20 Giugno 2024
Cinquanta imprese con Fondazione Sant’Orsola. I soci promotori, le imprese partner, alcune aziende che hanno donato e tante che potranno farlo hanno partecipato ieri presso la sede di Confindustria Emilia all’incontro “Imprese private per il bene comune”. Un momento, coordinato dal vicedirettore del Resto del Carlino Valerio Baroncini, per fare il punto su che cosa è stato realizzato in questi primi cinque anni dalla nostra Fondazione e raccontare le tante modalità per continuare a sostenere i tanti progetti in corso.
“Le imprese – ha spiegato Tiziana Ferrari, il direttore generale di Confindustria Emilia – oltre a quello che già fanno ogni giorno, mettendosi insieme possono giocare un ruolo importante per migliorare la vita della nostra comunità. In questo sentiamo Fondazione Sant’Orsola molto vicina, grazie alla scelta di lavorare per progetti e l’attenzione alla trasparenza che sono fin dalla nascita suoi tratti distintivi”.
Fondazione Sant’Orsola è nata cinque anni fa per iniziativa di 7 imprese del territorio, divenute oggi 13: Azimut, Banca di Bologna, BCC Felsinea, CAR, Comet, CRIF, FAAC, IEMA, Illumia, Lavoropiù, MEC, Pelliconi, Up-Day. Sono i nostri promotori, che donano ogni anno non solo le risorse per coprire i costi di struttura ma anche tempo, competenze e relazioni governando la Fondazione, condividendone i valori e garantendo efficacia e tempestività ai progetti a sostegno di pazienti e familiari.
In cinque anni sono state poi 888 le imprese che hanno donato per i progetti di Fondazione Sant’Orsola complessivamente 5,1 milioni di euro, pari al 57% di tutto quel che è stato raccolto. Risorse che hanno permesso di realizzare tanti progetti, dal Centro per il benessere dei pazienti alla logopedia per i bimbi con la sindrome di Down, dalla musicoterapia all’acquisto di tecnologie per migliorare la radioterapia pediatrica o il trapianto di cuore.
“Insieme stiamo costruendo – ha raccontato il vicepresidente della Fondazione Andrea Moschetti – una comunità che cura, nella quale fondamentale è il ruolo degli oltre 260 volontari, presenti ogni giorno nelle corsie dell’ospedale. Un territorio capace di abbracciare chi vive un momento di fragilità, lavorando insieme per sostenere il percorso di cura, è un posto migliore dove vivere e lavorare, per tutti”.
Ora la sfida è rendere sempre più stabile questo sostegno. Nasce così la nuova figura dell’impresa partner, che si impegna a sostenere per un triennio – decidendo liberamente l’importo della donazione – un progetto di Fondazione Sant’Orsola, coinvolgendo se vuole anche i propri collaboratori, fornitori e clienti in questa scelta solidale, per contribuire anche così a far crescere sempre di più quella “comunità che cura” a cui accennava il nostro vicepresidente.