Degenze artistiche

Degenze artistiche, al via la call che porterà 4 artisti in ospedale

Due settimane in ospedale. Due settimane di vita e di incontri al Sant’Orsola da tradurre in un quadro, un racconto, una scultura, una performance teatrale o altro ancora. È il progetto Degenze Artistiche, che il Poliambulatorio delle Arti della Fondazione Policlinico Sant’Orsola lancerà venerdì 14 giugno con una call nazionale aperta a tutti gli artisti under 35 che resterà aperta fino al 15 luglio 2019.

 

“L’ospedale è il luogo perfetto per ragionare della vita – spiega Valerio Grutt, ideatore del progetto e coordinatore del Poliambulatorio – qui si nasce e si muore, si attraversa il viaggio della malattia, si guarisce, ci si accorge di cosa conta davvero. In questi tempi di velocità e disattenzione, avere uno spazio dove fermarsi a guardare, a riflettere, a creare, a comprendere qualcosa del mondo e di se stessi, è opportuno anzi necessario”.

 

È da questi presupposti che nasce il bando Degenze Artistiche. Quattro artisti (singoli e/o gruppi) di diversi ambiti disciplinari saranno ospitati all’interno della struttura ospedaliera per la durata complessiva di quindici giorni ciascuno. Vivendo tra medici e infermieri, affiancando volontari, prendendo parte alla vita dei reparti del Policlinico lavoreranno ad una creazione artistica, esito di una lettura personale di quanto incontrato.

 

Per partecipare alla call sarà sufficiente compilare una form accessibile dal bando allegato, presente anche su questo sito nella pagina del Poliambulatorio delle Arti. Gli autori delle proposte più interessanti saranno invitati a un colloquio per selezionare i quattro artisti cui sarà offerta l’esperienza, con un rimborso spese. Durante le settimane di permanenza al Sant’Orsola si svolgerà un incontro settimanale aperto alla città. Le opere saranno realizzate ed esposte all’interno degli spazi dell’ospedale.

➡️Call e form: Degenze artistiche 2019

Ecco gli under 35 selezionati per il progetto “Degenze artistiche”

Una fotografa. Due pittrici. Un attore e un drammaturgo. Due danzatori. Sono gli artisti under 35 selezionati tra tutti quelli che hanno risposto alla call “Degenze artistiche” e che dal 16 settembre trascorreranno ognuno due settimane al Sant’Orsola. Prenderanno parte alla vita dei reparti e lavoreranno ad una creazione artistica, esito di una lettura personale di quanto incontrato.

“La vita quando è in pericolo o è fragile perché appena nata, batte più forte. L’arte può mettersi in ascolto di questo battito. Può captare, trasmettere e condividere ciò che spesso non si riesce a dire e rimane nascosto. Può accendere una luce, aprire uno spazio dove comprendere qualcosa in più del mondo e di se stessi”. Così il poeta Valerio Grutt, che già in passato aveva realizzato al Policlinico il laboratorio “Parole necessarie” e l’evento teatrale “Stazioni”, racconta il significato e gli obiettivi dell’iniziativa.

I quattro artisti – o gruppi di artisti – che si alterneranno al Sant’Orsola sono Sara Savini, fotografa; Greta Di Poce e Filomena Maietta, arti visive; Luca Oldani e Jacopo Bottani, teatro; Elena Biagini e Gianluca Pavone, danza. Le degenze inizieranno il 16 settembre per concludersi a metà ottobre. Ogni giovedì – secondo un calendario che sarà pubblicato nei prossimi giorni – si terranno incontri pubblici con gli artisti mentre i lavori che nasceranno saranno presentati alla città nel corso di un evento conclusivo.

Articolo di Repubblica Bologna

Sette giovani artisti raccontano la vita nell’ospedale

Due settimane in ospedale. Due settimane di vita e di incontri al Sant’Orsola da tradurre in un quadro, una serie di fotografie, una performance teatrale o un’esibizione di danza. È il progetto Degenze Artistiche con cui la Fondazione Sant’Orsola porta in ospedale alcuni artisti under 35 selezionati durante l’estate attraverso una call nazionale a cui sono arrivate 43 proposte.

 

“L’ospedale è il luogo perfetto per ragionare della vita – spiega il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – qui si nasce e si muore, si attraversa il viaggio della malattia, si guarisce, ci si accorge di cosa conta davvero. In questi tempi di velocità e disattenzione, avere uno spazio dove fermarsi a guardare, a riflettere, a creare, a comprendere qualcosa del mondo e di se stessi, è opportuno anzi necessario”.

 

È da questi presupposti che nasce il bando Degenze Artistiche, ideato e diretto dal poeta Valerio Grutt. Quattro artisti o gruppi di artisti di diversi ambiti disciplinari saranno ospitati all’interno della struttura ospedaliera per la durata complessiva di quindici giorni ciascuno. Vivendo tra medici e infermieri, affiancando volontari, prendendo parte alla vita dei reparti del Policlinico lavoreranno ad una creazione artistica, esito di una lettura personale di quanto incontrato.

 

Nelle prime due settimane (dal 16 settembre scorso al 30 settembre) saranno al Sant’Orsola Sara Savini, fotografa, che lavorerà nell’Oftalmologia diretta dal dottor Antonio Ciardella e Greta Di Poce e Filomena Maietta, artiste visive, al lavoro nel reparto di Geriatria diretto dal dottor Pietro Calogero.

 

Ogni settimana, al giovedì alle 17, ci sarà al padiglione 7 un incontro di confronto tra gli artisti al lavoro e tutti coloro che sono interessati a partecipare e condividere questo cammino. Tutte le informazioni aggiornate sugli incontri settimanali e sull’evento finale potrete trovarle sul sito (www.fondazionesantorsola.it) o sulla pagina Facebook della Fondazione (@fondazionepoliclinicosantorsola).

(nella foto: Valerio Grutt, ideatore dell’iniziativa, con Sara Savini, Filomena Maietta e Greta Di Poce lungo il viale del Sant’Orsola)

 

INVITO – Gli incontri di Degenze artistiche

 

 

GLI ARTISTI DI DEGENZE

 

Sara Savini – Fotografia

Il suo progetto si chiama “Invisibile” e inizia dalla retina: le immagini sono ottenute, infatti, tramite sofisticati apparecchi che permetteranno di fotografare il fondo oculare dove il mondo si rispecchia in forme e linee astratte ed eteree, per vederlo com’è prima che il cervello elabori le immagini.

 

Greta Di Poce e Filomena Maietta – Arti visive

Entrambe frequentano l’Accademia di Belle Arti a Bologna. Vogliono realizzare un lavoro pittorico a partire dalla scrittura, dalla grafia, come luogo in cui si deposita la memoria dei grandi vecchi o dei pazienti psichiatrici, delle persone su cui la vita è passata e ha lasciato segni profondi.

 

Luca Oldani e Jacopo Bottani, Teatro

Un attore di 26 anni, diplomato alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, vuole incontrare i medici e la vita della Rianimazione insieme al suo drammaturgo. Un modo per rielaborare, con un monologo, la morte di un amico.

 

Elena Biagini e Gianluca Pavone, Danza

Laureata in danza contemporanea a Londra lei e a Milano lui, vogliono lavorare in un reparto di fisioterapia e riabilitazione, per tradurre in danza la fatica del corpo che riparte dopo un ictus o un evento che ha causato una disabilità momentanea o permanente.