in modo da eliminare il dolore.

La Fondazione Oviv è stata costituita nel 2008 dalla Cooperativa Edificatrice Ansaloni, quale strumento di intervento sociale. La Coop Ansaloni, da quasi ottant’anni costruisce case sul territorio bolognese, il suo presidente Gianfranco Franchi, ricorda che dal 2006 l’Ansaloni organizza e sostiene un Concerto di Capodanno al Teatro Manzoni, gratuito per i propri soci e non solo, sostenendone interamente i costi. Nel corso dell’iniziativa le offerte degli oltre 700 partecipanti vengono interamente destinate a solidarietà.

“Siamo molto soddisfatti – commenta Andrea Moschetti, presidente di Fondazione Sant’Orsola – per la collaborazione con Fondazione Oviv by Ansaloni: fare rete con gli altri enti del Terzo settore è nel nostro Dna. Siamo convinti, infatti, che solo unendo le forze potremo avere un impatto significativo e garantire alla sanità pubblica quel sostegno di cui ha oggi più che mai bisogno”.

CON FONDAZIONE RIZZOLI E FONDAZIONE BELLARIA UN’UNICA APP PER ACCOGLIERE I PAZIENTI DA FUORI REGIONE

Dalla collaborazione tra Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, Fondazione Rizzoli e Fondazione Sant’Orsola nasce Bologna Accoglie, un’unica porta d’accesso per i pazienti che, arrivando a Bologna da tutta Italia, necessitano di un alloggio per seguire i percorsi di cura di cui hanno bisogno. Un’iniziativa comune, che vuole essere da subito aperta a tutte le associazioni e gli enti attivi in città in questo ambito.

“Fondazione Sant’Orsola ha iniziato nel settembre 2021 – racconta il presidente di Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – a svolgere attività di accoglienza di pazienti e familiari. Oggi apriamo le porte a circa 420 famiglie ogni anno, ma ad almeno altrettante non riusciamo a dare risposta. Queste oggi devono iniziare a telefonare a tutte le altre strutture, sperando di trovare una soluzione. Grazie a questo nuovo servizio, di questo lavoro si faranno carico le tre Fondazioni, mettendo in rete l’offerta esistente e rendendo la nostra città davvero accogliente per chi vive un momento di particolare fragilità”.

Bologna Accoglie proporrà i propri servizi attraverso un sito, una app e un numero telefonico a cui tutti coloro che ne hanno necessità potranno rivolgersi per trovare alloggio. Un addetto prenderà in carico le domande e si preoccuperà di contattare tutte le strutture aderenti che corrispondono alle esigenze del paziente, per trovare un posto a lui e alla sua famiglia, il più vicino possibile all’ospedale che lo ha in cura.

Sono tante le case di accoglienza a Bologna, molte delle quali create da associazioni ed enti non profit, ma ancora di più sono quelle gestite da parrocchie o ordini religiosi. Ognuna continuerà ad essere gestita in totale autonomia da chi l’ha creata, ma domanda e offerta avranno una possibilità in più per incontrarsi. Potranno entrare nella rete le case che offrono accoglienza gratuita, ma anche strutture disposte a concedere sconti e tariffe agevolate ai pazienti.

La richiesta è costantemente in aumento, non solo per le differenze che caratterizzano il sistema sanitario tra regione e regione. La specializzazione delle terapie e l’importanza della ricerca rendono sempre più attrattivi alcuni ospedali. Le cure, inoltre, si svolgono sempre più al fuori dalla degenza, con terapie spesso somministrate in Day hospital e lunghi periodi di riabilitazione necessari dopo le dimissioni.

L’obiettivo è coinvolgere Regione, Comune e Arcidiocesi, a cui fa riferimento la maggior parte delle case esistenti. I costi di Bologna Accoglie saranno a carico delle tre Fondazioni, che li suddivideranno in parti uguali. L’adesione alla rete sarà gratuita per tutti gli altri enti, che potranno usufruire anche di un aiuto – se lo desiderano – nella gestione della casa, sotto forma sia di software per aiutare la gestione delle domande sia di consulenza gratuita per tutti gli aspetti legali, autorizzativi ed assicurativi.

