Stefano Vezzani

DA DENTE A VASCO BRONDI, AL MONASTERO QUATTRO INCONTRI SU MUSICA E SPIRITUALITÀ

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Quattro cantautori, quattro incontri, per esplorare il rapporto tra musica e spiritualità, talento e ispirazione. È la rassegna “Dal silenzio”, un’occasione di ascolto e condivisione che Fondazione Sant’Orsola propone – ad ingresso libero – tra il 14 maggio e il 6 giugno, tra le mura  del Monastero della Visitazione.

Verso il calar del sole ci si troverà nel grande parco, protetto da mura alte fino a 8 metri, attorno al pozzo del Monastero, per un incontro che, in quattro serate, vedrà chiacchierare il giornalista Pierfrancesco Pacoda con  Dente, Cristiano Godano, Cristina Donà e Vasco Brondi, alternando le parole con alcuni brani acustici.

“Questi quattro incontri – racconta il direttore di Fondazione Sant’Orsola Stefano Vezzani – sono, non per caso, una delle prime iniziative pubbliche che organizziamo in questo luogo. La comunità aperta che qui realizzeremo vogliamo che mantenga viva l’attenzione all’uomo nella sua interezza, compresa la spiritualità come dimensione non confessionale, imprescindibile per tutti. Così faremo sì che questo luogo resti una ‘riserva di luce e silenzio’ per la nostra città”.

Si partirà con Dente, mercoledì 14 maggio, per proseguire venerdì 23 maggio con  Cristiano Godano, cantante dei Marlene Kuntz e venerdì 30 maggio con Cristina Donà e terminare, il venerdì successivo, 6 giugno, con Vasco Brondi. Tutti gli incontri si svolgeranno alle ore 19 e saranno condotti da Pierfrancesco Pacoda.

“È bastato entrare – dice Pierfrancesco Pacoda – negli spazi del Monastero per immaginare subito che potessero diventare un luogo dove dialogare sul rapporto tra musica e spiritualità, che è centrale nell’ispirazione e nella pratica creativa della nuova canzone d’autore. Una esperienza sperimentata nel Verbano con una rassegna organizzata dal Kunpen Lama Gangchen che si chiama proprio Musica e Spiritualità, arrivata alla terza edizione, e il cui tema centrale svilupperemo adesso a Bologna. Lo faremo  insieme a quattro tra i più rappresentativi esponenti della musica italiana che hanno accettato con entusiasmo il nostro invito a conversare e a farci ascoltare in una dimensione intima alcune delle loro canzoni più belle”.

Il Monastero della Visitazione è stato abitato per 200 anni – fino al 2019 – da una comunità di monache di clausura. Il complesso, nato quando intorno c’erano solo campi, è oggi circondato da case che lo separano dalle strade ed è rimasto nascosto dietro mura di cinta alte 8 metri dietro cui si estende un parco di 3.000 metri quadrati.

Di proprietà dell’Arcidiocesi a cui lo ha ceduto l’Ordine religioso, non appena terminati i lavori di ristrutturazione, che partiranno in autunno, sarà affidato in gestione a Fondazione Sant’Orsola che porterà qui la propria casa di accoglienza, tanti servizi che già realizza per bambini ed anziani insieme a nuove attività che nasceranno dalle idee di cittadini ed enti non profit, della parrocchia così come del quartiere.

“Non sarà – spiega il direttore della Fondazione Stefano Vezzani – soltanto un luogo in cui si erogano servizi, ma un pezzo di città, e un pezzo di città cambiato, dove essendo accolti ci si sente a casa, sani e malati, bambini e anziani. Un luogo dove ritrovare se stessi e, a partire da questo, poter incontrare gli altri”.

Gli incontri sono ad ingresso libero, ma è necessaria la prenotazione dal modulo che sarà accessibile da lunedì 28 aprile alle ore 9 (link sarà pubblicato in questa notizia), quando si apriranno le iscrizioni. Raggiunte per ogni incontro le 150 iscrizioni ci si potrà continuare a registrare in lista d’attesa e si verrà contattati in caso di rinunce altrui. Per ulteriori informazioni o chiarimenti è possibile scrivere a info@fondazionesantorsola.it o telefonare al 349.3284387.

