Oncologia

Torna il 5 giugno il laboratorio “La buona cucina” con lo chef Simone Salvini

Torna “La buona cucina”, il laboratorio per imparare a mangiare cibi nello stesso tempo buoni e sani. Il primo appuntamento sul grande terrazzo di Casa Emilia (via Emilia Levante 10) – a aperto a tutti – è fissato per mercoledì 5 giugno dalle 18.30 alle 20.00.

In collaborazione con Alce Nero, scopriremo i principi di un’alimentazione corretta e come preparare alcuni piatti della salute, aiutati da Renata Alleva, nutrizionista e specialista in Scienze dell’alimentazione, e Simone Salvini, chef di Cucina vegetale.

Impareremo insieme a cucinare

  • orzo con verdure di stagione
  • polpette di miglio
  • hummus di ceci

e a preparare

  • the bancha alla menta
  • limonata fresca

approfondendone valori nutritivi ed aspetti benefici.

Al termine dell’incontro ci fermeremo a mangiare insieme quanto preparato, grazie anche al servizio di catering effettuato da La Granadilla, un format di cucina vegetale con cui lavora Alce Nero.

Per partecipare è necessario prenotarsi a questo link, fino a esaurimento posti: https://forms.gle/C37SfLPmb6Cek3eu6

Oncologia, insieme abbiamo realizzato un piccolo giardino per ogni stanza di degenza

I balconi dell’Oncologia del Policlinico si sono trasformati in piccoli giardini. Un intervento che Fondazione Sant’Orsola ha progettato insieme a Palazzo di Varignana e realizzato grazie anche al sostegno di altre cinque realtà: il Bologna FC, Meliconi, Banca di Bologna, Ersel e CAR. Compie così, dopo l’arrivo dei letti elettrici, un altro passo avanti il progetto “Lo spazio che cura”, per dare un nuovo volto a tutta la degenza oncologica del Sant’Orsola.

“Anche con questo intervento – racconta il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – vogliamo portare l’abbraccio di tutta la città ai pazienti che vivono un momento di particolare fragilità”. Un intervento che può avere effetti importanti: “Lo spazio in cui avviene la cura – spiega il primario Andrea Ardizzoni – fa parte della cura. Ci sono studi che lo dimostrano: se un paziente oncologico è accolto in un ambiente migliore, i risultati delle terapie sono migliori”.

“Siamo orgogliosi di poter dare il nostro aiuto per garantire ai pazienti dell’ospedale Sant’Orsola e ai loro familiari un ambiente più accogliente e sereno. L’idea del progetto ‘Lo spazio che cura’ nasce dalla volontà di portare e condividere un po’ della bellezza che circonda Palazzo di Varignana all’interno dei reparti – afferma il dottor Carlo Gherardi, fondatore di Palazzo di Varignana – Un progetto che ci spinge ancora una volta a unire la nostra sensibilità a ciò che ci circonda, un’altra occasione per lasciare un’eredità al futuro”.

Per la progettazione dei giardini nei balconi Palazzo di Varignana ha messo a disposizione il proprio paesaggista Sandro Ricci. Per ognuna delle sei stanze di degenza è stato realizzato un progetto specifico: in ogni balcone le 13 fioriere hanno un colore diverso – dal verde pavone all’antracite, dalla terracotta all’azzurro di Provenza – e diverse sono gli arbusti, le piante erbacee e i fiori che vi sono stati messi a dimora, appartenenti a 22 specie, da due varietà di edera al mirto, dalla campanula all’aspidistria, dal geranio blu al pitosforo.

All’interno di ogni stanza un piccolo pannello davanti al balcone racconta quali piante si trovano nel piccolo giardino e la realtà che donando ha permesso di realizzarlo, dai vasi all’impianto di irrigazione automatizzato. Insieme a Palazzo di Varignana che, oltre al progetto complessivo, ha donato un balcone, troviamo il Bologna FC, la concessionaria CAR che ha coinvolto dipendenti e clienti, Banca di Bologna, Meliconi e la sede bolognese del gruppo bancario privato Ersel.

Dopo la donazione di 21 letti elettrici che consentono maggior comfort e più autonomia e sicurezza ai pazienti ricoverati nell’autunno scorso, compie così un altro passo avanti la realizzazione del progetto di Fondazione Sant’Orsola “Lo spazio che cura”, per cambiare il volto della degenza di Oncologia medica, uno dei reparti maggiori dell’Emilia-Romagna, che accoglie ogni anno circa 900 pazienti. I lavori per realizzare gli altri interventi in programma, per i quali 1.151 bolognesi – cittadini e imprese – hanno donato complessivamente oltre 380.000 euro, dovrebbero partire nella prima metà del 2024, quando si libereranno spazi per trasferire per qualche settimana il reparto e realizzare i lavori, che dovrebbero concludersi entro l’autunno.