Stefano Vezzani

CER MEDICAL ENTRA TRA LE IMPRESE PARTNER PER IL PROGETTO DEL MONASTERO DELLA VISITAZIONE

Cer Medical entra, dopo Rekeep, tra le imprese partner di Fondazione Sant’Orsola per il grande progetto per trasformare l’ex Monastero della Visitazione – a due passi dall’ospedale – in una comunità aperta, un luogo di cura e relazione capace di arricchire la vita di tutti. L’impresa, leader nell’ambito della fornitura di gas medicinali per il settore ospedaliero e per le cure domiciliari, si è impegnata a donare 12.000 euro all’anno per i prossimi tre anni.

“Cer Medical – spiega l’amministratore delegato Alberto Paleari – crede che la sostenibilità del sistema sociale, della società civile in cui viviamo, passi attraverso un equa redistribuzione delle risorse. Sembra un ossimoro, ma crediamo che questo nostro ideale possa essere definito una forma di Capitalismo sociale: i profitti devono per noi rappresentare una fonte di dividendi per gli azionisti, per i dipendenti, per tutti i fornitori ma, riteniamo che dobbiamo anche riservare una parte degli stessi per il territorio”.

Non solo parole: Cer Medical sostiene diverse esperienze non profit, ma ha reso la solidarietà una prassi aziendale. Da più di due decenni così organizza il progetto “Respiro di vacanza”: due settimane di soggiorno sul mare a Cesenatico, con assistenza e attività ludiche, per chi è collegato costantemente alle bombole di ossigeno. Spiaggia, mare e tante attività per passare due settimane di relax e divertimento. Un’esperienza unica nel suo genere in Italia, realizzata con i dipendenti che si trasformano in volontari.

“Cer Medical – prosegue Paleari – è una società che opera in Emilia-Romagna ed è attenta pertanto a ciò che accade intorno a se. La Fondazione Sant’Orsola rappresenta per noi un esempio eclatante di questa attenzione: è una realtà che opera a Bologna, quindi sul territorio, della quale opera però ne possono usufruire da tutte le regioni. È il massimo. Centra con i suoi progetti tutte le nostre aree d’attenzione: maternità, dolore, pediatria, deboli, disabilità con il sorriso e la caparbietà illuminata e sognatrice di ha la visione di un grande futuro. Ecco perchè siamo con voi”.

COPPA ITALIA, DALL’ASTA DELLE MAGLIE DEL BOLOGNA DONATE DA LAVOROPIù 4.955 EURO PER CASA EMILIA

Per la maglia di Orsolini sono stati offerti 1.800 euro. Per quella di Ndoje 1.500. Complessivamente l’asta delle sei maglie della finale di Coppa Italia, firmate dai giocatori e donate da Lavoropiù a Fondazione Sant’Orsola, ha permesso di raccogliere 4.955 euro che permetteranno di dare un aiuto importante a Casa Emilia.

“La maglia del Bologna FC – spiega Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù – è un simbolo che unisce, conforta, ispira la community rossoblù. Con questa iniziativa vogliamo trasformare quel valore identitario in un gesto concreto, per sostenere chi ogni giorno lavora per migliorare la qualità della vita degli altri. È una scelta che riflette pienamente la nostra idea di fare impresa e il nostro legame con il territorio”.

Lavoropiù aveva donato così le maglie della finale di Coppa Italia a Fondazione Sant’Orsola, di cui è anche promotore, e ad altre quattro realtà non profit: AIL Bologna, ANGSA Bologna, Bimbo Tu e Loto. A Fondazione Sant’Orsola erano state destinate sei maglie autografate, tra cui quelle di Orsolini e Ndoye.

Fondazione Sant’Orsola le aveva subito messe all’asta, sulla piattaforma online Charity Go. Si è partiti da una base d’asta di 100 euro per ogni maglietta e si è arrivati complessivamente a 4.955 euro che, detratti i costi della piattaforma, hanno fatto arrivare a sostegno di Casa Emilia una donazione di 4.509 euro che permetteranno di offrire ad una famiglia 71 giorni di accoglienza.