Per ogni incontro, sarà possibile accedere al Monastero dalle ore 18, con ritrovo davanti al portone di via Mazzini 71, per essere accompagnati all’interno ogni 15 minuti, fino alle 18.45. Dopo quest’ora non sarà più possibile accedere. In caso di maltempo gli incontri si svolgeranno all’interno dello stesso Monastero, con modalità analoghe.

Dalla Cooperativa Ansaloni due pupillometri per la Rianimazione pediatrica

Due pupillometri per la Rianimazione pediatrica del Sant’Orsola, diretta dal dottor Fabio Caramelli. Li ha donati, attraverso Fondazione Sant’Orsola, la Fondazione Oviv by Ansaloni grazie agli 11.000 euro raccolti tra i soci e gli amici della cooperativa Ansaloni, durante il tradizionale evento di fine anno al teatro Manzoni.

I pupillometri serviranno in reparto e in sala operatoria per valutare in modo non invasivo sia le condizioni neurologiche del piccolo paziente sia se, durante la sedazione, sente dolore e poter così intervenire prontamente, eventualmente, per dosare i farmaci in modo da eliminare il dolore.

La Fondazione Oviv è stata costituita nel 2008 dalla Cooperativa Edificatrice Ansaloni, quale strumento di intervento sociale. La Coop Ansaloni, da quasi ottant’anni costruisce case sul territorio bolognese, il suo presidente Gianfranco Franchi, ricorda che dal 2006 l’Ansaloni organizza e sostiene un Concerto di Capodanno al Teatro Manzoni, gratuito per i propri soci e non solo, sostenendone interamente i costi. Nel corso dell’iniziativa le offerte degli oltre 700 partecipanti vengono interamente destinate a solidarietà.

“Siamo molto soddisfatti – commenta Andrea Moschetti, presidente di Fondazione Sant’Orsola – per la collaborazione con Fondazione Oviv by Ansaloni: fare rete con gli altri enti del Terzo settore è nel nostro Dna. Siamo convinti, infatti, che solo unendo le forze potremo avere un impatto significativo e garantire alla sanità pubblica quel sostegno di cui ha oggi più che mai bisogno”.

CON FONDAZIONE RIZZOLI E FONDAZIONE BELLARIA UN’UNICA APP PER ACCOGLIERE I PAZIENTI DA FUORI REGIONE

Dalla collaborazione tra Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, Fondazione Rizzoli e Fondazione Sant’Orsola nasce Bologna Accoglie, un’unica porta d’accesso per i pazienti che, arrivando a Bologna da tutta Italia, necessitano di un alloggio per seguire i percorsi di cura di cui hanno bisogno. Un’iniziativa comune, che vuole essere da subito aperta a tutte le associazioni e gli enti attivi in città in questo ambito.

“Fondazione Sant’Orsola ha iniziato nel settembre 2021 – racconta il presidente di Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – a svolgere attività di accoglienza di pazienti e familiari. Oggi apriamo le porte a circa 420 famiglie ogni anno, ma ad almeno altrettante non riusciamo a dare risposta. Queste oggi devono iniziare a telefonare a tutte le altre strutture, sperando di trovare una soluzione. Grazie a questo nuovo servizio, di questo lavoro si faranno carico le tre Fondazioni, mettendo in rete l’offerta esistente e rendendo la nostra città davvero accogliente per chi vive un momento di particolare fragilità”.

Bologna Accoglie proporrà i propri servizi attraverso un sito, una app e un numero telefonico a cui tutti coloro che ne hanno necessità potranno rivolgersi per trovare alloggio. Un addetto prenderà in carico le domande e si preoccuperà di contattare tutte le strutture aderenti che corrispondono alle esigenze del paziente, per trovare un posto a lui e alla sua famiglia, il più vicino possibile all’ospedale che lo ha in cura.

Sono tante le case di accoglienza a Bologna, molte delle quali create da associazioni ed enti non profit, ma ancora di più sono quelle gestite da parrocchie o ordini religiosi. Ognuna continuerà ad essere gestita in totale autonomia da chi l’ha creata, ma domanda e offerta avranno una possibilità in più per incontrarsi. Potranno entrare nella rete le case che offrono accoglienza gratuita, ma anche strutture disposte a concedere sconti e tariffe agevolate ai pazienti.

