Una nuova casa per la nostra comunità

Insieme apriamo le porte di una nuova casa di Fondazione Sant’Orsola, in via Clotilde Tambroni, a 600 metri dall’ospedale. Terminati i lavori di riqualificazione delle cucine, imbiancati i muri, acquistati gli arredi la casa metterà a disposizione 46 posti letto, un giardino, un salone da 100 posti e altre sale comuni dove sarà possibile sviluppare tante attività.

Abbiamo tre mesi di tempo. Entro la fine di marzo vogliamo raccogliere insieme quel che serve per aprire in primavera la nuova casa di Fondazione Sant’Orsola in via Clotilde Tambroni 26, a 600 metri dall’ospedale. Qui allargheremo l’accoglienza, aprendo le porte anche agli anziani di Bologna che hanno bisogno di un aiuto durante un percorso di cura, e realizzeremo tante altre attività capaci di dare forza alla nostra comunità.

 

“Qui – racconta, infatti, il presidente della Fondazione Andrea Moschetti – inizieremo a sperimentare quel che poi potremo far respirare pienamente all’interno dell’ex Monastero della Visitazione, che prenderemo prossimamente in gestione, sperimentando nuovi servizi e, tramite questi ultimi, la costruzione di una comunità che cura, capace di arricchire la vita di tutti, persone sane o con malattia, giovani e anziani”.

 

L’obiettivo è raccogliere entro fine marzo 140.000 euro per

  • costruire a piano terra un bagno con doccia per persone con disabilità;
  • trasformare quattro locali per realizzare una grande cucina acquistando 11 postazioni con lavello, due fuochi e piano di lavoro;
  • realizzare un soggiorno con cucina per le famiglie dei pazienti che devono stare in isolamento perché immunodepresse;
  • allestire il giardino con un orto.

 

Nella nuova struttura si amplierà, innanzitutto, l’attività di accoglienza che Fondazione Sant’Orsola sta portando avanti dal settembre 2021 con 17 appartamenti e una quarantina di posti letto. Uno sviluppo richiesto dai numeri: “Nell’ultimo anno – racconta Moschetti – abbiamo aperto le porte a 580 richieste di accoglienza, ma ne abbiamo dovuto rifiutare quasi altrettante, per carenza di posti letto. Tutte famiglie che arrivano a Bologna per ricevere cure salvavita, che possono trovare nei nostri ospedali”.

 

Lo sviluppo non sarà però soltanto quantitativo. “I 46 nuovi posti letto di via Tambroni – prosegue il presidente di Fondazione Sant’Orsola – ci permetteranno di dare una risposta positiva a più famiglie ma soprattutto di sperimentare nuove modalità di accoglienza per i nostri anziani”. Le statistiche dicono che in città quasi un terzo degli over 65 vive da solo, e la percentuale sale al 50% tra gli over 80. Alcuni hanno comunque una rete familiare su cui contare, ma tanti altri no e quando arriva la necessità di affrontare un percorso di cura le cose si complicano.

 

Spesso chi è solo non può affrontare in Day hospital cure che solitamente così vengono erogate, come la chemioterapia, perché non può gestire gli effetti collaterali a casa da solo. “Vogliamo sperimentare – spiega Moschetti – la possibilità di rendere via Tambroni un posto dove essere accolti gratuitamente vicino all’ospedale, quindi in sicurezza, per vivere insieme ad altri il proprio percorso di cura, in un contesto comunitario, per poter poi tornare alla propria abitazione una volta terminate le terapie o la convalescenza”.

 

Nella costruzione di questo contesto comunitario via Tambroni offre diverse opportunità. In una delle sale della villa, al piano terra, troverà sede così il progetto Guarda come cresco, con cui la Fondazione offre un servizio di logopedia precoce a 41 bambini da 0 a 7 anni, con la Trisomia 21, facendo ognuno una seduta con un proprio genitore ogni due settimane o ogni 7 giorni, in base all’età. Ci saranno dunque, tutti i giorni, tante famiglie con bambini che arriveranno nella casa e potranno fermarsi a giocare nel parco.

 

Via Tambroni diventerà un punto di riferimento anche per i volontari di Fondazione Sant’Orsola, ormai quasi 300. Qui si svolgeranno, infatti, le assemblee plenarie così come gli incontri con i nuovi candidati o la scuola di volontariato e la vita stessa della casa sarà seguita dalla presenza costante di alcuni volontari dedicati. Il grande salone si presta poi a iniziative aperte alla città, come l’esperienza di meditazione appena lanciata da Fondazione Sant’Orsola insieme alla comunità dell’associazione Tutto è vita.

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