Per realizzare l’intento di Lavoropiù – sostenere cioè iniziative capaci di migliorare la vita delle persone – l’iniziativa era finalizzata, infatti, a sostenere le due case che Fondazione Sant’Orsola ha preso in affitto e dove accoglie gratuitamente i pazienti che, anche con i propri familiari, devono rimanere a lungo a Bologna per ricevere le cure di cui hanno bisogno.

Fondazione Sant’Orsola continua l’accoglienza alle due famiglie arrivate da Gaza per motivi umanitari

Continua l’accoglienza per le due mamme di Gaza arrivate a Bologna il 14 maggio con 7 dei propri figli, due dei quali bisognosi di cure mediche urgenti.

Grazie al sostegno di Camplus – che ha donato la disponibilità di un alloggio e dei pasti per i primi giorni – le spese sostenute sono state pari a 9.476 euro, tra farmaci e cure mediche (1.781 euro), alloggio (2.254 euro), cibo e vestiti (4.217 euro) e centro estivo per 5 bambini (1.224 euro).

A fronte di questo sono arrivate donazioni per complessivi 11.715 euro che, sommate a 2.593 euro di rimborsi attesi da Prefettura ed ASP per spese anticipate da Fondazione Sant’Orsola (comprese nell’elenco precedente), portano la disponibilità attuale a 4.831 euro.

Entrambe le famiglie hanno ottenuto lo status di Rifugiati. Una – quella con la bimba ancora in cura per una sindrome genetica che ha causato danni neurologici – ha ottenuto il ricongiungimento con il marito, mentre l’altra – che ha perso il figlio bisognoso di cure, arrivato con una situazione troppo grave dopo un anno di cure prestate a Gaza da ospedali ormai al collasso, è ancora in attesa che marito e figlia maggiorenne vengano autorizzati a partire da Gaza.

Fondazione Sant’Orsola ha dato infine la propria disponibilità a Fondazione Padre Marella per accogliere insieme una terza famiglia che dovrebbe arrivare da Gaza per curare una bimba che non può più essere seguita dagli ospedali locali. Siamo in attesa che venga dato il via libera alla loro partenza per motivi umanitari.

Ecco il nuovo Day hospital di Oncologia femminile, realizzato con il contributo di 3.309 donatori

E’ stato inaugurato oggi il “nuovo Addarii”, reparto dell’Oncologia Medica Senologica e Ginecologica dell’IRCCS al Padiglione 2. Così si rinnova il polo per le donne in cura per tumori femminili, con spazi moderni e pensati sui bisogni assistenziali ma anche per fornire miglior confort alle pazienti, inteso come la capacità di rispondere anche alle esigenze emotive e relazionali.

Realizzato con risorse del Policlinico e il sostegno della Fondazione Sant’Orsola, per un investimento complessivo di 2,9 milioni di euro. Fondazione Sant’Orsola ha coinvolto 3.309 donatori grazie ai quali sono stati raccolti 504.000 euro che hanno consentito di

  • realizzare un progetto architettonico che – con nuovi pavimenti, controsoffitti e illuminazione – ha reso il reparto pieno di luce e armonia,
  • donare due dispositivi per contrastare la perdita dei capelli durante la chemioterapia,
  • trasformare i balconi in veri e propri giardini,
  • acquistare nuovi arredi per le sale d’attesa e nuovi letti per la terapia.

Sostituisce finalmente in un’unica sede la vecchia struttura del Padiglione Addarii (pad.26), non adeguabile ai nuovi criteri antisismici (oggetto di demolizione) e gli spazi al primo piano del pad 11. Il “nuovo Addarii” riunisce tutte le attività ambulatoriali, di ricerca, day service e le prestazioni diagnostiche e terapeutiche come chemioterapia, immunoterapia, anticorpi farmaco-coniugati, terapie a bersaglio molecolare e terapie sperimentali dell’Oncologia Senologica e Ginecologica.

1500 mq, cinque stanze, ognuna con quattro letti di terapia e una stanza da due letti, per un totale di 22 postazioni. A queste si aggiungono 5 ambulatori e 6 sale per la prescrizione di terapia, oltre che spazi dedicati alla ricerca clinica. Ci sarà inoltre a disposizione uno spazio per le attività di supporto svolte dalle volontarie dell’Associazione Loto, che quotidianamente accompagnano le donne nei percorsi di cura. Anche in questo intervento si sono posti al centro della progettazione gli aspetti di umanizzazione, sia nella parte architettonica che negli arredi e nella decorazione delle pareti, curati dalla Fondazione Sant’Orsola.