La richiesta è costantemente in aumento, non solo per le differenze che caratterizzano il sistema sanitario tra regione e regione. La specializzazione delle terapie e l’importanza della ricerca rendono sempre più attrattivi alcuni ospedali. Le cure, inoltre, si svolgono sempre più al fuori dalla degenza, con terapie spesso somministrate in Day hospital e lunghi periodi di riabilitazione necessari dopo le dimissioni.

L’obiettivo è coinvolgere Regione, Comune e Arcidiocesi, a cui fa riferimento la maggior parte delle case esistenti. I costi di Bologna Accoglie saranno a carico delle tre Fondazioni, che li suddivideranno in parti uguali. L’adesione alla rete sarà gratuita per tutti gli altri enti, che potranno usufruire anche di un aiuto – se lo desiderano – nella gestione della casa, sotto forma sia di software per aiutare la gestione delle domande sia di consulenza gratuita per tutti gli aspetti legali, autorizzativi ed assicurativi.

“Il problema dell’alloggio per i pazienti che devono seguire percorsi di cura anche lunghi e per le loro famiglie è da sempre molto sentito fra i reparti dell’Ospedale Rizzoli, così come fra quelli di tutti gli ospedali cittadini – commenta la presidente della Fondazione Rizzoli Federica Guidi –. Circa la metà dei pazienti dell’Istituto Rizzoli viene da fuori Bologna, con questo progetto e grazie alla collaborazione con le altre due fondazioni ospedaliere bolognesi, potremmo iniziare a dare risposte concrete alle persone che quotidianamente vengono nella nostra città per curarsi.
Lavorare insieme per il bene comune è ancor più gratificante.”

“Le malattie neurologiche conducono a Bologna pazienti da tutta Italia – spiega il presidente di Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, Daniele Ravaglia – purtroppo tali malattie, spesso degenerative, obbligano sovente alla lungodegenza e non riguardano mai la sola persona che ne è affetta, ma l’intera famiglia. D’altra parte, sappiamo bene che le relazioni familiari e gli affetti sono fondamentali per vivere una condizione di quotidianità positiva e realizzata, anche dentro la malattia. Come Fondazione stiamo lavorando sul tema della ‘normalizzazione’ dell’esperienza di cura: la malattia fa parte della vita e come tale va essere vissuta in piena integrazione all’interno del proprio percorso di vita. Per fare questo, la continuità delle relazioni significative è fondamentalmente. Bologna Accoglie vuole essere un passo avanti in questa prospettiva.”

Nuovi servizi potranno nascere poi da queste collaborazioni, a beneficio di tutti i pazienti, come un servizio navetta sia per raggiungere le case dalla stazione o dall’aeroporto sia per spostarsi da un ospedale all’altro, visto che spesso i percorsi di cura si svolgono in più di un ospedale, in base alle specializzazioni di ognuno. “Vogliamo, anche così, essere d’aiuto per far crescere ancora di più la solidarietà e rendere concreto il valore dell’accoglienza che da sempre caratterizza la nostra comunità” concludono i tre presidenti.

ONCOLOGIA FEMMINILE, MIGLIORIAMO INSIEME LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE

È partito mercoledì 26 marzo nel reparto di Oncologia femminile, diretto dal dottor Claudio Zamagni, il percorso sperimentale “La dimensione non verbale ed espressiva nella comunicazione medico paziente in oncologia: risorse e strategie per supportare una comunicazione autentica ed efficace”. Offrire ai medici occasioni di formazione e riflessione per migliorare la comunicazione di diagnosi e terapie e il rapporto con la paziente.

Il corso prevede 40 ore di lavoro articolate in un iniziale incontro di gruppo di conoscenza dei partecipanti e di presentazione dei temi del lavoro a cui seguiranno incontri individuali con i vari medici per approfondire tra l’altro i vissuti emotivi, le modalità di comunicazione verbale e non verbale più idonee a facilitare l’ascolto e il dialogo, gli strumenti e le risorse per il medico a sostegno del suo ruolo nel quotidiano incontro con la malattia grave.