“Il problema dell’alloggio per i pazienti che devono seguire percorsi di cura anche lunghi e per le loro famiglie è da sempre molto sentito fra i reparti dell’Ospedale Rizzoli, così come fra quelli di tutti gli ospedali cittadini – commenta la presidente della Fondazione Rizzoli Federica Guidi –. Circa la metà dei pazienti dell’Istituto Rizzoli viene da fuori Bologna, con questo progetto e grazie alla collaborazione con le altre due fondazioni ospedaliere bolognesi, potremmo iniziare a dare risposte concrete alle persone che quotidianamente vengono nella nostra città per curarsi.
Lavorare insieme per il bene comune è ancor più gratificante.”

“Le malattie neurologiche conducono a Bologna pazienti da tutta Italia – spiega il presidente di Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, Daniele Ravaglia – purtroppo tali malattie, spesso degenerative, obbligano sovente alla lungodegenza e non riguardano mai la sola persona che ne è affetta, ma l’intera famiglia. D’altra parte, sappiamo bene che le relazioni familiari e gli affetti sono fondamentali per vivere una condizione di quotidianità positiva e realizzata, anche dentro la malattia. Come Fondazione stiamo lavorando sul tema della ‘normalizzazione’ dell’esperienza di cura: la malattia fa parte della vita e come tale va essere vissuta in piena integrazione all’interno del proprio percorso di vita. Per fare questo, la continuità delle relazioni significative è fondamentalmente. Bologna Accoglie vuole essere un passo avanti in questa prospettiva.”

Nuovi servizi potranno nascere poi da queste collaborazioni, a beneficio di tutti i pazienti, come un servizio navetta sia per raggiungere le case dalla stazione o dall’aeroporto sia per spostarsi da un ospedale all’altro, visto che spesso i percorsi di cura si svolgono in più di un ospedale, in base alle specializzazioni di ognuno. “Vogliamo, anche così, essere d’aiuto per far crescere ancora di più la solidarietà e rendere concreto il valore dell’accoglienza che da sempre caratterizza la nostra comunità” concludono i tre presidenti.

ONCOLOGIA FEMMINILE, MIGLIORIAMO INSIEME LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE

È partito mercoledì 26 marzo nel reparto di Oncologia femminile, diretto dal dottor Claudio Zamagni, il percorso sperimentale “La dimensione non verbale ed espressiva nella comunicazione medico paziente in oncologia: risorse e strategie per supportare una comunicazione autentica ed efficace”. Offrire ai medici occasioni di formazione e riflessione per migliorare la comunicazione di diagnosi e terapie e il rapporto con la paziente.

Il corso prevede 40 ore di lavoro articolate in un iniziale incontro di gruppo di conoscenza dei partecipanti e di presentazione dei temi del lavoro a cui seguiranno incontri individuali con i vari medici per approfondire tra l’altro i vissuti emotivi, le modalità di comunicazione verbale e non verbale più idonee a facilitare l’ascolto e il dialogo, gli strumenti e le risorse per il medico a sostegno del suo ruolo nel quotidiano incontro con la malattia grave.

Il percorso si completerà con un incontro conclusivo di condivisione e discussione con il gruppo dei partecipanti rispetto al lavoro svolto nel quale potranno essere individuate alcune possibili risorse comuni di facilitazione. A condurre gli incontri – sotto la supervisione del servizio di Psicologia clinica diretto dalla dottoressa Lucia Golfieri – sarà Barbara Zanchi, psicologa, referente dei progetti terapeutici artistico-musicali della Fondazione Sant’Orsola attualmente attivi in sei reparti pediatrici del Policlinico.

