La Fondazione porta al Sant’Orsola un ‘robot fisioterapista’ per la riabilitazione

28 Dicembre 2022

Due piattaforme elettromeccaniche, una a livello dei piedi ed una per la seduta, misurano 130 parametri riguardanti velocità, forza e precisione dei movimenti, permettendo di elaborare così 19mila dati inerenti alla situazione del paziente che permettono di personalizzare al massimo la terapia riabilitativa.

È il nuovo robot per la fisioterapia, che Fondazione Sant’Orsola ha donato al Policlinico per aiutare i pazienti a riprendersi nel più breve tempo possibile, per poter tornare a casa prima, riducendo il rischio di contrarre infezioni ospedaliere, e di farlo avendo recuperato il massimo grado possibile di autonomia.

“Essere a fianco dei pazienti – spiega il presidente di Fondazione Sant’Orsola Giacomo Faldella – vuol dire lavorare per l’accoglienza ma anche per migliorare la cura, e renderla sempre più personalizzata ed efficace, contribuendo ai grandi investimenti che il Policlinico sta facendo sul fronte dell’innovazione”.

L’apparecchiatura si chiama Hunova ed è costata 52.000 euro, interamente coperti da una grande donazione anonima. “Noi siamo onorati – prosegue Faldella – di meritare la fiducia di persone così generose, interessate unicamente a realizzare interventi capaci di offrire un aiuto concreto a chi vive un percorso di cura”.

L’attrezzatura è governata dall’operatore tramite un computer touch screen, che permette di controllare i movimenti di busto, ginocchio e capo ed è estremamente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, avvalendosi del gaming e biofeedback, così da offrire un trattamento modificabile che si adegua alle performance del paziente durante il recupero.

Nello specifico questo dispositivo robotico consiste in due piattaforme elettromeccaniche a due gradi di libertà, una a livello dei piedi ed una a livello della seduta. Il dispositivo è progettato per funzionare in modalità attiva, passiva e assistiva, ed è associato all’utilizzo di un sensore (Inertial Movement Unit – IMU) wireless posto sul tronco o altri punti anatomici del soggetto che permette di controllare il movimento del busto, del ginocchio e del capo.

Il robot elabora così programmi di allenamento personalizzati e permette il recupero della persona dal punto di vista funzionale (equilibrio, propriocezione), muscolare (focus su muscoli del tronco e degli arti inferiori e muscoli della core stability) e motorio (aiuta a recuperare il passaggio da seduto in stazione eretta), sostenendo il fisioterapista.

“Hunova ci sta permettendo – racconta il direttore dell’Unità operativa di Medicina fisica e riabilitazione Ernesto Andreoli – di impostare programmi personalizzati per pazienti affetti da patologie neurologiche, dall’ictus al Parkinson passando per la Sclerosi Multipla, ma ci permetterà di aiutare anche pazienti oncologici e con esiti di trapianto di cuore e polmone che accedono al nostro servizio.  Naturalmente non si tratta di una attività sostitutiva di quella del fisioterapista ma di una tecnologia integrativa, che ci permette di migliorare il trattamento e la gestione dei nostri pazienti e di portare avanti una attività di ricerca finalizzata ad offrire terapie sempre più efficaci”.

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