Il percorso si completerà con un incontro conclusivo di condivisione e discussione con il gruppo dei partecipanti rispetto al lavoro svolto nel quale potranno essere individuate alcune possibili risorse comuni di facilitazione. A condurre gli incontri – sotto la supervisione del servizio di Psicologia clinica diretto dalla dottoressa Lucia Golfieri – sarà Barbara Zanchi, psicologa, referente dei progetti terapeutici artistico-musicali della Fondazione Sant’Orsola attualmente attivi in sei reparti pediatrici del Policlinico.

MONASTERO DELLA VISITAZIONE, REKEEP DONA 100MILA EURO PER IL PROGETTO DI FONDAZIONE SANT’ORSOLA

Dopo la grande cena solidale a Palazzo Re Enzo, Rekeep è la prima impresa a scendere in campo a fianco di Fondazione Sant’Orsola per il Monastero della Visitazione. Grazie ad un accordo sottoscritto in questi giorni il gruppo donerà 100.000 euro per sostenere il percorso di ristrutturazione degli spazi dove Fondazione Sant’Orsola entrerà – grazie alla disponibilità dell’Arcidiocesi – per realizzare, con i propri volontari e tante altre realtà, una comunità aperta, un luogo di cura e relazione.

Il Monastero della Visitazione dal 1819 ha accolto monache di clausura, dietro muri di cinta alti 8 metri. Tremila e cinquecento metri quadrati coperti e un parco di quasi tremila metri a due passi dal Policlinico, in via Mazzini. Nel 2019 le ultime monache rimaste si trasferirono nel comasco. Da allora il Monastero è rimasto chiuso. Ora l’Arcidiocesi, d’intesa con il Comune di Bologna, sta predisponendo un progetto di ristrutturazione, per fare rivivere tutto il complesso, rendendolo un polo vivo a servizio della città.

Terminati i lavori di ristrutturazione, la parte più consistente dell’ex Monastero della Visitazione (3.500 metri quadrati coperti e quasi 3.000 di parco) andranno in affitto alla Fondazione Sant’Orsola. “Partendo da quel che abbiamo realizzato in questi anni – spiega il presidente Andrea Moschetti – vogliamo costruire una comunità aperta, un luogo di cura e relazione, che possa arricchire la vita di tutti. Un pezzo di città cambiato, nel quale l’accoglienza e la cura di sé e degli altri siano la sostanza di tutte le relazioni”.

“Abbiamo voluto essere sin da subito e con convinzione – commenta Claudio Levorato, presidente di Rekeep – al fianco della Fondazione in questa grande nuova ‘impresa’: un progetto che va oltre i confini del Policlinico per aprirsi a tutta la nostra città. Bologna avrà così a disposizione un nuovo spazio dedicato all’accoglienza e aperto alle contaminazioni che, ne siamo certi, arricchirà il Policlinico e, soprattutto, sarà prezioso per tutti noi bolognesi. Bologna è una città da sempre generosa, auspichiamo quindi che siano tante le imprese e i cittadini che vorranno insieme a noi sostenere questo nuovo progetto.”

Nel Monastero troveranno sede una grande casa di accoglienza, per le famiglie che vengono a curarsi a Bologna da fuori regione ma anche per gli anziani soli di Bologna, che sempre più spesso hanno bisogno di un supporto durante il percorso di cura. Nel giardino crescerà uno spazio bimbi per i figli di medici e infermieri mentre nelle tante sale si svilupperanno servizi per bambini e ragazzi con disabilità, spazi per laboratori e attività culturali, attività di musicoterapia ma non solo per gli anziani con Alzheimer.

Per realizzare tutto ciò Fondazione Sant’Orsola dovrà sostenere un onere importante: grazie ad una raccolta fondi straordinaria nei prossimi due anni contribuirà a coprire i costi di ristrutturazione, ottenendo un conseguente sconto sull’affitto che dovrà versare ogni anno. A carico dell’ente non profit saranno anche l’acquisto di tutti gli arredi e tutti i costi di gestione degli spazi, dalle utenze alla manutenzione passando per le pulizie e i servizi collaterali.