MONASTERO DELLA VISITAZIONE, REKEEP DONA 100MILA EURO PER IL PROGETTO DI FONDAZIONE SANT’ORSOLA

Dopo la grande cena solidale a Palazzo Re Enzo, Rekeep è la prima impresa a scendere in campo a fianco di Fondazione Sant’Orsola per il Monastero della Visitazione. Grazie ad un accordo sottoscritto in questi giorni il gruppo donerà 100.000 euro per sostenere il percorso di ristrutturazione degli spazi dove Fondazione Sant’Orsola entrerà – grazie alla disponibilità dell’Arcidiocesi – per realizzare, con i propri volontari e tante altre realtà, una comunità aperta, un luogo di cura e relazione.

Il Monastero della Visitazione dal 1819 ha accolto monache di clausura, dietro muri di cinta alti 8 metri. Tremila e cinquecento metri quadrati coperti e un parco di quasi tremila metri a due passi dal Policlinico, in via Mazzini. Nel 2019 le ultime monache rimaste si trasferirono nel comasco. Da allora il Monastero è rimasto chiuso. Ora l’Arcidiocesi, d’intesa con il Comune di Bologna, sta predisponendo un progetto di ristrutturazione, per fare rivivere tutto il complesso, rendendolo un polo vivo a servizio della città.

Terminati i lavori di ristrutturazione, la parte più consistente dell’ex Monastero della Visitazione (3.500 metri quadrati coperti e quasi 3.000 di parco) andranno in affitto alla Fondazione Sant’Orsola. “Partendo da quel che abbiamo realizzato in questi anni – spiega il presidente Andrea Moschetti – vogliamo costruire una comunità aperta, un luogo di cura e relazione, che possa arricchire la vita di tutti. Un pezzo di città cambiato, nel quale l’accoglienza e la cura di sé e degli altri siano la sostanza di tutte le relazioni”.

“Abbiamo voluto essere sin da subito e con convinzione – commenta Claudio Levorato, presidente di Rekeep – al fianco della Fondazione in questa grande nuova ‘impresa’: un progetto che va oltre i confini del Policlinico per aprirsi a tutta la nostra città. Bologna avrà così a disposizione un nuovo spazio dedicato all’accoglienza e aperto alle contaminazioni che, ne siamo certi, arricchirà il Policlinico e, soprattutto, sarà prezioso per tutti noi bolognesi. Bologna è una città da sempre generosa, auspichiamo quindi che siano tante le imprese e i cittadini che vorranno insieme a noi sostenere questo nuovo progetto.”

Nel Monastero troveranno sede una grande casa di accoglienza, per le famiglie che vengono a curarsi a Bologna da fuori regione ma anche per gli anziani soli di Bologna, che sempre più spesso hanno bisogno di un supporto durante il percorso di cura. Nel giardino crescerà uno spazio bimbi per i figli di medici e infermieri mentre nelle tante sale si svilupperanno servizi per bambini e ragazzi con disabilità, spazi per laboratori e attività culturali, attività di musicoterapia ma non solo per gli anziani con Alzheimer.

Per realizzare tutto ciò Fondazione Sant’Orsola dovrà sostenere un onere importante: grazie ad una raccolta fondi straordinaria nei prossimi due anni contribuirà a coprire i costi di ristrutturazione, ottenendo un conseguente sconto sull’affitto che dovrà versare ogni anno. A carico dell’ente non profit saranno anche l’acquisto di tutti gli arredi e tutti i costi di gestione degli spazi, dalle utenze alla manutenzione passando per le pulizie e i servizi collaterali.

Il sostegno di Rekeep, principale gruppo italiano attivo nell’integrated facility management,  ai progetti di Fondazione Sant’Orsola non inizia certo oggi. Dal 2022, per un triennio, il gruppo ha infatti donato ogni anno 30.000 euro prima per la realizzazione e poi per la gestione del Centro per il benessere dei pazienti, che al padiglione 2 offre a circa 2.000 degenti ogni anno docce, vasca per il bagno assistito, barbiere e parrucchiera, nella convinzione che la cura del benessere sia importante sempre, ma ancora di più quando si attraversa un percorso di cura.

