Di testa mia

Insieme doniamo alle donne in cura al Sant’Orsola per un tumore al seno un dispositivo per bloccare la caduta dei capelli durante la chemioterapia. Non perdere i capelli permette, infatti, di essere più a proprio agio con se stessi e garantisce la libertà di decidere se, quando e con chi condividere la notizia della malattia, potendo gestire meglio le relazioni con gli altri durante il periodo di cura.

Il Progetto

Un dispositivo per bloccare la caduta dei capelli durante la chemioterapia, per tutte le donne con tumore al seno. Portarlo al Sant’Orsola è l’obiettivo della campagna “Di testa mia”, lanciata da Fondazione Sant’Orsola.

“Per realizzare il progetto del nuovo reparto di Oncologia femminile abbiamo incontrato tante pazienti e abbiamo toccato con mano l’importanza di questo sostegno che tutti insieme possiamo dare”

Giacomo Faldella, presidente Fondazione Sant’Orsola

Non perdere i capelli durante la chemioterapia permette di preservare la propria immagine e di essere più a proprio agio con se stessi, ma non solo: dà la libertà di decidere se, quando e con chi condividere la notizia della malattia, potendo gestire meglio le relazioni con gli altri durante il periodo di cura.

Per raggiungere questo risultato la ditta inglese Paxman Coolers ha ideato un dispositivo che, provocando il raffreddamento controllato del cuoio capelluto, blocca l’effetto del chemioterapico sul follicolo pilifero. Il casco viene applicato alla paziente mezz’ora prima dell’inizio della chemioterapia e tenuto fino a mezzora dopo il termine.

Questo dispositivo, infatti, offre oggi risultati importanti soprattutto per chi è in cura con i due principali  chemioterapici utilizzati nel caso di tumori al seno. Secondo uno studio condotto in tre ospedali nel nord Italia è stata evitata la perdita dei capelli

  • nell’89% dei casi tra le donne sottoposte a chemioterapia a base di taxani (la più diffusa);
  • nel 78% dei casi tra le donne sottoposte sia ad antracicline che a taxani;
  • nel 47% dei casi tra le donne sottoposte a chemioterapia a base di antracicline.

Nei mesi scorsi il dispositivo è stato testato con successo anche al Sant’Orsola. “Guardarmi allo specchio e vedere i miei capelli – racconta Marta – mi ha fornito un’incredibile forza. Anche i miei bambini mi vedevano ancora come la loro mamma di sempre. Questo ha avuto un impatto enorme sulla mia famiglia”.

Ogni dispositivo comprende due caschi, ha un valore di 44.000 euro e si stima possa essere d’aiuto ad almeno 100 pazienti ogni anno.

Aiutaci anche tu a portare il primo dispositivo al Sant’Orsola!

Puoi farlo

  • partecipando entro il 6 dicembre 2024 al crowdfunding sulla piattaforma Ideaginger QUI
  • donando direttamente DAL NOSTRO SITO, scegliendo tra i progetti “Di testa mia” (lo trovate scorrendo il menu a tendina nella prima finestrella)
  • donando con bonifico al conto corrente bancario intestato a Fondazione Policlinico Sant’Orsola – IBAN IT72I0847236760000000101617 (nota bene: il carattere in quinta posizione è una I non un 1) – causale: Di testa mia

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