Il sostegno di Rekeep, principale gruppo italiano attivo nell’integrated facility management,  ai progetti di Fondazione Sant’Orsola non inizia certo oggi. Dal 2022, per un triennio, il gruppo ha infatti donato ogni anno 30.000 euro prima per la realizzazione e poi per la gestione del Centro per il benessere dei pazienti, che al padiglione 2 offre a circa 2.000 degenti ogni anno docce, vasca per il bagno assistito, barbiere e parrucchiera, nella convinzione che la cura del benessere sia importante sempre, ma ancora di più quando si attraversa un percorso di cura.

Dalla cena solidale di Palazzo Re Enzo 46mila euro per il Monastero della Visitazione

Erano 300, il massimo consentito, gli imprenditori e i professionisti che sabato sera hanno partecipato alla cena solidale a Palazzo Re Enzo che ha dato il via alla campagna di raccolta fondi per il nuovo progetto. In una sola serata sono stati raccolti, detratte le spese, 46.000 euro, il primo mattone per realizzare un grande luogo di cura e relazione.

“Il Monastero della Visitazione, per oltre due secoli – ha spiegato il presidente di Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – è stato un luogo di silenzio e spiritualità, nascosto dietro mura imponenti. Oggi, grazie alla generosità dell’Arcidiocesi e al sostegno del Comune di Bologna, abbiamo l’opportunità di restituire questo spazio alla comunità, facendolo rinascere come un luogo vivo, aperto a tutti, dove l’accoglienza non sarà solo una parola, ma un’esperienza concreta”.

Nel corso della serata tutti i presenti sono stati accompagnati all’interno del Monastero grazie a un video realizzato da Open Project, lo studio di architettura che sta curando il progetto di ristrutturazione dell’immobile, che misura 4.500 metri quadrati, e del grande parco circostante che copre altri 3.000 metri quadrati, protetto da mura di cinta alte fino a 8 metri. Un’oasi di verde, una riserva di luce e silenzio al centro della città e a 200 metri dall’ospedale.

Qui sarà realizzata una grande casa di accoglienza per le famiglie che devono affrontare un percorso di cura particolarmente complesso, ma anche uno spazio bimbi per i figli di medici e infermieri. Sono già in cantiere nuove iniziative, oltre la musicoterapia, per gli anziani con Alzheimer e chi se ne prende cura. Il chiostro, con tavolini e panchine, sarà uno spazio raccolto dove leggere un libro o bere qualcosa insieme mentre tutta la gestione del complesso potrà generare occasioni di inserimento lavorativo per ragazzi con disabilità.

La serata – organizzata da 2comEventi – ha visto in cucina una super selezione di chef dell’associazione Tour-tlen: Francesco Carboni, Lucia Antonelli e lo stellato Max Mascia a cui si è aggiunto il maestro Gino Fabbri. A rendere possibile la grande cena solidale è stato il contributo degli sponsor Fabbri1905, La Casona, General Contractor e Ricap. La serata è stata accompagnata da alcuni brani eseguiti dal maestro Valentino Corvino al violino, Claudia D’Ippolito al pianoforte, Sebastiano Severi al violoncello e dall’interprete Roberta Giallo.

“A fronte della mia recentissima investitura – ha concluso il presidente Moschetti – vorrei ringraziare Giacomo Faldella, che rimarrà con noi come presidente onorario: se oggi la Fondazione è qui per presentare a Bologna questo ambizioso  progetto è in gran parte grazie al suo impegno e perseveranza. Grazie anche al direttore Stefano Vezzani, allo staff e a tutti i volontari che ogni giorno portano avanti i nostri progetti e grazie di cuore a tutti voi per essere con noi: insieme possiamo fare qualcosa di straordinario per la nostra città”.

Nelle scorse settimana Fondazione Sant’Orsola aveva aperto le porte del Monastero con ben 58 repliche di ExClausura, un rituale di ascolto e scoperta, una visita in piccoli gruppi vissuta in silenzio. Ben 686 persone hanno potuto così percorrere i corridoi, le celle e i chiostri rimasti nascosti a Bologna per due secoli e iniziare a scoprire il progetto che sta prendendo forma per questa “riserva di luce e silenzio” a cui la città potrà avere accesso.

