10 Maggio 2020
Quasi 18.500. Tante sono le notti in albergo offerte dalla Fondazione Sant’Orsola dall’inizio dell’emergenza a medici, infermieri, operatori socio-sanitari ma anche cuochi e amministrativi che mandano tutti insieme avanti i nostri ospedali. Un aiuto fondamentale, reso possibile solo dalla generosità delle donazioni che sono arrivate da chi ha aderito alla campagna “Più forti insieme”.
Il primo infermiere è entrato in albergo il 16 marzo, appena una settimana dopo l’avvio dell’emergenza. Da allora le persone che si sono susseguite sono state complessivamente 675. L’opportunità è stata offerta ai neoassunti arrivati da altre regioni, in un momento in cui il mercato immobiliare era fermo, ma anche a dipendenti pendolari alle prese con la riduzione drastica del trasporto pubblico o con problemi a rientrare a casa per la sicurezza dei propri familiari.
Quest’ultima motivazione, salvo eccezioni, è ormai rientrata quasi completamente, grazie all’organizzazione di percorsi dedicati dentro agli ospedali e alla presenza di dispositivi di protezione adeguati. Le altre due motivazioni, invece, restano: nonostante l’avvio della Fase 2 è ancora difficile trovare casa per i neoassunti e spostarsi per i pendolari. Per questo, ascoltate le testimonianze di medici, infermieri e operatori socio-sanitari si è deciso di prorogare il servizio fino al 31 maggio.