30 Marzo 2025
Dalla collaborazione tra Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, Fondazione Rizzoli e Fondazione Sant’Orsola nasce Bologna Accoglie, un’unica porta d’accesso per i pazienti che, arrivando a Bologna da tutta Italia, necessitano di un alloggio per seguire i percorsi di cura di cui hanno bisogno. Un’iniziativa comune, che vuole essere da subito aperta a tutte le associazioni e gli enti attivi in città in questo ambito.
“Fondazione Sant’Orsola ha iniziato nel settembre 2021 – racconta il presidente di Fondazione Sant’Orsola Andrea Moschetti – a svolgere attività di accoglienza di pazienti e familiari. Oggi apriamo le porte a circa 420 famiglie ogni anno, ma ad almeno altrettante non riusciamo a dare risposta. Queste oggi devono iniziare a telefonare a tutte le altre strutture, sperando di trovare una soluzione. Grazie a questo nuovo servizio, di questo lavoro si faranno carico le tre Fondazioni, mettendo in rete l’offerta esistente e rendendo la nostra città davvero accogliente per chi vive un momento di particolare fragilità”.
Bologna Accoglie proporrà i propri servizi attraverso un sito, una app e un numero telefonico a cui tutti coloro che ne hanno necessità potranno rivolgersi per trovare alloggio. Un addetto prenderà in carico le domande e si preoccuperà di contattare tutte le strutture aderenti che corrispondono alle esigenze del paziente, per trovare un posto a lui e alla sua famiglia, il più vicino possibile all’ospedale che lo ha in cura.
Sono tante le case di accoglienza a Bologna, molte delle quali create da associazioni ed enti non profit, ma ancora di più sono quelle gestite da parrocchie o ordini religiosi. Ognuna continuerà ad essere gestita in totale autonomia da chi l’ha creata, ma domanda e offerta avranno una possibilità in più per incontrarsi. Potranno entrare nella rete le case che offrono accoglienza gratuita, ma anche strutture disposte a concedere sconti e tariffe agevolate ai pazienti.
La richiesta è costantemente in aumento, non solo per le differenze che caratterizzano il sistema sanitario tra regione e regione. La specializzazione delle terapie e l’importanza della ricerca rendono sempre più attrattivi alcuni ospedali. Le cure, inoltre, si svolgono sempre più al fuori dalla degenza, con terapie spesso somministrate in Day hospital e lunghi periodi di riabilitazione necessari dopo le dimissioni.
L’obiettivo è coinvolgere Regione, Comune e Arcidiocesi, a cui fa riferimento la maggior parte delle case esistenti. I costi di Bologna Accoglie saranno a carico delle tre Fondazioni, che li suddivideranno in parti uguali. L’adesione alla rete sarà gratuita per tutti gli altri enti, che potranno usufruire anche di un aiuto – se lo desiderano – nella gestione della casa, sotto forma sia di software per aiutare la gestione delle domande sia di consulenza gratuita per tutti gli aspetti legali, autorizzativi ed assicurativi.
“Il problema dell’alloggio per i pazienti che devono seguire percorsi di cura anche lunghi e per le loro famiglie è da sempre molto sentito fra i reparti dell’Ospedale Rizzoli, così come fra quelli di tutti gli ospedali cittadini – commenta la presidente della Fondazione Rizzoli Federica Guidi –. Circa la metà dei pazienti dell’Istituto Rizzoli viene da fuori Bologna, con questo progetto e grazie alla collaborazione con le altre due fondazioni ospedaliere bolognesi, potremmo iniziare a dare risposte concrete alle persone che quotidianamente vengono nella nostra città per curarsi.
Lavorare insieme per il bene comune è ancor più gratificante.”
“Le malattie neurologiche conducono a Bologna pazienti da tutta Italia – spiega il presidente di Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche, Daniele Ravaglia – purtroppo tali malattie, spesso degenerative, obbligano sovente alla lungodegenza e non riguardano mai la sola persona che ne è affetta, ma l’intera famiglia. D’altra parte, sappiamo bene che le relazioni familiari e gli affetti sono fondamentali per vivere una condizione di quotidianità positiva e realizzata, anche dentro la malattia. Come Fondazione stiamo lavorando sul tema della ‘normalizzazione’ dell’esperienza di cura: la malattia fa parte della vita e come tale va essere vissuta in piena integrazione all’interno del proprio percorso di vita. Per fare questo, la continuità delle relazioni significative è fondamentalmente. Bologna Accoglie vuole essere un passo avanti in questa prospettiva.”
Nuovi servizi potranno nascere poi da queste collaborazioni, a beneficio di tutti i pazienti, come un servizio navetta sia per raggiungere le case dalla stazione o dall’aeroporto sia per spostarsi da un ospedale all’altro, visto che spesso i percorsi di cura si svolgono in più di un ospedale, in base alle specializzazioni di ognuno. “Vogliamo, anche così, essere d’aiuto per far crescere ancora di più la solidarietà e rendere concreto il valore dell’accoglienza che da sempre caratterizza la nostra comunità” concludono i tre presidenti.