Il CdA ha eletto Andrea Moschetti alla guida dell’ente e Giacomo Faldella presidente onorario

“Grazie! Senza di te non ci sarebbe niente di tutto ciò che c’è”. C’è scritto così nella targa che i 14 promotori della Fondazione Sant’Orsola hanno consegnato durante l’ultima seduta del Consiglio di amministrazione a Giacomo Faldella, che ha concluso il secondo mandato alla guida dell’ente e che rimarrà come Presidente onorario. Al suo posto il Consiglio ha eletto presidente  Moschetti, presidente ed amministratore delegato di FAAC Technologies.

“Grazie di cuore a Giacomo – ha detto il nuovo presidente Andrea Moschetti – per questi anni alla guida della nostra Fondazione Sant’Orsola, per come l’ha saputa far crescere nella trasparenza e nella coerenza con gli obiettivi per cui siamo nati. Ringrazio tutti i consiglieri per la fiducia che mi hanno accordato: insieme affronteremo le sfide e i grandi progetti che abbiamo davanti proseguendo lungo la strada tracciata in questi primi sei anni, d’intesa con la Direzione generale del Policlinico”.

Un ringraziamento è arrivato anche dalla direttrice generale dell’ospedale Chiara Gibertoni, invitata in Consiglio per l’occasione: “In questi anni non è mai mancata la collaborazione e il sostegno concreto della Fondazione Sant’Orsola al nostro ospedale, grazie a cui è stato possibile realizzare tanti progetti. Ringrazio Giacomo Faldella per questo lavoro fatto insieme, che sono sicura proseguirà con il nuovo presidente Andrea Moschetti, e ringrazio in particolare i volontari della Fondazione, la cui presenza quotidiana è per noi un valore impagabile”.

“La Fondazione Sant’Orsola – ha ricordato Faldella ripercorrendo i sei anni alla guida dell’ente – è qualcosa di cui noi medici per primi sentivamo un gran bisogno: una realtà capace di estendere l’idea di cura, oltre quella strettamente sanitaria, per abbracciare la persona malata con tutti i suoi bisogni. A farla crescere sono stati innanzitutto i nostri promotori, uniti dal desiderio di restituire qualcosa alla comunità, i volontari che con serietà e passione coprono più di 100 turni a settimana e i donatori, oltre 26mila persone che credono nei nostri progetti. Grazie di cuore a tutti voi: per me è un onore aver guidato questa comunità e continuare a farne parte dando il mio contributo”.

L’ultima seduta del Consiglio di Amministrazione ha visto anche l’ingresso in Fondazione Sant’Orsola di un nuovo promotore, Termal Srl, rappresentata in Consiglio da Giorgio Giatti, e del rappresentante dell’Università di Bologna, nominato dal Rettore, il professor Livio Presutti, già direttore dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria del Sant’Orsola.

“Un’altra vita”, a Palazzo Re Enzo grande cena solidale per il Monastero della Visitazione

Primo appuntamento per la campagna di raccolta fondi a sostegno del progetto che Fondazione Sant’Orsola svilupperà all’interno del Monastero della Visitazione. Sabato 15 marzo alle ore 20 si svolgerà una grande cena solidale all’interno del Salone del Podestà a Palazzo Re Enzo, che il Comune di Bologna ha messo a disposizione gratuitamente.

Sarà l’occasione per presentare ufficialmente gli obiettivi del progetto che stiamo costruendo insieme e che regalerà alla nostra città un luogo di accoglienza e incontri, continuando a far vivere quella riserva di luce e silenzio che il Monastero della Visitazione è stato per duecento anni.

Proseguono intanto gli appuntamenti con ExClausura, le visite teatralizzate grazie a cui ogni sabato e domenica, dalle 10 alle 20, il Monastero apre le porte, per la prima volta, ai bolognesi che possono varcarne la soglia a piccoli gruppi e conoscere chiesa e corridoi, celle e giardino. I posti disponibili sono terminati, ma è possibile iscriversi in lista d’attesa compilando il form che trovate online a questa pagina.

