Anna Rita

Ricordo le emozioni provate nel trovare la cartolina sul mio comodino: dapprima una grande curiosità, poi la scelta del libro “Quel che affidiamo al vento” dal catalogo on-line, infine lo stupore e la meraviglia quando mi è stato consegnato il giorno successivo. Frastornata dalle terapie, ho iniziato a leggerlo durante la degenza, ripromettendomi di continuarne la lettura, a casa, una volta dimessa; così è stato.
Ancora oggi, a distanza di tempo, riprovo le stesse emozioni. Credo che questo progetto sia espressione di una sorta di medicina “umana”, che cura l’anima di coloro che si trovano in una condizione di fragilità.

Grazie di cuore,
Anna Rita