Per saperne di più

Quanti sono i trapianti di cuore eseguiti al Policlinico Sant’Orsola in un anno?

La media è di circa 25-28 trapianti all’anno, che possono aumentare a 30-35 grazie alla macchina.

Quante sono le persone in lista di attesa per un trapianto di cuore?

La media delle persone in lista di attesa al Policlinico Sant’Orsola per un trapianto di cuore è di circa 60 pazienti all’anno, per un tempo superiore ai 2 anni. Grazie alla macchina, è possibile ridurre questo periodo di attesa.

Quanti sono i cuori donati che non possono essere utilizzati per il trapianto?

A livello nazionale, circa il 49% di cuori donati viene utilizzato per il trapianto (dati relativi all’anno 2019). Tale rapporto è dovuto alla qualità e all’idoneità dell’organo e alla composizione della lista di attesa. La macchina, che permette di monitorare tutti i parametri emodinamici e metabolici dell’organo e ricondizionarli, aumenta il numero di organi utili per il trapianto.

Da dove provengono le persone che si sottopongono al trapianto di cuore al Policlinico di Bologna?

Il Policlinico di Sant’Orsola a Bologna è l’unico ospedale dell’Emilia-Romagna a eseguire trapianti di cuore. Dei 27 pazienti che hanno ricevuto un nuovo cuore nel 2019, 18 sono residenti in regione, 9 residenti fuori regione.

Che cos’è un trapianto di cuore?

Il trapianto consiste nella sostituzione del cuore malato con un altro cuore, la cui funzione sia giudicata valida, proveniente da un donatore compatibile (per taglia e gruppo sanguigno) che sia deceduto con diagnosi di morte cerebrale.

Che cos’è la morte cerebrale (o “morte a cuore battente”)?

Per morte cerebrale si intende la cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello. La morte cerebrale occorre a “cuore battente”, con l’organo quindi ancora funzionante che può essere prelevato.

Perché ci si sottopone a un trapianto?

Il trapianto di cuore costituisce l’unica terapia percorribile nelle persone affette da grave scompenso cardiaco. In questi casi, il cuore perde la sua funzione contrattile e non pompa sufficiente sangue nel corpo, provocando uno stato di sofferenza per tutti gli altri organi. Il trapianto permette di ricevere un cuore perfettamente sano proveniente da un donatore deceduto.

Quali sono i tempi per un trapianto di cuore?

In situazioni normali, il cuore può essere prelevato immediatamente dopo l’accertamento della morte cerebrale nel donatore. L’organizzazione logistica porta, di solito, una equipe dedicata al prelievo del cuore nella sede di donazione dalle 3 alle 24 ore successive, mentre dal prelievo effettivo del cuore al suo impianto nel paziente ricevente è preferibile che non si superino le 4 ore di tempo di ischemia (tempo che intercorre tra il prelievo nel donatore e la riperfusione cardiaca con ripresa dei battiti nel ricevente). In questo lasso di tempo il cuore viene normalmente conservato in condizioni sterili, fermo (non battente) e a bassa temperatura. Grazie alla macchina e al suo meccanismo di perfusione extra- corporea è possibile invece mantenere il cuore caldo e battente fino a 8 ore dopo il prelievo dell’organo, conservandone intatte le caratteristiche fisiologiche intrinseche.