“Accedono a questi spazi – spiega Claudio Zamagni, Direttore Oncologia Medica Senologica e Ginecologica dell’IRCCS – donne che hanno appena ricevuto una diagnosi di tumore e donne che invece hanno già iniziato la terapia. In entrambi i casi gli spazi in cui sono accolte giocano un ruolo nella cura. Le pazienti vivono con continuità i luoghi e questi spazi ci consentiranno di offrire loro bellezza e confort: un aiuto ad affrontare il loro percorso”.

“L’ “Addarii” ha una lunga tradizione ed è ampiamente riconosciuto a Bologna e non solo – spiega Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’IRCCS – con questo intervento confermiamo la sua storia e l’importanza che oggi riveste per le pazienti oncologiche e le loro famiglie, offrendo loro spazi quanto più moderni possibile e funzionali alle esigenze del loro percorso di cura, sia dal punto di vista clinico che di confort. La bellezza di questi nuovi spazi è stata possibile grazie all’intervento della Fondazione, veicolo di tanti gesti di dono gratuito da parte di cittadine e cittadini di Bologna”.   

“La nostra Fondazione ha scelto di sostenere questo progetto – spiega Andrea Moschetti, Presidente di Fondazione Sant’Orsola – investendo su tutti gli aspetti che permetteranno di migliorare il benessere delle pazienti e dei familiari, dal verde sui balconi alle sale d’attesa, dall’illuminazione ai nuovi letti per le terapie, portando anche al Sant’Orsola i dispositivi che permettono di contrastare la caduta dei capelli durante la chemioterapia. Tutto ciò è stato reso possibile da un grande coinvolgimento della città: abbiamo raccolto, infatti, 504mila euro grazie alle donazioni di 3.309 cittadini ed imprese. Un abbraccio concreto che insieme portiamo a chi vive un percorso di cura”.

“Con il “Nuovo Addarii” nasce un polo oncologico all’avanguardia, interamente dedicato alle patologie oncologiche femminili, che unisce in un unico luogo cura, ricerca e umanità ed è il frutto concreto della sinergia tra sanità pubblica, fondazioni, volontariato e cittadini- dichiara Massimo Fabi, Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna -. Parliamo di un luogo pensato e realizzato non solo per erogare terapie avanzate, ma anche per accogliere, sostenere, accompagnare donne che affrontano una diagnosi per tumore in ogni fase del loro percorso oncologico, riconoscendone la specificità. Ogni dettaglio, dagli spazi alle tecnologie, dall’umanizzazione degli ambienti alla presenza delle associazioni di volontariato, è stato progettato con attenzione e cura. Voglio esprimere un ringraziamento profondo – aggiunge Fabi – alla Direzione del Policlinico Sant’Orsola, alla Fondazione Sant’Orsola, a tutto il personale sanitario e alle volontarie dell’Associazione Loto che, insieme, rendono possibile questo modello di cura integrata. Un grazie anche ai tanti cittadine e ai cittadini che, con le loro donazioni, hanno reso concreto un sogno condiviso, dando testimonianza di concepire la sanità pubblica come bene comune. Un valore irrinunciabile su cui la Regione Emilia-Romagna non arretra e anzi rinnova con determinazione il proprio impegno”.

“LA SERA DEI MIRACOLI”, IL 2 SETTEMBRE SANT’ORSOLA LA PIÙ GRANDE CENA SOLIDALE DI BOLOGNA

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Il 2 settembre dalle ore 20 il viale del Sant’Orsola si trasformerà. Luci, suoni, e un grande prato accoglieranno la più grande cena solidale che Bologna abbia conosciuto. Almeno 1.400 persone parteciperanno all’evento benefico per portare il proprio abbraccio a chi vive un percorso di cura in ospedale. Un aiuto concreto, che sosterrà i progetti che Fondazione Sant’Orsola sta realizzando per pazienti e familiari.