La cena è stata organizzata grazie alla collaborazione dell’associazione Tour-tlen che scenderà in campo con alcuni dei propri chef  tra cui lo stellato Max Mascia del San Domenico di Imola e il maestro pasticcere Gino Fabbri, e grazie al sostegno de La Casona Group, al nostro fianco anche questa volta. La donazione consigliata è di 250 euro euro per persona, la prenotazione obbligatoria può essere effettuata scrivendo a info@fondazionesantorsola.it

 

“WOW Sono un Uomo Felice”, mostra di Russel Bekins al Monastero

“WOW Sono un Uomo Felice” è l’installazione fotografica pensata e realizzata per la Fondazione Sant’Orsola dall’artista americano Russell Bekins. La mostra sarà inaugurata sabato 22 febbraio alle ore 16.30, con ingresso libero su prenotazione, nel chiostro del Monastero della Visitazione, in via Mazzini 71. L’installazione è curata e organizzata dall’artista Giulio Cassanelli e rientra nel progetto documentaristico Temporary – Russell Bekins, incentrato sull’incontro dei due artisti e il Senso d’Urgenza.

“Grate e cancelli – scrive Russell Bekins – mi hanno sempre affascinato. Come la suora che ha vissuto in clausura per gran parte della sua vita e deve andarsene, ora mi trovo in una situazione simile con il mio cancro allo stadio terminale. Ora devo contemplare oltre la grata, “al di là” – oltre la vita stessa. Come per tutte le cose che vedo, sono convinto che ci sia dell’altro, un’altra dimensione attraverso la quale possiamo guardare qualunque cosa ci tenga al nostro posto e possiamo trovare in essa la bellezza”.

L’incessante evoluzione del percorso personale e artistico di Russell Bekins vede la luce nei colori psichedelici della Nord California degli anni 60. La ricerca è diventata pratica, l’immagine si è trasformata in dipinto astratto e ora possiamo vedere i risultati e la sublime intensità della sua Surreal Street Photography. Partendo dalla Macro Fotografia emerge un linguaggio scultoreo: Bekins continua a seguire gli istinti della fotografia di strada, ma poi, trovato il suo soggetto, prepara simboli e trame liquide per catturare la luce e superare la superficie del visibile.

L’isolamento vissuto per le restrizioni fisiche non ferma Russell Bekins che in un microscopio digitale continua la ricerca del proprio stupore. Minuscole sculture prodotte con feticci casalinghi riflettono ed espandono lo sguardo: The Dig è una serie di immagini vibranti e racconti intimi. Gli Space Shape liberano la fotografia dalla sua forma originale e si espandono nello spazio come forme audaci. Bending Iron è un’opera site specific realizzata nello spazio come profezia della meravigliosa trasformazione che attraverserà il monastero.

È possibile prenotarsi sul sito di Eventbrite 

Se le prenotazioni risultassero chiuse o per ulteriori informazioni scrivere a info@fondazionesantorsola.it

8 marzo, tornano le mimose solidali per l’Oncologia femminile

Anche quest’anno tornano le mimose solidali della Fondazione Sant’Orsola, un gesto che può fare la differenza per le oltre 1.200 donne che ogni anno affrontano un tumore al seno o ginecologico al Policlinico Sant’Orsola.

 

Partecipando alla campagna, contribuirai, infatti, alla realizzazione del nuovo Day Hospital di oncologia femminile, un reparto innovativo progettato per offrire cure d’eccellenza in un ambiente accogliente e luminoso, con spazi dedicati al supporto psicologico, alle terapie integrative e alla ricerca clinica.

Per partecipare puoi scegliere la tua mimosa solidale in tre modalità:

  • Rametto e cartolina: un dono simbolico e concreto per celebrare tutte le donne.
  • Cartolina cartacea: perfetta da regalare o distribuire nel tuo ambiente di lavoro.
  • Cartolina virtuale: per l’invio mail o whatsapp, e per l’utilizzo sui canali social

Per le imprese tutte le versioni (fisiche o virtuali)  possono essere personalizzate con  logo aziendale e un messaggio dedicato. Ogni donazione è fiscalmente detraibile e aiuterà a migliorare concretamente la qualità di vita delle pazienti oncologiche

 

Sostieni anche tu le donne in cura al Sant’Orsola, scegli le mimose solidali

Per richieste e informazioni: info@fondazionesantorsola.it – 349 3284384