Dalla cena solidale di Palazzo Re Enzo 46mila euro per il Monastero della Visitazione

Erano 300, il massimo consentito, gli imprenditori e i professionisti che sabato sera hanno partecipato alla cena solidale a Palazzo Re Enzo che ha dato il via alla campagna di raccolta fondi per il nuovo progetto. In una sola serata sono stati raccolti, detratte le spese, 46.000 euro, il primo mattone per realizzare un grande luogo di cura e relazione.

“Il Monastero della Visitazione, per oltre due secoli – ha spiegato il presidente di Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – è stato un luogo di silenzio e spiritualità, nascosto dietro mura imponenti. Oggi, grazie alla generosità dell’Arcidiocesi e al sostegno del Comune di Bologna, abbiamo l’opportunità di restituire questo spazio alla comunità, facendolo rinascere come un luogo vivo, aperto a tutti, dove l’accoglienza non sarà solo una parola, ma un’esperienza concreta”.

Nel corso della serata tutti i presenti sono stati accompagnati all’interno del Monastero grazie a un video realizzato da Open Project, lo studio di architettura che sta curando il progetto di ristrutturazione dell’immobile, che misura 4.500 metri quadrati, e del grande parco circostante che copre altri 3.000 metri quadrati, protetto da mura di cinta alte fino a 8 metri. Un’oasi di verde, una riserva di luce e silenzio al centro della città e a 200 metri dall’ospedale.

Qui sarà realizzata una grande casa di accoglienza per le famiglie che devono affrontare un percorso di cura particolarmente complesso, ma anche uno spazio bimbi per i figli di medici e infermieri. Sono già in cantiere nuove iniziative, oltre la musicoterapia, per gli anziani con Alzheimer e chi se ne prende cura. Il chiostro, con tavolini e panchine, sarà uno spazio raccolto dove leggere un libro o bere qualcosa insieme mentre tutta la gestione del complesso potrà generare occasioni di inserimento lavorativo per ragazzi con disabilità.

La serata – organizzata da 2comEventi – ha visto in cucina una super selezione di chef dell’associazione Tour-tlen: Francesco Carboni, Lucia Antonelli e lo stellato Max Mascia a cui si è aggiunto il maestro Gino Fabbri. A rendere possibile la grande cena solidale è stato il contributo degli sponsor Fabbri1905, La Casona, General Contractor e Ricap. La serata è stata accompagnata da alcuni brani eseguiti dal maestro Valentino Corvino al violino, Claudia D’Ippolito al pianoforte, Sebastiano Severi al violoncello e dall’interprete Roberta Giallo.

“A fronte della mia recentissima investitura – ha concluso il presidente Moschetti – vorrei ringraziare Giacomo Faldella, che rimarrà con noi come presidente onorario: se oggi la Fondazione è qui per presentare a Bologna questo ambizioso  progetto è in gran parte grazie al suo impegno e perseveranza. Grazie anche al direttore Stefano Vezzani, allo staff e a tutti i volontari che ogni giorno portano avanti i nostri progetti e grazie di cuore a tutti voi per essere con noi: insieme possiamo fare qualcosa di straordinario per la nostra città”.

Nelle scorse settimana Fondazione Sant’Orsola aveva aperto le porte del Monastero con ben 58 repliche di ExClausura, un rituale di ascolto e scoperta, una visita in piccoli gruppi vissuta in silenzio. Ben 686 persone hanno potuto così percorrere i corridoi, le celle e i chiostri rimasti nascosti a Bologna per due secoli e iniziare a scoprire il progetto che sta prendendo forma per questa “riserva di luce e silenzio” a cui la città potrà avere accesso.