“La sera dei miracoli” permetterà a tutti di sentirsi parte della grande orchestra che qui ogni giorno si prende cura della città. Grazie ad alcuni ospiti a sorpresa, parole e canzoni accompagneranno la serata con l’obiettivo di fare percepire a tutti la passione per l’uomo che sostiene l’infermiere, muove le dita del chirurgo, alimenta il lavoro dei tecnici e degli addetti alle pulizie, spinge avanti il ricercatore.

“Alimentare e sostenere questa passione all’interno dell’ospedale – spiega il presidente della Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – è l’obiettivo di fondo per cui è nata la nostra Fondazione, ciò che muove ogni nostro progetto. Insieme vogliamo costruire una comunità che cura, capace di essere accanto a chi vive un momento difficile, attraversandolo insieme. Siamo certi che Bologna non farà mancare la propria generosità”.

L’anno scorso la grande cena solidale era stata prima rimandata e poi annullata per il maltempo che si era abbattuto sulla nostra città. Nonostante questo oltre il 90% di chi aveva aderito non aveva chiesto indietro quanto donato per partecipare, ma lo aveva lasciato come donazione a sostegno del progetto per il nuovo Day hospital di Oncologia femminile, che proprio tra pochi giorni verrà inaugurato.

Anche quest’anno, grazie agli sponsor, l’intero ricavato della serata andrà a sostenere la realizzazione dei 14 progetti che Fondazione Sant’Orsola sta realizzando e di cui beneficiano, ogni anno, oltre 2mila pazienti. Si va dalla casa di accoglienza per le famiglie alla musicoterapia per l’Alzheimer, dal Centro per il benessere dei pazienti alla logopedia per i piccoli con la Trisomia 21, passando per gli interventi a sostegno della ricerca e, appunto, dell’oncologia.

Nel corso della serata verrà consegnato il primo Premio “La sera dei miracoli”, che Fondazione Sant’Orsola attribuirà ogni anno a qualcuno che ha saputo far vivere questo abbraccio in modo straordinario, con scelte ed azioni che possono essere di esempio e compagnia per tutti.

“La sera dei miracoli” sta prendendo forma grazie all’intraprendenza e alla generosità di Felsinea Ristorazione e di 2comeventi, può contare sulla collaborazione del Policlinico di Sant’Orsola e si realizzerà grazie agli sponsor che decideranno di accompagnare questa sfida. L’utilizzo del titolo del brano “La sera dei miracoli” è stato concesso per l’iniziativa grazie all’amicizia di Fondazione Lucio Dalla e alla disponibilità di EMI Music Publishing e UMPR.

I biglietti (40 euro per gli adulti; 20 euro per i bambini e le bambine fino a 10 anni) sono disponibili da oggi sulla pagina di Vivaticket dedicata all’evento. Per ulteriori informazioni: info@fondazionesantorsola.it – Tel. 349.3284387

BAGNI DI GONG, UN’ESPERIENZA DA VIVERE INSIEME NELLA CISTERNA DELL’EX MONASTERO DELLA VISITAZIONE

I bagni sonori erano utilizzati già nelle antiche civiltà di Cina, Egitto, Grecia e India e si sono evoluti in un’ampia varietà di tecniche, una delle quali incorpora il gong come strumento per produrre toni e vibrazioni che aiutano a ridurre lo stress e creare un profondo senso di pace e benessere.

Un Bagno di Gong è così un’opportunità per fermarsi, concentrarsi sulla respirazione e ritrovare equilibrio. La cisterna del Monastero della Visitazione ha un’acustica particolare che renderà l’esperienza unica.

A guidarci in questa esperienza venerdì 18 luglio sarà Raffaella Guerci, insegnante di yoga e terapeuta del suono che da tempo porta avanti la propria attività presso il Borgo Tutto è Vita.

Ogni Bagno di Gong dura circa 30 minuti, è possibile partecipare prenotandosi ai seguenti orari: 18.00 – 19.00 – 20.00 – 21.00 compilando il form che trovate cliccando qui . Ritrovo per i partecipanti in via Mazzini 71 dieci minuti prima dell’orario prescelto. Per ulteriori informazioni: info@fondazionesantorsola.it

 

ASTERIX, UNA CENA SOLIDALE SUL GRANDE TERRAZZO DI CASA EMILIA PER CONOSCERE IL PROGETTO

A cena sotto le stelle, a Casa Emilia. Qualche giorno fa Asterix – società leader per pulizie e servizi – ha organizzato un appuntamento sul grande terrazzo della casa che ogni anno accoglie oltre 450 famiglie, provenienti da tutta Italia.

