16 Dicembre 2022
Un’ambulanza per i pazienti del Sant’Orsola. Per migliorare i trasferimenti da un padiglione all’altro o il ritorno a casa dopo la dialisi, riducendo i tempi d’attesa. L’ha donata oggi alla Fondazione Sant’Orsola Marcello Martini, a nome della moglie Cristina Lea Barbieri Martini in ricordo dei genitori Maria Pia Drudi e Giovanni Barbieri.
Alla cerimonia di consegna – che si è svolta davanti al Pronto soccorso del Policlinico – erano presenti Marcello Martini, il presidente della Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella insieme ad alcuni volontari che si occuperanno del servizio e il direttore sanitario del Policlinico di Sant’Orsola Consuelo Basili.
“C’è qualcosa più forte di ogni cosa – ha commentato il presidente Giacomo Faldella – ed è l’amore che ci lega alle persone e che può tradursi, come in questo caso, in una scelta capace di contenere in questo abbraccio anche tante altre persone che non si conoscono nemmeno, con una generosità che testimonia il valore del legame con chi non è più fisicamente al nostro fianco”.
L’ambulanza per il soccorso è completa degli alloggiamenti per tutte le strumentazioni necessarie, dall’ossigeno al defibrillatore, controllate da una centralina posta a fianco del guidatore, e per garantire sicurezza e sanificazione è dotata tra l’altro di un impianto di aspirazione e ventilazione che consente 20 ricambi d’aria completi ogni ora.
A fianco della barella, sono stati inseriti due binari per consentire di trasportare in sicurezza una carrozzina per persone con disabilità, con un sollevatore sotto alla porta laterale per farla salire e scendere agevolmente, una dotazione non standard che potrà essere molto utile per gli utilizzi che il Sant’Orsola deciderà di fare dell’ambulanza.
“Ringraziamo di cuore – ha commentato la dottoressa Basili, direttore sanitario del Policlinico – chi ha scelto di ricordare un proprio caro con un gesto di generosità così grande, che ci dà la possibilità insieme alla Fondazione di pensare a nuovi servizi in particolare per aiutare chi, non autosufficiente, deve venire in ospedale o deve tornare a casa dopo una terapia o un ricovero”.