È stata una serata bellissima: ha dato l’occasione a staff, volontari e pazienti di stringere ancora di più i legami, lavorando insieme, e ai collaboratori di Asterix di rinsaldare il senso di squadra e, soprattutto, di conoscere e respirare la realtà di Casa Emilia.

“La serata a Casa Emilia è stata magica, quasi surreale – racconta Selena Pavone di Asterix – abbiamo vissuto qualcosa di più di una semplice cena: un momento di condivisione autentica, tra sorrisi veri ed emozioni, e finalmente di leggerezza. Complimenti ai ragazzi e allo chef, perchè era tutto anche buonissimo. E non è scontato”.

“Attraverso appuntamenti come questi – spiega il presidente Andrea Moschetti – vogliamo permettere a sempre più persone di sperimentare come sia vero quel che viviamo ogni giorno in Fondazione Sant’Orsola, ovvero che insieme possiamo trovare la forza per affrontare anche i momenti più difficili”.

 

Ognuno dei partecipanti ha fatto una donazione e Asterix ha raddoppiato quanto raccolto, permettendo così di coprire con questa cena il costo di un appartamento per una famiglia per un mese.

Al via il cantiere per realizzare il Parco della luna per i piccoli pazienti della Pediatria

Sono partiti martedì 10 giugno i lavori per realizzare il Parco della luna, il piccolo padiglione a disposizione dei piccoli pazienti dell’ospedale per giocare, partecipare a laboratori, fare musicoterapia e tanto altro. In una settimana sono stati realizzati gli scavi per le fondamenta e – non essendo emerse criticità o rilevamenti – l’obiettivo è ora portare avanti i lavori per chiuderli entro l’inizio di ottobre, in tempo per utilizzare lo spazio nella stagione autunnale e invernale.

L’avvio dei lavori è stato ritardato prima dalla necessità di spostare e, di conseguenza, riprogettare in parte il Parco della luna, a causa della presenza – inizialmente non segnalata dal Policlinico – di una rete elettrica a media tensione interrata sotto all’area inizialmente individuata. Lo spostamento ha creato un’interferenza con un cantiere già avviato, per cui per partire si è dovuto attendere la fine di quei lavori.

La realizzazione del Parco della luna sarà possibile grazie a una grande campagna di raccolta fondi a cui hanno partecipato finora 808 tra cittadini e imprese, che ha permesso di raccogliere 218.045 euro. Tra i donatori ricordiamo in particolare i coniugi Eugenia Cenacchi e Carl Christian Gherardi, Site Spa, Pelliconi Spa, Asterix che ha coinvolto nella campagna dipendenti e fornitori, ESSSE Caffè, Bologna FC 1909 e Datalogic Spa.

 

CNA Bologna realizzerà un giardino per la Pediatria a fianco del Parco della luna

Un giardino urbano riqualificato e attrezzato di fronte al padiglione di Pediatria. E’ il dono di CNA Bologna, attraverso la Fondazione Sant’Orsola, ai piccoli pazienti ricoverati e ai loro familiari, ma in generale agli studenti, ai visitatori, a tutti quelli che potranno usufruire di questo nuovo spazio.

Ieri, ottantesimo compleanno di CNA Bologna, (l’Associazione fu fondata esattamente il 14 giugno 1945), sono stati inaugurati i lavori di allestimento dello spazio verde, che si concluderanno appena sarà terminata la costruzione del Parco della luna. Simbolicamente è sta messa a dimora la prima pianta a cui ne seguiranno molte altre nei prossimi mesi.

Come si chiamerà questo nuovo giardino? Saranno gli stessi suoi frequentatori a deciderlo, in quanto nei prossimi giorni partirà un contest dove i partecipanti potranno indicare quale è il loro nome preferito per questo nuovo spazio verde. Al contest potranno partecipare tutti quelli che frequentano il padiglione di pediatria. Ma vi potranno partecipare, entrando nel sito www.bo.cna.it e nei social CNA Bologna, anche gli associati CNA Bologna, siano essi imprese, cittadini o pensionati.

Il progetto, realizzato da CNA Bologna in collaborazione con la Fondazione Sant’Orsola, prevede la trasformazione dell’area compresa tra il Parco della Luna, il Padiglione 13 di Pediatria e il viale centrale dell’ospedale in un luogo di incontro, riposo e bellezza accessibile a tutti, con alberi sotto i cedri secolari, fiori e arbusti, vialetti con panchine e tavoli in legno.

“Sono tanti e importanti gli obiettivi di questo progetto – spiega Antonio Gramuglia, Presidente CNA Bologna -. Innanzitutto, creare un legame duraturo tra CNA Bologna e la città, un intervento che lasci un’impronta concreta della presenza e del valore dell’artigianato locale nell’ottantesimo anniversario della Associazione più rappresentativa dell’artigianato e della piccola e media impresa”.

“Altrettanto rilevante è il valore della sostenibilità ambientale del progetto – prosegue Antonio Gramuglia -. Attraverso la messa a dimora di alberi di piccole dimensioni, arbusti e fiori, contribuiamo a migliorare la biodiversità e la qualità dell’aria. E, non per ultimo, il grande valore sociale che il progetto riveste: realizzare uno spazio di accoglienza per le famiglie, un vialetto con panchine che permetterà ai genitori di trovare un momento di riposo mentre i bambini giocano nel parco”.

“Il giardino che nascerà grazie a CNA Bologna  – aggiunge Andrea Moschetti, Presidente Fondazione Sant’Orsola – sarà la cornice ideale per il Parco della luna, il piccolo padiglione che stiamo realizzando a fianco della Pediatria e dove i piccoli pazienti ricoverati potranno svolgere laboratori e attività capaci di rendere meno pesanti i giorni in ospedale, ma non solo. Il giardino, con tavoli e sedute, allarga questa attenzione ai familiari e agli operatori, per portare a tutti l’abbraccio forte della città”.

PROSEGUE L’ACCOGLIENZA A DUE MAMME DI GAZA E AI LORO SETTE BAMBINI E BAMBINE

Sono trascorse ormai quattro settimane da quando abbiamo accolto due mamme arrivate da Gaza con quattro e tre figli, due dei quali avevano bisogno di cure mediche che nella loro terra, dove si bombardano anche gli ospedali, non era più possibile trovare.

Da allora abbiamo donato loro un posto dove stare, grazie alla collaborazione con Camplus e alla disponibilità delle Missionarie del lavoro, il cui costo eventuale non ci è stato ancora quantificato.

Per le pratiche burocratiche, i primi vestiti e alcuni giochi per i bimbi più piccoli abbiamo speso 418 euro, poi grazie alla Porticina della Provvidenza è stato possibile trovare altri vestiti e grazie alla generosità di altri tanti giochi.

Per i pranzi e le cene, che abbiamo consegnato loro ogni giorno grazie ai nostri volontari (la struttura d’accoglienza è priva di una cucina dedicata), abbiamo speso finora 1.580 euro che ci saranno rimborsati dalla Prefettura.

Da lunedì 9 cinque bambini, quelli che non hanno bisogno di cure mediche, frequentano ogni giorno il nostro centro estivo dove possono giocare e stare insieme a loro coetanei, imparando ogni giorno qualche parola in più di italiano. Il costo presunto, che non può essere rimborsato, fino a fine giugno è pari a 1.350 euro.

Complessivamente abbiamo speso 1.768 euro (senza contare i pasti che saranno rimborsati e le spese di alloggio, non ancora quantificate). Le donazioni finora arrivate sono state pari a 1.615 euro, da 38 persone. Per l’accoglienza in luglio spenderemo circa 2.000 euro, per gli alloggi a Casa Emilia, e almeno ulteriori 3.400 euro per il centro estivo.

Grazie a tutti i nostri volontari che ogni giorno accompagnano le bimbe i i bimbi, fanno le notti in ospedale, giocano con loro, consegnano i pasti insieme ad alcune famiglie palestinesi residenti a Bologna che si sono prodigate in tutti i modi con una generosità e una forza che è di insegnamento a ognuno di noi, ogni giorno.